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  • Martedì 29 aprile 2025

L’attaccante del Napoli che non gioca in attacco

Scott McTominay fa il centrocampista ma ha già segnato 11 gol, molti dei quali decisivi: non è un caso

L'esultanza di McTominay dopo uno dei due gol segnati al Torino (Ivan Romano/Getty Images)
L'esultanza di McTominay dopo uno dei due gol segnati al Torino (Ivan Romano/Getty Images)
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Se nelle due recenti giornate di Serie A il Napoli ha recuperato sei punti all’Inter, portandosi in testa al campionato, lo deve in buona parte allo scozzese Scott McTominay, decisivo con i suoi gol nelle vittorie contro il Monza (1-0) e contro il Torino (2-0, con una sua doppietta). Contro l’Empoli, nella partita precedente, aveva segnato un’altra doppietta e finora ha fatto 11 gol in campionato, un numero notevole, considerando che di ruolo è centrocampista. Quasi tutti inoltre sono stati determinanti per l’andamento delle partite: per sette volte ha segnato il gol dell’1-0.

McTominay è stato spesso la soluzione ai problemi offensivi del Napoli, una squadra molto ordinata ed efficace ma alla quale mancano giocatori creativi e imprevedibili, soprattutto dopo la cessione a gennaio di Khvicha Kvaratskhelia e i ripetuti infortuni di David Neres. «La squadra di Conte non ha molte altre risorse per entrare in area avversaria che non si chiamino Scott McTominay», ha scritto Dario Saltari sul sito di approfondimento Ultimo Uomo dopo l’ultima partita contro il Torino. Ci sono pochi centrocampisti in Serie A con l’abilità di McTominay di correre verso l’area avversaria, con o senza il pallone tra i piedi, e arrivare nel posto giusto per fare gol.

La doppietta segnata da McTominay al Torino

Scott McTominay ha 28 anni e l’estate scorsa è stato acquistato dal Napoli per circa 30 milioni di euro, dopo aver sempre giocato nel Manchester United. In Inghilterra aveva dimostrato in parte una certa attitudine negli inserimenti, cioè in quei movimenti che portano i centrocampisti a entrare in area di rigore per raccogliere cross e passaggi dei compagni, ma non era mai stato un calciatore particolarmente decisivo in termini di gol. Nelle 178 partite giocate nel campionato inglese ne aveva segnati 19, uno ogni dieci partite; al Napoli ne fa in media più di uno ogni tre (ha giocato 30 partite finora in Serie A).

Antonio Conte gli ha costruito attorno un sistema che esalta le sue caratteristiche. Già a gennaio, dopo l’importante vittoria del Napoli per 3-2 in casa dell’Atalanta, The Athletic aveva elogiato il coraggio dell’allenatore che, in controtendenza con una sua impostazione di solito molto attenta, concedeva grandi libertà di movimento a McTominay e a un altro centrocampista, Zambo Anguissa, pure lui tra i migliori del Napoli quest’anno (ha segnato 6 gol).

In questo è fondamentale il lavoro del centravanti Romelu Lukaku, che ha già fatto 10 assist e al quale Conte chiede di “abbassarsi” molto, cioè di arretrare verso il centrocampo lasciando l’area di rigore (e portandosi dietro uno o due difensori), per giocare tanti palloni con le spalle alla porta e liberare lo spazio per gli inserimenti di McTominay e Anguissa. Anche i due esterni d’attacco (oppure l’altro centravanti quando il Napoli gioca con due attaccanti) devono darsi molto da fare, anche in fase difensiva, per aiutare i due centrocampisti.

Contro il Torino, come in altre partite recenti, hanno giocato in quel ruolo Matteo Politano e Leonardo Spinazzola: due calciatori molto dinamici e intelligenti ma che raramente entrano in area e sono presenti in zona gol. Allo stesso tempo Lukaku, anche quando è in area di rigore, lavora spesso per attrarre su di sé le marcature e liberare degli spazi: e quasi sempre quegli spazi vengono occupati da McTominay con i suoi inserimenti, che nelle azioni d’attacco finisce per giocare con regolarità come un centravanti aggiunto e dai movimenti complementari a quelli di Lukaku.

Romelu Lukaku e Scott McTominay (Image Photo Agency/Getty Images)

Oltre al contesto tattico impostato da Conte, in questa stagione McTominay ci ha messo molto del suo alzando il livello del rendimento, grazie soprattutto all’eccezionale prestanza fisica. La sua forza, la velocità e la stazza (è alto 1,93 metri e pesa quasi 90 chili) erano già notevoli nel campionato inglese, dove il gioco è molto intenso, ma in Serie A sono quasi impareggiabili per la maggior parte dei suoi avversari. Questa esuberanza fisica lo rende difficile da marcare e gli consente di coprire grandi porzioni di campo ed essere quindi utile in molte situazioni (non solo in attacco), sia quando il Napoli ha la palla, sia quando ce l’hanno gli avversari.

A questo, lo scozzese aggiunge un’eccellente capacità di concludere le azioni in molti modi (di destro, di sinistro, di testa) e di essere un punto di riferimento per i suoi compagni. Dopo nemmeno una stagione, insomma, McTominay è un leader tecnico e carismatico del Napoli, un calciatore utile in tantissimi aspetti del gioco e che, con la sua foga agonistica, è ben rappresentativo dell’atteggiamento di tutta la squadra di Conte. Già nella prima parte di stagione aveva segnato gol importanti come quello nella partita di andata contro l’Inter: in questa fase è diventato ancora più decisivo.

Tutti i gol segnati da McTominay con il Napoli