nomi vino
Il problema di dare un nome ai vini
«Se ad attirare tante persone verso un vino non sono le sue qualità organolettiche, quale specifica leva del marketing sarà determinante? Prendiamo le quattro celebri “P” teorizzate da Philip Kotler: price (prezzo), product (prodotto), place (distribuzione) e promotion (promozione). La mia ipotesi è un'altra. In venticinque anni di enogiornalismo mi sono convinto che un nome “giusto” abbia spostato più preferenze di tutti gli altri fattori elencati sopra. Ma cos’è il “nome” di un vino? La materia necessita di qualche spiegazione. Barolo e Nebbiolo, per esempio, sono entrambi nomi e sono entrambi vini, ma non sono la stessa cosa»

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Il senso del Giappone per l’acqua
«Stando qui si ha la strana percezione che questo elemento non manchi mai, quasi fosse una risorsa pressoché infinita. Ogni sera tutti vogliono fare il bagno caldo, quindi a casa si riempie la vasca che verrà usata a turno dai membri della famiglia dopo una doccia completa perché è obbligatorio immergersi già completamente lavati. Che l’acqua non manchi si nota anche dal tipo di coltivazione più diffusa: le risaie inondate con un sistema di canaline e popolate da ranocchie, aironi e piccoli pesci. Come in un allineamento astrale fortuito, l’acqua è presente in dosi massicce anche negli altri suoi stati: un fatto poco noto è che il Giappone è il paese più nevoso del mondo»

Donne che pagano uomini
«Sono a cena con amici. Si parla di sesso (primo bicchiere di vino). Di escort per signore (secondo bicchiere di vino). E una coppia di amici (eterosessuali) racconta le meraviglie del massaggio tantrico»

Dinamiche dei menu dei ristoranti
«Anni fa avevo cominciato a collezionarli. Poi ho capito che frequentavo sempre gli stessi posti e ho rinunciato. Adesso passo il tempo a guardare la collezione digitale della New York Public Library per vedere come sono cambiati. Quello che so per certo è che i “tris” non vanno più da un pezzo, e neanche il cocktail di gamberi in salsa rosa. L’impaginazione, i formati, la carta, i caratteri, la consistenza della copertina sono sempre stati più numerosi di quelli dell’editoria dei libri. Eppure in questa infinità virtuale, di ieri e di oggi, è forse possibile individuare tre macro categorie: i grafici/tipografici, gli illustrati e gli scritti a mano, come quello dell'Oyster Bar di New York»

Vivere davanti a un cimitero ha i suoi vantaggi
«Dal balcone, in estate, vedo solo le cime degli alberi; la sera sento il vento tra i rami, qualche uccello notturno e, tra maggio e settembre, una volpe che ha fatto la sua tana vicino al muro di cinta, in un’area ancora inutilizzata. Ogni tarda primavera, anno dopo anno, sforna una cucciolata di quattro o cinque volpacchiotti casinisti e vivacissimi, in barba al mortorio che li circonda. Segue semplicemente il ciclo della natura e le leggi dell’esistenza, e io non posso non pensare all’ironia di chi, in un luogo simile, scava la terra per far nascere vita, invece che per metterci una pietra sopra»

Come nacque la “Beat generation”
Sempre che la si voglia chiamare così: lo ha raccontato Marco Cassini nell'introduzione alle prime poesie di Lawrence Ferlinghetti, pubblicate per la prima volta in italiano

Anonima calligrafi
«Le mie lettere avevano qualcosa che non andava: troppo rudi, approssimative, irregolari e senza ritmo. Avevo cercato online la parola “calligraphy” per tentare di correggerle. Cinque ore dopo ero ancora davanti allo schermo, a guardare video di calligrafia su YouTube. Ho iniziato così, da autodidatta, accumulando tecniche e conoscenze casuali per quasi tre anni. E poi la mia fidanzata mi ha fatto un regalo. Altri sette anni, decine di corsi, centinaia di blocchi e migliaia di penne dopo, continuo a studiare e praticare. Ho dedicato alla calligrafia una quantità di soldi, tempo, energia, passione e ore di sonno che fa impallidire qualunque altra passione. E in cambio non ci ho ancora guadagnato manco di riuscire a scrivere bene la lettera “u”»

Anche quest’anno la Francia pagherà gli agricoltori per ridurre i vigneti
E a molti va bene così, perché da tempo il settore produce troppo vino e i costi sono sempre più alti

In Italia c’è troppo vino invenduto
E i viticoltori sono preoccupati perché, a fronte di una domanda stagnante, per il 2025 è previsto un buon raccolto e un aumento della produzione

La prima Serie A con i nomi dei calciatori sulle maglie, trent’anni fa
Fu possibile metterli perché i numeri diventarono fissi per tutta la stagione, perdendo il loro tradizionale legame coi ruoli in campo

A Marzabotto il cardinale Zuppi ha letto i nomi degli oltre 12mila bambini uccisi dal 7 ottobre 2023 a Gaza e in Israele

Per il vino è meglio il tappo di sughero o quello a vite?
Uno è più comodo, l'altro è quello che abbiamo sempre usato, in mezzo ci sono resistenze culturali e approcci più laici

Tutte le cose dietro ai nomi dei papi
Storie, significati e statistiche intorno ai più scelti, meno scelti o evitati del tutto

Memorie di Bologna, amnesie su Tian’anmen
«Nel 1989 studiavo all’Università Normale di Pechino e fui testimone dell’ingresso dei carri armati e della loro brutalità. Oggi in Cina chi non può dimenticare, come i familiari delle vittime, vive nell’isolamento. Non esiste come a Bologna una lapide con una lista dei nomi delle vittime. Con il processo a Chow Hang-tung, la memoria devastante di quei giorni non può più essere pubblica neppure a Hong Kong»

Ma quindi adesso come si possono chiamare i propri figli?
Sui cognomi c'è grande libertà, in attesa di una legge che metta delle regole, mentre sui nomi le limitazioni sono le stesse da tempo

Ora sono le case editrici a pubblicare le fanfiction
Per finire in libreria, però, i racconti scritti da appassionate sui personaggi delle saghe di successo devono cambiare nomi e ambientazioni

Il Giappone ha limitato la pratica di dare nomi illeggibili ai figli

In Corea del Sud Starbucks ha vietato di usare alcuni nomi per ordinare un caffè
Come prevede normalmente il servizio della catena di caffetterie: sono quelli dei candidati presidenti
