Non abbiamo mai avuto previsioni del tempo così precise

Il meteo da qui a 5 giorni è più preciso di quanto fosse una previsione su un solo giorno 40 anni fa, ma non sempre ce ne rendiamo conto

Chicago, Illinois, Stati Uniti (Imaginechina via AP Images)
Chicago, Illinois, Stati Uniti (Imaginechina via AP Images)

Da qualche ora buona parte del nord Italia è interessata da abbondanti piogge e nevicate, previste con ampio anticipo dai principali servizi di meteorologia, a cominciare da quello dell’Aeronautica Militare. Nel Nordamerica, il grande freddo degli ultimi giorni dovuto ai fronti di aria gelata provenienti dall’Artico era stato previsto molto prima che si verificasse, quasi un mese fa, sempre grazie al lavoro dei meteorologi e ai loro modelli matematici. Nonostante i numerosi luoghi comuni, che alimentano ancora un certo scetticismo nei confronti della meteorologia, le previsioni del tempo sono migliorate enormemente negli ultimi decenni, diventando molto più precise e affidabili. Gli errori e gli imprevisti non mancano, ma nel complesso quelle realizzate rigorosamente – e senza cedere a sensazionalismi, cosa purtroppo consueta – offrono una prospettiva chiara e onesta su che tempo farà nel breve periodo.

Sulla rivista scientifica Science è stato da poco pubblicato un articolo che fa il punto sulla meteorologia, in occasione del centesimo anniversario dell’American Meteorological Society (AMS), una delle più importanti organizzazioni al mondo dedicate allo studio e alla divulgazione della meteorologia. L’analisi dei dati raccolti negli ultimi decenni mostra che oggi una previsione del tempo a 5 giorni è precisa quanto lo era la previsione per il giorno dopo negli anni Ottanta. Previsioni del tempo non altrettanto precise, ma con informazioni di massima utili, arrivano a coprire fino a 9-10 giorni nel futuro. Un vantaggio di così tanti giorni non è da sottovalutare, soprattutto se si devono organizzare piani di emergenza.

Le previsioni sono migliorate soprattutto per quanto riguarda gli eventi atmosferici estremi come uragani, tempeste di neve, inondazioni e tornado. I meteorologi riescono inoltre a prevedere più accuratamente le aree geografiche dove si potranno verificare in breve tempo grandi temporali e grandinate. Ai giorni nostri, la previsione del percorso seguito da un uragano nelle successive 72 ore è più precisa e accurata di quanto lo fosse per 24 ore 40 anni fa. Poter prevedere con questa precisione l’andamento di un uragano è essenziale per organizzare piani di evacuazione, gestire i soccorsi e di conseguenza salvare centinaia di vite.

Nel 1938, un grande uragano interessò la zona del New England lungo la costa orientale degli Stati Uniti, senza che fosse previsto per tempo. La grande perturbazione causò la morte di almeno 600 persone. Oggi grazie alle osservazioni satellitari, allo studio dell’andamento del clima e alle rilevazioni a terra, i meteorologi riescono a identificare con largo anticipo la formazione di un uragano, stimarne la forza e l’evoluzione nel corso dei giorni seguenti. Informazioni utili non solo per salvare vite, ma anche per risparmiare denaro. L’articolo di Science spiega che gli investimenti nella ricerca e nelle tecnologie per il meteo si ripagano abbondantemente, con dividendi che oscillano tra 3 e 10 volte il valore dei costi sostenuti.

Il netto miglioramento delle previsioni del tempo negli ultimi anni è dovuto a diversi fattori. Tra i più rilevanti c’è la disponibilità di satelliti con strumenti più precisi per studiare l’atmosfera e i suoi cambiamenti, come quelli della temperatura, della pressione, dei fronti nuvolosi e dei venti. Lo studio e l’osservazione degli oceani, i più importanti regolatori termici del pianeta, ha permesso di comprendere meglio come variano le temperature e l’umidità su scala locale e globale, rendendo più precise le previsioni nel breve periodo e l’analisi degli andamenti ciclici.

I satelliti, come le stazioni di rilevazione al suolo, tengono costantemente sotto controllo le condizioni del tempo atmosferico, inviando una grande quantità di informazioni ai centri dati dove lavorano i meteorologi. Per la loro analisi sono utilizzati computer con capacità di calcolo inimmaginabili pochi decenni fa, in grado quindi di tenere in considerazione miliardi di dati e migliaia di variabili. Sulla base di queste informazioni, e delle serie storiche, realizzano modelli statistici accurati, che vengono poi utilizzati dai meteorologi per fare le loro previsioni e comunicarle alle istituzioni e a noi.

Naturalmente le condizioni atmosferiche globali non possono essere conosciute precisamente in ogni istante. Questo fa sì che man mano che ci si sposta nel futuro le previsioni diventino meno accurate, un inconveniente che non potrà mai essere completamente superato. Grazie ai modelli matematici, e al loro costante aggiornamento, i meteorologi possono però attenuare questo problema e arrivare a fare previsioni affidabili per almeno 5 giorni. Oltre le due settimane diventa molto difficile fornire previsioni meteo dettagliate, ma si riesce comunque a fare una stima di massima su come sarà il tempo atmosferico e incontro a quali evoluzioni potrà andare.

Come dovrebbe essere ricordato più spesso, “meteo” e “clima” sono due cose diverse: con il primo si intende lo studio dei fenomeni circoscritti nel tempo, di solito nel breve periodo; con il secondo si intende l’analisi dei fenomeni che avvengono nell’atmosfera (e non solo) in un periodo di tempo molto più lungo e con implicazioni che vanno oltre le semplici previsioni locali. Le conoscenze sul clima e sul suo andamento sono aumentante notevolmente – anche grazie alla necessità di comprendere il riscaldamento globale – e la conoscenza degli andamenti climatici ha giovato alla meteorologia.

Ci sono infatti fenomeni climatici che si ripetono ciclicamente sul nostro pianeta, come per esempio il forte riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico in media ogni cinque anni (il cosiddetto “El Niño”), e che sono tenuti ampiamente in considerazione dai modelli statistici per le previsioni del tempo. Sapendo come evolvono i fenomeni ciclici, si può prevedere il loro influsso nel breve periodo e su scala locale, rendendo più precise le previsioni.

Internet e la possibilità di ricevere costantemente informazioni e aggiornamenti hanno contribuito a cambiare la nostra percezione delle previsioni. Se un tempo erano accessibili solamente sui quotidiani o in televisione, spesso con un cospicuo ritardo rispetto a quando erano state preparate, oggi sono sempre disponibili e aggiornate tramite siti e applicazioni, tra le più scaricate e utilizzate dagli utenti. La possibilità di fare correzioni in tempo reale ha reso ancora più affidabili le previsioni nel brevissimo periodo. Gli errori naturalmente non mancano, così come ci sono siti che approfittano del grande interesse verso il meteo prospettando scenari catastrofisti con “ondate di caldo”, “sciabolate artiche” e nomi creativi e terrificanti sulle perturbazioni in arrivo. Per questo il consiglio è di scaricare applicazioni che utilizzano dati affidabili, o consultare le previsioni realizzate da centri di ricerca e istituzioni, come quelle del centro meteo dell’Aeronautica Militare quotidianamente riprese dal Post, nel caso dell’Italia.