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  • Martedì 29 aprile 2025

Il capo dei servizi segreti interni israeliani si dimetterà, infine

Dopo mesi di scontri pubblici con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Ronen Bar ha deciso di andarsene

Ronen Bar (ANSA/EPA/ABIR SULTAN)
Ronen Bar (ANSA/EPA/ABIR SULTAN)
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Ronen Bar, il direttore dello Shin Bet, il servizio segreto interno di Israele, ha annunciato che si dimetterà il 15 giugno. Ha motivato la sua decisione citando le propria responsabilità nell’incapacità dell’agenzia di prevenire l’attacco di Hamas del 7 ottobre del 2023. Le dimissioni annunciate di Bar sembrano mettere fine a mesi di scontri pubblici e per questo assai inusuali tra il direttore dello Shin Bet e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A marzo Netanyahu aveva infatti deciso di licenziare Bar, con cui da tempo aveva rapporti pessimi, ma pochi giorni dopo la Corte Suprema aveva temporaneamente sospeso il licenziamento, sostenendo di dover prima esaminare i ricorsi presentati contro la decisione. Bar ha fatto sapere che il procedimento in corso davanti alla Corte Suprema proseguirà ugualmente nonostante le sue dimissioni.

Ronen Bar era direttore dal 2021, nominato dal precedente governo guidato da Yair Lapid, e il suo mandato sarebbe dovuto durare fino al 2026. Nell’annunciare la decisione di licenziare Bar, Netanyahu aveva detto di non poter continuare a lavorare con lui, soprattutto «nel mezzo di una guerra in cui è in gioco la nostra sopravvivenza e in cui serve la fiducia più totale». La decisione di Netanyahu era sostenuta dagli alleati di estrema destra del governo, mentre l’opposizione e parte dell’opinione pubblica l’avevano giudicata un ulteriore passo verso l’autoritarismo dell’attuale governo.

Con il Mossad e i servizi segreti militari, lo Shin Bet è una delle tre agenzie di intelligence di Israele: si occupa principalmente di contrastare il terrorismo e indagare su atti di spionaggio e “tradimento”. Ha però anche un’altra funzione definita dalla legge israeliana: salvaguardare le istituzioni democratiche del paese.

Negli ultimi due anni l’agenzia ha lavorato su alcune inchieste che hanno coinvolto Netanyahu e i suoi più stretti collaboratori: l’ufficio del primo ministro è stato accusato di aver occultato o contraffatto alcuni rapporti che indicavano come l’esercito avesse avvertito il governo alcune ore prima dell’inizio degli attacchi di Hamas.

Pochi giorni fa Bar aveva inoltre presentato a un tribunale un documento in cui elencava le molte pressioni che avrebbe ricevuto nei mesi scorsi da Netanyahu. Nel documento Bar sosteneva che Netanyahu avesse cercato più volte di convincerlo a fare cose non previste dal suo incarico, e assai discutibili legalmente: per esempio proteggerlo dai suoi processi, spiare gli oppositori politici, e più in generale prestargli fedeltà e considerarlo al di sopra della legge. Netanyahu aveva respinto le accuse e accusato Bar di essersi inventato tutto per screditarlo.

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