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  • Giovedì 4 aprile 2013

Armi e minacce in Corea

Il regime di Kim Jong-un dice di essere pronto a un attacco nucleare contro gli Stati Uniti, che installeranno nuovi sistemi di difesa sulla loro base nell'isola di Guam

L’esercito degli Stati Uniti ha annunciato che nei prossimi giorni installerà un nuovo sistema di difesa sull’Isola di Guam nel Pacifico, dove ha una propria base militare. La decisione è stata assunta in seguito alle nuove minacce da parte della Corea del Nord, che mercoledì 4 aprile ha dichiarato di essere pronta e di avere le autorizzazioni interne necessarie per l’avvio di una serie di attacchi nucleari contro la Corea del Sud e gli Stati Uniti, suo principale alleato.

Al momento secondo gli esperti non c’è un pericolo imminente: già in passato il regime nordcoreano aveva utilizzato una retorica molto minacciosa contro i propri avversari, ma solo a scopi di propaganda interna e senza dare seguito alle proprie dichiarazioni. Le tensioni nelle ultime settimane tra Nord e Sud sono state comunque molto alte e gli Stati Uniti vogliono assumere qualche precauzione in più.

Il regime di Kim Jong-un ha comunicato ieri di essere pronto a un attacco in tempi brevi:

Informiamo formalmente la Casa Bianca e il Pentagono che le continue politiche ostili degli Stati Uniti nei confronti della Repubblica Democratica Popolare di Corea e le sue incaute minacce nucleari saranno spazzate via dalla forza di volontà del personale militare e dalle capacità nucleari più piccole, leggere e diversificate della Corea del Nord, e che le operazioni senza pietà delle sue forze armate rivoluzionarie sono state esaminate e autorizzate.

Nelle prossime settimane l’esercito statunitense metterà in funzione il Terminal High Altitude Area Defense System (THAAD) a Guam. Questo sistema comprende diverse soluzioni integrate per intercettare il passaggio dei missili nemici e abbatterli, prima che possano causare danni esplodendo al suolo. La Corea del Nord negli ultimi giorni ha detto di essere pronta al lancio di missili verso i territori dei propri nemici, in risposta alle recenti sanzioni delle Nazioni Unite attivate dopo i test nucleari nordcoreani non autorizzati. Il dittatore Kim Jong-un ha minacciato di lanciare alcuni missili verso la Corea del Sud e verso basi militari statunitensi nel Pacifico.

L’esercito statunitense, dicono gli analisti, avevano già deciso da tempo di installare THAAD sull’isola di Guam, quando le condizioni erano diverse dalle attuali. Il piano sarebbe stato accelerato in seguito alle ultime dichiarazioni nordcoreane, cosa che secondo diversi osservatori dimostra quanto gli Stati Uniti stiano affrontando con molte cautele e precauzioni la vicenda. Il Pentagono ha spiegato che “gli Stati Uniti restano all’erta dopo le provocazioni della Corea del Nord e sono pronti a difendere il territorio statunitense, i nostri alleati e i nostri interessi nazionali”.

Gli Stati Uniti stanno calibrando il proprio impegno nella zona, ma non si tratta di una sorta di escalation verso un possibile conflitto aperto con la Corea del Nord. THAAD è semplicemente un sistema di difesa, che si aggiunge alle precauzioni prese dall’esercito statunitense, che negli ultimi giorni ha fatto arrivare nella zona alcuni caccia F-22 e un cacciatorpediniere, che naviga nelle acque al largo della costa sud-occidentale della penisola coreana e il cui compito è di intercettare possibili attacchi missilistici.

Le tensioni tra la Corea del Nord e la Corea del Sud sono aumentate nei primi mesi del 2013. A metà febbraio il regime di Kim Jong-un ha realizzato un nuovo test nucleare alla base delle recenti sanzioni economiche delle Nazioni Unite. Nel 2012, l’esercito nordcoreano ha condotto diversi test missilistici per provare i propri armamenti e dimostrare la capacità di colpire obiettivi relativamente distanti dalla Corea del Nord. Diversi analisti ritengono che comunque a oggi i nordcoreani non abbiano le tecnologie necessarie per lanciare un attacco nucleare sul territorio statunitense, mentre non è escluso che possano essere realizzati attacchi di minore portata e mirati verso le basi statunitensi in Asia, o verso la confinante Corea del Sud.

Il Nord minaccia da anni il Sud e gli Stati Uniti, sostenendo la necessità di attaccare i propri nemici. Fino a oggi si è sempre trattato di messaggi retorici, tesi più che altro a tenere unita la popolazione contro un nemico comune. A causa della povertà e della chiusura del regime, la popolazione in Corea del Nord deve fare enormi sacrifici. Il regime ha raramente raggiunto in tempi recenti un livello di ostilità simile a quello di questi ultimi giorni, a tal punto da rendere necessaria qualche precauzione in più da parte dei suoi paesi nemici.