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  • Venerdì 23 maggio 2025

Il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta

Ha battuto 2-0 il Cagliari nell'ultima giornata di Serie A e ha vinto lo Scudetto, il secondo in tre anni

(AP Photo/Gregorio Borgia)
(AP Photo/Gregorio Borgia)
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Il Napoli ha vinto lo Scudetto, il quarto della sua storia e il secondo in tre anni; venerdì sera ha battuto il Cagliari per 2-0, mantenendo il vantaggio di 1 punto sull’Inter, che nel frattempo ha battuto sempre col punteggio di 2-0 il Como. Per tutta Napoli, e anche in altre città d’Italia (persino in piazza Duomo a Milano), i tifosi stanno festeggiando con fuochi d’artificio, bandiere e caroselli. Nelle principali piazze di Napoli e dei comuni della città metropolitana erano stati montati vari maxi schermi per seguire la partita: il luogo più affollato e chiassoso, come sempre per le vittorie del Napoli, è piazza Plebiscito.

Contro il Cagliari hanno segnato due dei calciatori protagonisti della stagione: al quarantaduesimo minuto il centrocampista scozzese Scott McTominay con una spettacolare semi rovesciata, il dodicesimo gol del suo campionato e l’ottavo fatto sul punteggio di 0-0, e all’inizio del secondo tempo l’attaccante belga Romelu Lukaku.

È un successo in parte sorprendente, dato che l’anno scorso il Napoli era arrivato decimo in campionato dopo una stagione piuttosto disastrosa e tra agosto e gennaio se n’erano andati i due attaccanti protagonisti dello Scudetto del 2023, Victor Osimhen e Khvicha Kvaratskhelia. Nel frattempo però l’estate scorsa è arrivato l’esperto allenatore Antonio Conte, che aveva già vinto la Serie A altre quattro volte (tre con la Juventus e una con l’Inter) ed è appena diventato il primo allenatore a vincere il campionato italiano con tre squadre diverse.

Due anni fa, con Luciano Spalletti, il Napoli aveva vinto con largo anticipo e con 16 punti di distacco sulla seconda classificata, giocando in modo entusiasmante e sostanzialmente dominando il campionato. Quest’anno invece è stato tutto molto più equilibrato: Napoli e Inter si sono spesso alternate al primo posto e prima di questa giornata il Napoli era in testa con un solo punto di vantaggio.

Era inoltre dal 2003 che la prima classificata non chiudeva la Serie A con così pochi punti, a dimostrazione di un campionato incerto e combattuto, ma anche della poca brillantezza mostrata a volte dalle due squadre che si sono contese lo Scudetto. Il Napoli di Conte è stato meno spettacolare di quello di Spalletti, ma alla fine si è dimostrata la squadra più organizzata e difficile da superare. Ha vinto molte partite con un solo gol di scarto e ha approfittato inoltre della maggior stanchezza dei suoi avversari: l’Inter infatti ha giocato molte più partite in stagione, qualificandosi alla finale di Champions League del 31 maggio, mentre il Napoli non partecipava alle coppe europee e ha potuto concentrarsi sul campionato.

Romelu Lukaku e Antonio Conte assieme avevano già vinto lo Scudetto nel 2021 con l’Inter (Ivan Romano/Getty Images)

La stagione era iniziata male, per il Napoli. Nella prima giornata di campionato, ad agosto, aveva inaspettatamente perso 3-0 contro il Verona e Conte era sembrato abbastanza sconsolato (com’è nel suo stile). Pochi giorni dopo erano stati ceduti il terzino portoghese Mario Rui e soprattutto l’attaccante nigeriano Victor Osimhen, che nel 2023 era stato il capocannoniere del campionato con 26 gol; al suo posto era stato preso il belga Romelu Lukaku, un centravanti non più nei suoi anni migliori, ma in grande sintonia con Conte sin dai tempi dell’Inter. Negli ultimi giorni di calciomercato estivo arrivò anche il centrocampista scozzese Scott McTominay.

Sin dalla seconda giornata, comunque, il Napoli ha cominciato a trovare la quadra ed è diventata una delle squadre più solide e competitive della Serie A, grazie al sistema di gioco molto preciso ed efficace di Antonio Conte e alla rigida disciplina che pretende dai suoi calciatori. Delle nove partite successive alla sconfitta iniziale di Verona, il Napoli ne ha vinte otto e pareggiata una, subendo appena due gol. Nel corso della stagione Conte è stato un po’ più flessibile del solito, alternando diversi sistemi di gioco (ha messo in campo la squadra con il 4-3-3, il 4-2-3-1, il 3-4-1-2, oltre che con il 3-5-2, il suo modulo di riferimento) e riuscendo a far fronte alla cessione di Kvaratskhelia a gennaio, forse non troppo rimpianta dallo stesso Conte. L’organizzazione difensiva è stata eccellente: la squadra ha subìto appena 27 gol in 38 partite, molti dei quali con tiri dalla distanza.

Dopo un’altra importante serie di risultati positivi tra la sedicesima e la ventiduesima giornata, in cui ha battuto tra le altre Fiorentina, Atalanta e Juventus, da inizio febbraio il Napoli ha rallentato pesantemente, ottenendo appena quattro punti nelle successive cinque partite e faticando molto a proporre un gioco fluido ed efficace. Ciononostante, anche grazie al pareggio ottenuto nei minuti finali nello scontro diretto contro l’Inter (finito 1-1, come all’andata), la squadra di Conte è riuscita a rimanere in corsa per il titolo, e con le quattro vittorie di fila ottenute da metà aprile in poi, seppur giocando in modo non proprio esaltante, ha superato e staccato di tre punti l’Inter, che nel frattempo ha perso due partite consecutive contro Bologna e Roma.

Nel finale di campionato il Napoli si è poi inceppato di nuovo, pareggiando due partite sulla carta agevoli contro Genoa e Parma: solamente grazie al pareggio della Lazio nei minuti finali della partita contro l’Inter alla penultima giornata non è stato nuovamente superato in testa alla classifica. Infine, arrivando all’ultima giornata con un punto di vantaggio, ha battuto il Cagliari, vincendo come detto il suo quarto Scudetto dopo quelli del 1987, del 1990 e del 2023.

(Francesco Pecoraro/Getty Images)

Lukaku e McTominay sono stati esaltati dal modo molto intenso e piuttosto essenziale con cui Conte fa giocare la squadra. Il belga ha fatto 14 gol e 10 assist, risultando meno dominante di un tempo ma comunque centrale nel gioco, mentre McTominay è stato spesso “l’attaccante aggiunto” per il Napoli, segnando alcuni dei gol più decisivi della stagione.

Insieme a loro due, sono stati particolarmente importanti per il Napoli anche il centrocampista camerunese Frank Anguissa, che ha fatto anche 6 gol e 4 assist, e i due difensori centrali Amir Rrahmani e Alessandro Buongiorno, che hanno contribuito a renderlo una squadra tosta da affrontare: come in tutti i recenti venti campionati di Serie A, ha vinto chi ha subìto meno gol di tutte le avversarie. È stato però anche lo Scudetto di calciatori meno appariscenti e talentuosi ma molto utili, apprezzati da Conte e fondamentali per dare equilibrio alla squadra, su tutti Matteo Politano e Leonardo Spinazzola.