Gentili signori
«Ci sarebbe qui da chiedersi se la gentilezza di Vessicchio è risultata così rimarchevole anche perché i nostri tempi non sono gentili»

«Ci sarebbe qui da chiedersi se la gentilezza di Vessicchio è risultata così rimarchevole anche perché i nostri tempi non sono gentili»

Carlos Mazón, del Partito Popolare, ha lasciato l'incarico dopo un anno di intense critiche per come gestì l'emergenza


Imparando a suonare la chitarra e a cantare contemporaneamente in appena sei mesi, ma non solo


Durante l'incontro con il presidente ucraino Zelensky ha detto che i missili servono agli Stati Uniti e che darli all'Ucraina potrebbe provocare un'escalation

Permetterebbero di colpire in profondità la Russia: se Trump li concedesse sarebbe soprattutto un messaggio a Putin

A Ferragosto in Alaska andò molto peggio di quanto raccontato pubblicamente

Con bigliettini come Trump qualche giorno fa, sussurri, visite e telefonate: François Hollande sentì proprio le esplosioni

Storie di scienziati, scrittrici e scrittori che l'hanno scoperto in modi buffi dopo tutto il resto del mondo

La regista Kaouther Ben Hania l'ha costruito partendo dalla registrazione di una telefonata fatta l’anno scorso dalla Striscia di Gaza

Fred Ramsdell stava facendo trekking in una parte sperduta del Montana, col cellulare in modalità aereo

Si concentreranno sulle condizioni del rilascio degli ostaggi e del ritiro dell'esercito israeliano dalla Striscia, a partire dalla proposta di Trump

«La prima volta che ci sono venuto, nel 2001, i ricchi non esistevano o quasi. C’era solo il re con la sua corte. Al terzo viaggio ho deciso che volevo andare a conoscere i guerriglieri maoisti. Un giorno sono salito su un tuktuk a pedali e il conduttore ha cercato l’indirizzo su Google Maps»


E della lunga telefonata tra la bambina palestinese e la Mezzaluna Rossa, che provò invano a soccorrerla durante un attacco israeliano a Gaza

Era quello che insegnavano all'FBI i primi profilatori di assassini seriali, i “Predatori” raccontati nel nuovo libro di Stefano Nazzi


«È un rito che ripeto ogni anno in vacanza: scegliermi un posto semplice e riempirlo giorno dopo giorno con poco o niente, oltre ad aiutarmi a sbrigare qui e là qualche faccenda pratica, mi regala la sciocca ma anche impagabile illusione di sentirmi una del posto: una turista, certo, ma almeno una turista habituée»
