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  • Martedì 31 gennaio 2012

Costa Concordia, sospese le ricerche

E stavolta definitivamente, almeno nella parte sommersa della nave (liveblog)

A frame grab taken from a video made available by Italian Firefighters Monday, Jan. 30, 2012, showing an underwater view of the cruise ship Costa Concordia grounded off the Tuscan island of Giglio, Italy. Residents of Giglio are growing increasingly worried about threats to the environment and the future of the Italian island as bad weather again forced suspension of the recovery operation of the capsized cruise ship Costa Concordia. (AP Photo/Italian Firefighters)
A frame grab taken from a video made available by Italian Firefighters Monday, Jan. 30, 2012, showing an underwater view of the cruise ship Costa Concordia grounded off the Tuscan island of Giglio, Italy. Residents of Giglio are growing increasingly worried about threats to the environment and the future of the Italian island as bad weather again forced suspension of the recovery operation of the capsized cruise ship Costa Concordia. (AP Photo/Italian Firefighters)

15.24 – Sempre Foschi ha detto che entro 24 ore “inizieranno fisicamente le operazioni di pompaggio del carburante” dalle cisterne della Concordia.

15.22 – Pier Luigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, ha detto di ritenere che il relitto “non possa essere rimesso in esercizio”. L’assicurazione è “pronta a dichiarare la perdita totale” della nave.

15.01 – La ricerca dei dispersi nella parte sommersa della Costa Concordia è stata definitivamente sospesa. La decisione è stata presa perche “sono venute meno le condizioni operative di sicurezza”, e comunicata dal responsabile dei soccorsi, il comandante dei vigili del fuoco di Grosseto Ennio Aquilino, di comune accordo con tutte le strutture impegnate, al capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ai familiari dei dispersi e alle ambasciate dei loro paesi di origine.

Lo scafo della nave si sta deformando a causa dei varchi aperti nei giorni scorsi e della lunga permanenza sott’acqua. I soccorritori ritengono che “oggettivamente sono venute meno le condizioni operative di sicurezza per gli operatori per proseguire l’attività di ricerca in corrispondenza di tutte le zone sommerse all’interno dello scafo”. Le ricerche proseguiranno nella parte emersa della Concordia.

***

Il Mattino di oggi ha un’intervista a Gianluca Marino Cosentino, tenente di vascello e secondo ufficiale medico sulla Costa Concordia, che racconta la sua versione di quanto accaduto la notte del naufragio. Marino Cosentino dice che l’ordine di abbandonare la nave fu dato da una voce che “al 90 per cento” non era quella di Schettino e quando “tutto l’equipaggio era già sui ponti accanto alle scialuppe, pronti allo sbarco già da oltre mezz’ora”. L’ufficiale medico dice che Schettino gli è sembrato “scosso e non più lucido”, quella sera, e che “il coordinamento dei soccorsi da parte del comandante non c’era. Personalmente mi ha molto sorpreso vedere Schettino in borghese sul molo verso mezzanotte e mezzo. In più quando ho sentito dai telegiornali che aveva avuto il tempo di prendere effetti personali nella sua cabina ed anche un computer, e finanche di scivolare sfortunatamente in una scialuppa, beh, è stato il massimo”.

Intanto all’isola del Giglio è in arrivo il nuovo pontone che sarà utilizzato per trasportare i rifiuti della Costa Concordia, innanzitutto il materiale galleggiante e ingombrante della nave, arredi e suppellettili. Le ricerche dei dispersi sono state interrotte nella parte sommersa della nave, in quanto le condizioni meteorologiche sono in peggioramento. Le operazioni, tuttavia, “continueranno nella parte emersa della Concordia, per verificare ulteriormente alcune zone dello scafo”, ha detto il Commissario per l’emergenza, Franco Gabrielli.

L’altra cosa interessante sui giornali di oggi riguardo il naufragio della Costa Concordia è un testo del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, sulla questione dei risarcimenti: una dozzina di associazioni di consumatori hanno siglato un accordo con Costa Crociere che prevede un indennizzo da 14mila euro per ogni passeggero, ma alcuni si stanno muovendo individualmente (negli Stati Uniti sono stati chiesti anche 460 milioni di dollari) e il Codacons ha definito la cifra “un’elemosina”. Tarquinio risponde a una lettera e scrive che “un equo indennizzo è davvero tale se risarcisce chi deve essere risarcito (con una seria gradazione basata sul danno patito) e tiene conto di tutti i beni in gioco” perché “una disgrazia, segnata indelebilmente da sofferenze e lutti, non può comunque trasformarsi in una sorta di ‘ruota della fortuna’. E nessuna organizzazione seriamente orientata al servizio dei cittadini (sia pure solo in quanto ‘consumatori’) dovrebbe lavorare per questo”.

foto: AP Photo/Italian Firefighters