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Trieste è davvero la città dei matti?

«Se fin dagli inizi del secolo scorso la cultura della città pare aver smussato gli spigoli dello stigma della malattia mentale, oggi questo insistere su “Trieste-la repubblica dei matti”, “Trieste, se no xe mati no li volemo” sta riducendo un lungo e sofferto percorso a slogan, la città a brand e la pazzia a vezzo, e questo non mi convince affatto. Mitizzare è un modo come un altro, solo apparentemente più nobile, per svuotare di significato la storia e le persone che hanno fatto la storia»

Trieste è davvero la città dei matti?

Chi è il corpo

«Ho l’impressione che fin da molto piccola una forma di stupore e di timore indicibile mi abbiano scortato ogni qualvolta allargavo l’esperienza del mio esserci fisico e materiale. Sono sempre io ad abitare sotto le mie anche, lo spartiacque oltre cui ho perso il controllo – non posso più camminare da ventidue anni – oppure sono come un’abusiva che occupa stanze in un condominio? Un condominio popolato da fantasmi, con porte e pareti che appaiono e scompaiono, rumori e voci senza una spiegazione. Una casa in cui spesso ho paura o sono in allerta, questo è per tre quarti il luogo che abito».

Chi è il corpo
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