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  • Martedì 7 ottobre 2025

I capi di governo durati meno di una lattuga

Tutti i casi in cui un cespo di insalata ha avuto vita più lunga di un primo ministro in carica, partendo dal francese Sébastien Lecornu

Sébastien Lecornu, il 6 ottobre a Parigi
Sébastien Lecornu, il 6 ottobre a Parigi (Alexis Sciard/IP3 via ZUMA Press)
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Il brevissimo governo di Sébastien Lecornu, il primo ministro francese che si è dimesso lunedì, verrà ricordato almeno per una cosa: è stato il più corto (alcune ore) della storia repubblicana francese e Lecornu è stato il primo ministro in carica meno a lungo (nemmeno un mese) della Quinta repubblica. Il primato era di Michel Barnier, che era durato 99 giorni ed era stato nominato sempre durante il secondo mandato del presidente Emmanuel Macron.

Così Lecornu è finito nella classifica dei capi di governo più effimeri, che viene periodicamente ripescata e aggiornata dai media. In questi giorni, per esempio, ne ha compilata una nuova il sito Politico Europe.

Il precedente più immediato e famoso è quello di Liz Truss, prima ministra del Regno Unito per soli 49 giorni nel 2022. Truss aveva perso la fiducia del suo partito, i Conservatori, presentando e poi rimangiandosi una spericolata riforma finanziaria. Macron ha chiesto a Lecornu di restare fino a mercoledì, ma anche con questa piccola estensione rimarrà primo ministro meno tempo di lei.

Liz Truss annuncia le dimissioni a Downing Street, la residenza ufficiale dei primi ministri britannici, il 20 ottobre del 2022

Liz Truss annuncia le dimissioni a Downing Street, la residenza ufficiale dei primi ministri britannici, il 20 ottobre del 2022 (EPA/ANDY RAIN)

Ai tempi di Truss era diventata virale una diretta su YouTube in cui, viste le sue difficoltà, un tabloid chiedeva se una lattuga sarebbe durata più di lei: vinse la lattuga. Di fatto l’immagine di Truss è rimasta associata a quel cespo d’insalata e lunedì i giornali britannici hanno fatto lo stesso per Lecornu. «Come tradurreste in francese “durato meno di una lattuga”?», hanno scherzato i conduttori di uno dei più seguiti podcast politici del Regno Unito.

In realtà in Francia ci sono stati governi, e primi ministri, meno longevi politicamente di Lecornu. Le Monde ha ricordato che però risalgono a un secolo fa. L’instabilità politica, infatti, è una cosa relativamente nuova per la Francia.

Frédéric François-Marsal durante un comizio a 1922, in Francia, nel novembre del 2022

Frédéric François-Marsal durante un comizio a Rouen, in Francia, nel novembre del 1922 (Agence Rol. Agence photographique – Bibliothèque nationale de France via Wikimedia Commons)

Due casi emblematici furono quelli dei governi di Alexandre Ribot nel 1914 e di Frédéric François-Marsal nel 1924: entrambi durarono pochissimi giorni. Ribot non aveva abbastanza sostegno e stava per iniziare la Prima guerra mondiale. François-Marsal, invece, cadde perché era stato nominato dal presidente Alexandre Millerand nonostante l’opposizione dello schieramento di sinistra che aveva vinto le elezioni (come risultato dello scontro col parlamento, alla fine il presidente si dimise).

Prima della Quinta repubblica, iniziata nel 1958, Robert Schuman, considerato uno dei fondatori dell’Europa unita, fu primo ministro per soli 6 giorni nel 1948, in una fase di grande instabilità politica (era già stato primo ministro per 8 mesi poco prima).

Magdalena Andersson, l'11 settembre del 2022

Magdalena Andersson, l’11 settembre del 2022 (EPA/Marko Saavala)

Per restare in Europa, ma in tempi più vicini, nel novembre del 2021 la prima ministra svedese Magdalena Andersson, dei Socialdemocratici, si dimise sette ore dopo essersi insediata: il parlamento aveva approvato una legge di bilancio proposta dall’opposizione, a causa dell’astensione di un partito centrista che in teoria sosteneva Andersson. Pochi giorni dopo Andersson ricevette un nuovo incarico, e governò per un annetto.

Una foto del governo Fanfani I del gennaio 1954

Una foto del governo Fanfani I del gennaio 1954 (Archivio-ANSA-CD)

L’Italia non è stata da meno, come ha notato anche Politico Europe, soprattutto durante la Prima repubblica (considerando i governi entrati effettivamente in carica e non i mandati esplorativi). Il governo più breve fu il primo di Amintore Fanfani, della Democrazia Cristiana, nel 1954 che durò in tutto 22 giorni, dal suo insediamento a quello del successivo.

In questa lista, l’Argentina è stata un caso piuttosto unico: nel dicembre del 2001 ebbe 5 presidenti nel giro di 11 giorni. Erano i tempi della crisi economica e del successivo default: fu un momento concitato, anche a livello istituzionale. Appena entrato in carica, il presidente Fernando de la Rúa introdusse un limite ai prelievi bancari che portò a vaste proteste, represse duramente (ci furono 39 morti), durante le quali si dimise e fuggì in elicottero dalla Casa Rosada, l’edificio presidenziale a Buenos Aires.

Adolfo Rodríguez Saá durante il discorso in cui ha annunciato le sue dimissioni, il 30 dicembre del 2001

Adolfo Rodríguez Saá durante il discorso in cui annuncia le sue dimissioni, il 30 dicembre del 2001 (EPA PHOTO DYN/HO)

Era il 20 dicembre e la presidenza passò provvisoriamente al presidente del Senato, Ramón Puerta. Puerta convocò il parlamento, che votò come presidente ad interim Adolfo Rodríguez Saá, che dichiarò la bancarotta del paese durante il suo discorso inaugurale. Seguirono nuove proteste e il 29 dicembre Saá rinunciò alla presidenza. Anche Puerta si era dimesso e allora l’incarico passò al presidente della Camera, Eduardo Óscar Camaño, che riunì nuovamente il parlamento. Il 1° gennaio fu infine eletto presidente ad interim Eduardo Duhalde, che restò in carica fino al maggio del 2003.

Senza addentrarsi troppo nel passato, o includere le monarchie, un altro caso noto è quello di Pedro Lascuráin, che nel 1913 fu presidente del Messico per appena 45 minuti.

Fu una cosa intenzionale, però, e funzionale a trasferire il potere dal presidente Francisco Madero al dittatore Victoriano Huerta, ai tempi della rivoluzione messicana. Madero aveva guidato la rivolta armata ma aveva deluso le aspettative dei capi guerriglieri. Lascuráin, suo ministro degli Esteri, era stato uno dei leader della rivoluzione e divenne presidente quando Madero fu costretto alle dimissioni (e in seguito assassinato): in quei 45 minuti nominò ministro il generale Huerta, in modo da potergli trasferire la presidenza.

Gli elenchi dei governi più corti citano sempre anche William Henry Harrison, che nel 1840 rimase presidente degli Stati Uniti per soli 32 giorni: morì di polmonite dopo essersi ammalato durante la sua cerimonia d’insediamento.

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