Guida alle amministrative nelle principali città

In quali capoluoghi di regione e provincia si vota, chi sono i candidati, quali sono le storie e i temi delle campagne elettorali

Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra per le elezioni regionali in Calabria (ANSAFRANCESCO ARENA)
Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra per le elezioni regionali in Calabria (ANSAFRANCESCO ARENA)
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Domenica 3 e lunedì 4 ottobre si terranno le elezioni comunali nelle regioni a statuto ordinario, in Friuli Venezia Giulia e anche le elezioni regionali in Calabria. Gli eventuali ballottaggi saranno il 17 e il 18 ottobre e a ottobre si voterà per scegliere sindaci e consigli comunali anche in Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna. In totale, andranno al voto circa 12 milioni di elettori ed elettrici. Si voterà anche in venti capoluoghi di provincia, di cui sei sono capoluogo di regione.

Milano
I principali candidati sono due: Beppe Sala per il centrosinistra e Luca Bernardo per il centrodestra. Bernardo ha 53 anni ed era praticamente sconosciuto in città, dove lavora come primario di pediatria dell’ospedale Fatebenefratelli. Da tempo scrive su Libero, e la sua campagna elettorale è partita con vari inciampi. Anche sui giornali nazionali, per esempio, si è parlato molto del fatto che da primario abbia girato armato in ospedale. Più recentemente, invece, ha minacciato di ritirarsi per lo scarso contributo economico dato, a suo dire, dai partiti che lo sostengono nella campagna elettorale.

Stando ai sondaggi Sala – che era stato eletto col centrosinistra nel 2016 e che nel frattempo ha aderito al partito dei Verdi Europei – è nettamente favorito e rischia addirittura una vittoria al primo turno. È sostenuto dal Partito Democratico, dai Verdi, dai Radicali, da varie liste civiche e, tra gli altri, anche da una lista centrista nata dall’alleanza fra Azione, Più Europa e Italia Viva. La candidatura di Sala ha reso complicato un patto formale al primo turno con il Movimento 5 Stelle che, con ritardo e grazie all’intervento decisivo di Giuseppe Conte, ha scelto Layla Pavone, una manager che siede nel consiglio di amministrazione del Fatto Quotidiano.

I temi più grossi che sono al centro della campagna elettorale hanno a che fare con le disparità tra centro e periferia, con la ricostruzione dello scalo di Porta Romana e di altre sei vecchie stazioni e con il prezzo delle case. Si è molto parlato, poi, di piste ciclabili: Bernardo ha promesso di eliminarne alcune che erano state recentemente realizzate dalla giunta Sala, giudicandole pericolose per la sicurezza stradale. È appoggiato in questa iniziativa da gruppi di commercianti del centro e da altri di automobilisti.

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Trieste
Il sindaco uscente Roberto Dipiazza, ex consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia e già sindaco di Trieste per due volte, dal 2001 al 2011, si presenterà per ottenere quello che per lui sarebbe il quarto mandato: è sostenuto in modo compatto da tutti i partiti di centrodestra e nei sondaggi di qualche settimana fa risultava in vantaggio e forse vicino alla vittoria al primo turno. Il centrosinistra ha invece indicato l’ex senatore Francesco Russo, del PD, che è anche vicepresidente del consiglio regionale e che è considerato molto vicino al segretario del suo partito, Enrico Letta. È sostenuto anche da Azione, il partito fondato da Carlo Calenda, e da Italia Viva.

Il Porto Vecchio di Trieste (Anna Fogarolo, ANSA)

I temi principali al centro della campagna elettorale sono il costante calo demografico della città e il futuro del Porto Vecchio, un’enorme infrastruttura ormai in disuso. Da tutti, la sua riqualificazione è considerata l’iniziativa più importante per lo sviluppo della città, ma le idee che circolano sono molto differenti: per Russo il Porto Vecchio con i suoi moli e magazzini va considerato un progetto complessivo e unitario su cui ragionare, per Dipiazza è preferibile occuparsi dei singoli progetti uno alla volta.

Napoli
A Napoli i candidati sindaco sono sette, ma i principali sono due. Il primo è Gaetano Manfredi, ex ministro dell’Università e della Ricerca dal gennaio 2020 al febbraio 2021, durante il secondo governo Conte, ed ex rettore dell’università Federico II. Manfredi è sostenuto da un’ampia coalizione di cui fanno parte, tra gli altri, il PD, il Movimento 5 Stelle e anche “Azzurri – Napoli Viva”, organizzata da Stanislao Lanzotti, ex coordinatore di Forza Italia a Napoli.

Dopo un confronto durato settimane, il centrodestra ha scelto di sostenere Catello Maresca: ha 49 anni, è sostituto procuratore generale di Napoli, e aveva lavorato presso la Direzione distrettuale antimafia della città, conducendo le indagini che avevano portato all’arresto di Michele Zagaria, boss dei Casalesi. Lo appoggiano Forza Italia, Fratelli d’Italia e altre sei liste, ma si presenta al voto con una coalizione incompleta perché quattro liste, tra cui quella della Lega, sono state escluse.

A Napoli si sono candidati anche Alessandra Clemente, sostenuta da Potere al Popolo, e Antonio Bassolino, già sindaco tra il 1993 e il 2000 con il centrosinistra e poi presidente della Campania nei dieci anni successivi: in vista di un ipotetico ballottaggio i voti di quest’ultimo dovrebbero risultare decisivi. Chiunque vincerà dovrà comunque gestire una situazione economica disastrosa, per cui sarà difficilissimo conciliare gli attesi interventi per risolvere i vari problemi della città con la necessità di ridurre l’enorme indebitamento, aumentando le entrate fiscali (oggi largamente evase) o tagliando le spese.

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Torino
A Torino, i candidati sindaco sono 13. I favoriti, secondo i sondaggi, sono Paolo Damilano e Stefano Lo Russo, che ha vinto le primarie poco partecipate del centrosinistra: ha 45 anni, ha insegnato Geologia al Politecnico ed era stato eletto per la prima volta in Consiglio comunale nel 2006 nella lista dell’Ulivo. Attualmente è capogruppo del PD al consiglio comunale. Damilano, il candidato del centrodestra fortemente voluto da Giancarlo Giorgetti della Lega, ha 56 anni, è un imprenditore del settore vinicolo, dell’acqua minerale e della ristorazione, e per alcuni anni è stato presidente del Museo Nazionale del Cinema.

I candidati sindaco di Torino Paolo Damilano, Stefano Lo Russo e la candidata sindaca Valentina Sganga, Torino, 7 settembre 2021 (ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO)

La sindaca uscente Chiara Appendino del M5S ha deciso di non ricandidarsi. Attraverso una votazione online, il suo partito ha scelto di sostenere Valentina Sganga: ha 35 anni, è capogruppo del partito in consiglio comunale dal 2018, ed è considerata vicina all’ala più radicale del partito, che ha guardato con diffidenza l’adesione al governo Draghi. Non è molto conosciuta in città e ha fatto campagna elettorale sui temi che il M5S aveva già promosso alle precedenti elezioni: ripensare la mobilità cittadina per renderla più sostenibile, l’ambiente e l’opposizione alla TAV.

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Bologna
Matteo Lepore, attuale assessore alla Cultura della giunta del sindaco uscente Virginio Merola, è il candidato del centrosinistra, è sostenuto anche dal Movimento 5 Stelle e da vari movimenti, compreso quello delle Sardine: è l’unico tra i candidati sindaco di un capoluogo di regione che a questo giro di amministrative ha la ragionevole certezza di vincere al primo turno.

Il centrodestra, dopo una lunga trattativa, ha deciso di appoggiare in modo compatto Fabio Battistini, imprenditore di 64 anni vicino al mondo cattolico. Oltre a Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, faranno parte della coalizione anche l’UDC e il Popolo della famiglia. La sinistra, alle amministrative, si presenta invece frammentata: per Potere al Popolo c’è Marta Collot, che già si era presentata nel 2020 alle elezioni regionali, per la lista Sinistra unita per Bologna c’è Dora Palumbo, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle da cui ha preso le distanze in dissenso con la scelta di fare un’alleanza con la Lega nel primo governo Conte. Per il Partito comunista dei lavoratori c’è Federico Bacchiocchi.

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Roma
I candidati sindaco sono 21. Secondo i sondaggi, i quattro principali sono Carlo Calenda per Azione, Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia, per il centrosinistra, l’avvocato e personaggio radiofonico Enrico Michetti per il centrodestra e la sindaca uscente Virginia Raggi per il Movimento 5 Stelle.

Le elezioni comunali di Roma sono quelle su cui si sono concentrate comprensibilmente le maggiori attenzioni, sia perché si tratta della capitale, sia perché le vicende delle comunali si sono intrecciate e sovrapposte a tensioni e cambiamenti all’interno del PD, del centrodestra e del Movimento 5 Stelle. Ma anche perché sono quelle politicamente più appassionanti, con quattro candidati forti e tutti con possibilità di andare al ballottaggio, anche se secondo i sondaggi sono favoriti Michetti e Gualtieri.

La campagna elettorale non ha approfondito davvero alcuni grossi problemi che la città dovrebbe affrontare per invertire il suo ormai proverbiale declino, e che hanno a che fare con la questione dei rifiuti e con l’insufficienza del trasporto pubblico, principalmente. I dibattiti tra i quattro candidati principali – dibattiti a cui Enrico Michetti, per scelta, non ha partecipato – si sono concentrati infatti su proposte più laterali, come il “museo unico” della Roma antica o questioni legate alla sicurezza.

I candidati sindaco e la candidata sindaca di Roma: Roberto Gualtieri, Carlo Calenda e Virginia Raggi durante il confronto organizzato da Repubblica, 20 settembre 2021 (Mauro Scrobogna /LaPresse)

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Latina
Il sindaco uscente Damiano Coletta, il primo della città a non essere espresso dal centrodestra, si è ricandidato con il sostegno del Partito Democratico. Il centrodestra e la destra appoggiano Vincenzo Zaccheo, ex sindaco a sua volta, ex attivista del principale partito post fascista, il Movimento Sociale Italiano, e poi deputato di Alleanza Nazionale.

Di Zaccheo si è parlato molto quando Claudio Durigon, ex sottosegretario all’Economia espresso dalla Lega, si era dimesso a fine agosto dopo una lunga polemica per le dichiarazioni fatte durante un comizio elettorale proprio a Latina, che avevano a che fare con la revoca dell’intitolazione del parco comunale ai giudici uccisi dalla mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e la proposta di intitolarlo, come in passato, ad Arnaldo Mussolini, il fratello minore di Benito Mussolini. La campagna elettorale per le amministrative è stata chiusa da Matteo Salvini: «Oggi qualche giornalista mi diceva “si vota nelle grandi città, perché vai a Latina?” Non hanno capito un cazzo, perché per me Latina è molto più importante di tanto altro».

Ravenna
Ci sono undici candidati. Tra loro, il sindaco uscente del centrosinistra Michele De Pascale è appoggiato anche dal Movimento 5 Stelle. Il centrodestra si presenta diviso: Lega e Fratelli d’Italia sostengono Filippo Donati, mentre Forza Italia appoggia l’avvocato Alberto Ancarani.

Rimini
Il candidato sindaco del centrosinistra a Rimini, città che nella sua storia non ha mai avuto un sindaco di centrodestra, si chiama Jamil Sadegholvaad ed è l’ex assessore provinciale e comunale alle Attività produttive. Ha lanciato la sua candidatura in una diretta Facebook in cui ha esordito dicendo: «Sono quello con il nome strano». Il suo principale avversario si chiama Enzo Ceccarelli ed è stato scelto dal centrodestra dopo alcuni litigi interni: è un imprenditore e in passato è stato sindaco di Bellaria, una cittadina nella provincia riminese.

Jamil Sadegholvaad (ANSA/UFFICIO STAMPA)

Salerno
I candidati sindaco sono nove. Il sindaco uscente, Vincenzo Napoli, considerato molto vicino a Vincenzo De Luca, si presenta per un secondo mandato. Elisabetta Barone è appoggiata dal Movimento 5 Stelle e Michele Sarno è il candidato del centrodestra. Tra gli altri c’è anche Annamaria Minotti con la lista “Abilitiamo l’autismo h24”, composta da 32 candidati, 21 donne ed 11 uomini, tutti familiari di persone autistiche.

Novara
I candidati sindaco sono cinque. Alessandro Canelli, della Lega, è il sindaco uscente e si ripresenta per la seconda volta sostenuto anche da Forza Italia e Fratelli d’Italia. Sergio De Stasio è il candidato di Azione con Carlo Calenda: attualmente è responsabile del Servizio Tutela e Regolamentazione del mercato presso la Camera di Commercio. Nicola Fonzo è invece il candidato del Partito Democratico: è un dirigente scolastico e ha diversi anni di esperienza nella politica locale. L’attuale consigliere comunale Mario Iacopino si presenta per il Movimento 5 Stelle e, infine, Paolo Vanoli è il candidato per il Movimento Libertas, di ispirazione cattolica che elenca tra i suoi valori quelli legati alla cosiddetta “famiglia tradizionale”.

Savona
I candidati sindaco sono in totale cinque, ma i principali sono Marco Russo, avvocato sostenuto dal centrosinistra, e Angelo Schirru, ex primario dell’Ospedale San Paolo appoggiato dal centrodestra. La sindaca uscente uscente Ilaria Caprioglio, che aveva vinto cinque anni fa sostenuta da una maggioranza di centrodestra, ha deciso di non ripresentarsi. Dopo aver tentato un’alleanza con il PD, il Movimento 5 Stelle ha scelto di presentare Manuel Meles, attuale capogruppo in consiglio comunale.

Varese
I candidati per diventare sindaco sono sette. Davide Galimberti, il primo sindaco non leghista della città dal 1993, si ripresenta per un secondo mandato sostenuto dal centrosinistra e anche dal Movimento 5 Stelle. Il centrodestra appoggia invece in modo compatto Matteo Bianchi, ex sindaco di Morazzone, un paese della provincia. Tra gli altri candidati c’è anche Francesco Tomasella, ex militante di Forza Nuova.

Pordenone
Alessandro Ciriani è il sindaco uscente: ha 51 anni, è stato presidente della provincia e si ricandida sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e UDC, tra gli altri. Gianni Zanolin ha 66 anni, arriva dal Partito Comunista Italiano, ha fatto l’assessore alle Politiche sociali ed è conosciuto a livello nazionale per aver scritto una serie di gialli ambientati a Pordenone con protagonista il commissario Tonelli. È sostenuto da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Oltre ad Anna Ciriani, 53 anni, insegnante di lettere, che si presenta con una lista civica, c’è Vitto Claut, 72 anni, avvocato in pensione, presidente regionale del Codacons: è no vax, no Green pass e se ne è parlato in passato per la sua volontà di farsi ibernare («io amo molto la vita, tantissimo, e vorrei vivere un minuto in più di quanto il destino mi ha dato la possibilità di vivere. Quindi se non posso vivere quel minuto in più cerco di tornare in vita per vivere ancora tanti anni dopo la mia morte»).

Benevento
Clemente Mastella – che ha 74 anni e ha fatto il ministro, il senatore, il deputato e l’europarlamentare – si ricandida per un secondo mandato: lo sostengono dieci liste civiche e pezzi locali di Forza Italia e Italia Viva. Gli altri tre candidati sono: Rosetta De Stasio, ex consigliera regionale di Alleanza Nazionale, Angelo Moretti, appoggiato dalle liste dei Verdi e di Rifondazione Comunista, e Luigi Diego Perifano, avvocato sostenuto dal centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle ha deciso di non presentarsi.

Carbonia
La sindaca Paola Massidda, eletta nel 2016 col Movimento 5 Stelle, ha deciso di non ricandidarsi. Il PD ha presentato un suo candidato, Pietro Morittu, e ha stretto un’alleanza politica con due partiti che in regione fanno parte della maggioranza di centrodestra. Nessuno dei due però si presenta col proprio nome e simbolo, ma attraverso due liste civiche. Il PD non ha spiegato l’alleanza e anzi ha smentito di essersi alleato col centrodestra. Il M5S aveva trattato per sostenere Morittu ma alla fine appoggerà il candidato della sinistra radicale Luca Pizzuto, segretario regionale di Articolo Uno, sostenuto anche dal Partito Comunista Italiano.

Caserta
I candidati sono sette. I due principali sono Carlo Marino, sindaco uscente, presidente dell’ANCI Campania eletto nel 2019, che si presenta sostenuto dal centrosinistra, e Gianpiero Zinzi, avvocato, capogruppo della Lega in consiglio regionale, che è il candidato dal centrodestra. A Caserta, il M5S ha deciso di non presentare una sua lista. Si è candidato, da indipendente, anche Pio Del Gaudio, già sindaco dal 2011 al 2015.

Cosenza
Ci sono otto candidati e i sondaggi danno come favoriti quello del centrosinistra e quello del centrodestra, che hanno lo stesso cognome. Il candidato del centrosinistra si chiama Franz Caruso, quello del centrodestra Francesco Caruso, attuale vicesindaco. A differenza di quanto avvenuto in regione, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle si presenteranno divisi: il M5S sosterrà Bianca Rende.

Grosseto
«Questa è la più importante elezione comunale della storia di Grosseto», ha detto Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, durante un comizio elettorale in città. Negli ultimi anni la situazione per il centrosinistra in Toscana è peggiorata: sei capoluoghi sono oggi amministrati dal centrodestra (oltre a Grosseto, anche Arezzo, Pisa, Siena, Pistoia e Massa) e alle elezioni europee del 2020 il PD toscano si è sì confermato come primo partito, ma per soli 30 mila voti rispetto alla Lega. La Lega è invece risultata prima con un distacco di oltre 10 punti dal PD a Lucca, a Massa Carrara e, appunto, a Grosseto.

Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il candidato del centrodestra a Grosseto, in una foto del 2016 (ANSA)

Dopo la vittoria del 2016, si ripresenterà l’attuale sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, appoggiato da una coalizione di centrodestra. Leonardo Culicchi è invece il candidato sindaco del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. In totale i candidati in corsa sono otto.

Isernia
Il sindaco uscente di Fratelli d’Italia, Giacomo D’Apollonio, non si presenterà: e questo ha causato una frattura nella coalizione di centrodestra. Forza Italia, UDC e Lega sostengono Gabriele Melogli, mentre Fratelli d’Italia appoggia Cosmo Tedeschi. Il candidato del centrosinistra è invece Piero Castrataro, sostenuto dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle.

Calabria
Le elezioni regionali in Calabria si tengono anticipatamente per via della morte di Jole Santelli, che era stata eletta con il centrodestra nel gennaio del 2020. Il centrodestra ha candidato Roberto Occhiuto, uno che è in politica da sempre, così come il fratello, Mario, sindaco di Cosenza. Laureato in Economia all’università della Calabria, Occhiuto ha iniziato in politica con la Democrazia Cristiana, poi ha creato con il fratello un polo televisivo che ha unito varie emittenti calabresi. Passato a Forza Italia, non ha mai avuto vita troppo facile con il resto del suo partito in Calabria per via di una serie di scontri con l’altra famiglia storica di Forza Italia in Calabria, i Gentile. È candidato alla presidenza della Calabria insieme ad Antonino Spirlì, che era già vice presidente con Santelli, che aveva sostituito dopo la morte.

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Alle elezioni regionali in Calabria non è previsto il ballottaggio, e la vittoria di Occhiuto è data per scontata. Il centrosinistra ha candidato Amalia Bruni, una neurologa molto conosciuta a livello internazionale che dopo molte discussioni sarà sostenuta anche dal M5S. Ma c’è un altro candidato di rilievo: Luigi de Magistris, che è napoletano ed è stato per due mandati sindaco di Napoli, ma in Calabria ha lavorato molto come magistrato. Le liste che lo sostengono sono composte da pochi politici e da molti esponenti del volontariato e dell’università.

Il quarto candidato è Mario Oliverio. È stato presidente della provincia di Cosenza e poi, dal 2014 al 2020, presidente della Regione Calabria. Ha avuto guai giudiziari da cui poi è stato prosciolto, ma disse di non essersi sentito protetto dal suo partito, il PD. Prima ha provato a convincere il partito a ricandidarlo cercando un’alleanza con de Magistris, poi ha deciso di presentarsi da solo, radunando attorno a sé un po’ di militanti delusi ed ex amministratori della sua giunta.