cattivi

Altri articoli su questo argomento

I funerali dell’anarchica Pinelli

«“Non sei stata tu a cercare quei riflettori che ti hanno puntato addosso e che anzi, hai cercato sempre di evitare", ha scandito la figlia Claudia dagli altoparlanti durante la cerimonia per sua madre Licia Rognini. Vorrei ricordare una foto. Venne scattata all’una e cinque di notte del 16 dicembre 1969. Quattro giorni prima era scoppiata la bomba di piazza Fontana e Giuseppe Pinelli dalla sera della strage era rinchiuso nel palazzo della questura di Milano. Quella notte un paio di giornalisti del "Corriere" si precipitano a casa Pinelli a San Siro, in via Preneste 2. Licia Pinelli, in vestaglia, apre la porta e i due giornalisti le comunicano la notizia. “Dev’essere successa una disgrazia a suo marito”. E aggiungono: “Sembra che sia caduto da una finestra della questura“. Licia Pinelli ascolta e in quel momento, click, viene scattata la foto. Il volto grigio, livido, prosciugato da quattro giorni di timori e cattivi pensieri, diventa un’immagine di cronaca».

I funerali dell’anarchica Pinelli

Le forme del complotto

«Molti credono alle teorie del complotto perché vogliono pensare che se non ci fossero i “cattivi”, allora andrebbe tutto bene. Chi non ci crede, invece, deve ammettere che le cose brutte avvengono per caso o perché la realtà è complicata. Tutto questo, però, non ci dice come mai la nostra mente sembra predisposta a interpretare il mondo con gli occhiali del complottismo, anziché con quelli del buon senso. Per capirlo, dobbiamo fare appello alla psicologia, all’antropologia e alla biologia. E perfino all'evoluzionismo»

Le forme del complotto

Ragazzini leggono tweet cattivi che li riguardano

Il Canadian Safe School Network ha utilizzato lo schema di una delle rubriche ricorrenti del programma Jimmy Kimmel Live! di Jimmy Kimmel per parlare di bullismo online. Il video comincia con alcuni ragazzini che leggono tweet cattivi che li riguardano. Si sente un pubblico ridere, dopo ogni tweet. Progressivamene i tweet letti sono sempre più aggressivi e violenti, il pubblico smette di ridere e l'ultima ragazza si alza e se ne va, lasciando il posto alla frase "Il cyberbullismo non è uno scherzo".

Ragazzini leggono tweet cattivi che li riguardano