antonio del torto

Altri articoli su questo argomento

L’orologio di Walter Chiari

«Che cosa gliene importava che un moccioso dell’Unità come me gli dicesse “quanto sei bravo“ al punto da regalargli un Van Cleef & Arpels in oro e acciaio che valeva un sacco di soldi? Aveva lavorato con Visconti, amato le donne più belle, aveva uno spazio fisso nei sabato sera della Rai (venti milioni di italiani…), aveva guadagnato fiumi di denaro, godeva dell’amore popolare e piaceva anche a molti critici televisivi, che lo consideravano un raffinato affabulatore. Che gliene frega, a un’icona pop, di essere anche promosso dall’ultimo vice-critico o vice-intellettuale?»

L’orologio di Walter Chiari

Maschi che parlano d’amore (e di matrimonio)

«Chiedendo ai miei volontari se la fedeltà sia mai stata un problema, riscontro un’apertura che va oltre le mie aspettative. Raccolgo una varietà di confidenze profonde, anche dolorose. Non mi aspettavo risposte così pensate. Matteo, per esempio, mi scrive di essere lui stesso stupito di non aver mai combattuto con alcuna tentazione. Vittorio, le cui risposte, per inciso, mi arrivano per il tramite della moglie, scrive: “Ho tradito la fiducia di mia moglie, e ho capito di aver sbagliato”. Per Massimo, invece, “l’importante è non dirselo”»

Maschi che parlano d’amore (e di matrimonio)

L’incredibile Hercule Florence

«Nel frontespizio di "Photographie où Imprimerie à la lumière", quella parola mai usata e così importante appare accanto ad un’altra parola, “découverte”, “scoperta”, che in un secondo tempo è stata cancellata con una riga orizzontale. Leggere per prima quel manoscritto e trascriverlo, ripercorrere il viaggio in Amazzonia, partecipare ai drammi e ai tormenti di Hercule Florence, ai suoi ragionamenti che scorrono come un flusso di coscienza, poter essere parte di quel momento storico, vedere come nasce un’idea, come si forma un’intuizione geniale originata dal bisogno, mi ha calato in una dimensione di privilegio assoluto»

L’incredibile Hercule Florence
2/2