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  • Giovedì 17 maggio 2018

Una storia americana di fanatismo religioso, in un videogioco

I cattivi sono i membri di una setta del Montana, nel nuovo Far Cry: che per quelli di Joypad non è così nuovo

Far Cry 5 è il quinto capitolo di una delle più apprezzate serie di videogiochi sparatutto in prima persona, sviluppato da Ubisoft e uscito alla fine di marzo. Come al solito, il gioco non è collegato narrativamente agli altri capitoli, ma ha con loro diverse meccaniche e elementi di gameplay in comune. Forse troppi, per quelli di Joypad: a loro è piaciuto, ma stanno ancora aspettando il Far Cry rivoluzionario.

Ci sono un cattivo carismatico e avamposti (in questo caso fattorie) da liberare, come siamo abituati. E poi c’è l’ambientazione “selvaggia”: questa volta ci troviamo nei boschi dello stato americano del Montana, e i cattivi sono i membri di una setta religiosa di cristiani fanatici che si sono armati e reclamano l’indipendenza. Una storia che negli Stati Uniti si è sentita diverse volte: per esempio, con i davidiani e con i sannyasin, di cui si sta riparlando per via di un popolare documentario di Netflix.

Poi oh, è un Far Cry e sapete a cosa si va incontro:

Purtroppo in questo gioco in alcuni casi bisogna anche sparare agli animali, che nella logica del gioco e della wilderness del Montana ha un senso, però è sempre spiacevole