Ora è la congregazione dei cardinali a decidere
Stabilirà la data di inizio del conclave, e alle sue riunioni si creeranno le alleanze che potrebbero portare all'elezione del nuovo papa

Dopo la morte di papa Francesco i cardinali della Chiesa cattolica dovranno riunirsi nel conclave per eleggere il suo successore. Ma prima ancora che inizi l’elezione del nuovo papa, i cardinali che sono già arrivati a Roma hanno iniziato a incontrarsi nelle congregazioni generali, assemblee giornaliere in cui vengono prese alcune importanti decisioni procedurali e vengono stretti rapporti che potrebbero influenzare il risultato dell’elezione del nuovo pontefice.
La decisione più attesa dalle congregazioni è la data del conclave, ancora incerta. Deve iniziare fra i 15 e i 20 giorni dopo la morte del papa: dato che papa Francesco è morto il 21 aprile, la data di inizio dovrebbe essere fra il 5 e il 10 maggio. Esiste però un’eccezione, secondo cui il conclave può incominciare prima se tutti i cardinali elettori (cioè con meno di 80 anni) sono già arrivati a Roma. Gli elettori sono 135 su 252 cardinali totali. Le congregazioni generali che precedono il conclave sono aperte invece a tutti i cardinali, anche i non elettori.
I cardinali sono i funzionari più importanti nell’amministrazione globale della Chiesa cattolica, e vengono nominati a vita direttamente dal papa. Alcuni risiedono stabilmente a Roma, ma molti sono vescovi in varie parti del mondo, e non sono ancora arrivati in città dopo la morte di papa Francesco. Il defunto pontefice peraltro aveva nominato un gran numero di nuovi cardinali, anche appartenenti a zone storicamente marginali nella Chiesa, in particolare Africa e Asia: sui 135 elettori, 108 sono stati nominati da papa Francesco.
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Molti cardinali quindi non si sono mai visti fra di loro: le congregazioni sono momenti di discussione e dialogo, che porteranno alla formazione di alleanze e correnti che influenzeranno in un modo o nell’altro il risultato del conclave, ma sono anche uno dei primi momenti utili ai nuovi cardinali per conoscersi e farsi conoscere.

Cardinali in Vaticano a una messa in suffragio di papa Francesco (AP Photo/Andreea Alexandru)
Nel conclave sono presenti dinamiche complesse, anche perché per l’elezione serve una maggioranza ampia, di due terzi dei votanti. I candidati molto divisivi perché troppo radicali in un senso o nell’altro non hanno possibilità di diventare papi, e l’elezione potrebbe essere il frutto di un compromesso le cui basi potrebbero essere state poste proprio durante le congregazioni preliminari (anche se non c’è una regola che lo prescrive, e teoricamente anche un laico potrebbe essere eletto, negli ultimi secoli i conclavi hanno eletto papi esclusivamente fra i loro membri).
I cardinali della congregazione devono decidere anche su alcune questioni più tecniche: fra le altre cose, anche se far partecipare al conclave il cardinale Angelo Becciu, al centro di una complicata vicenda di diritto canonico a causa di una condanna per peculato. Papa Francesco lo aveva in parte privato dei diritti connessi alla carica di cardinale, e inizialmente Becciu era stato escluso dalla lista degli elettori del conclave. Negli ultimi giorni però il cardinale ha protestato contro la decisione, reclamando il suo diritto a partecipare.
La congregazione poi si occupa anche della gestione delle questioni di ordinaria amministrazione della Chiesa che spetterebbero al papa, in questo periodo di “sede vacante” fra la morte di uno e l’elezione del successore.
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