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  • Domenica 27 aprile 2025

Ora è la congregazione dei cardinali a decidere

Stabilirà la data di inizio del conclave, e alle sue riunioni si creeranno le alleanze che potrebbero portare all'elezione del nuovo papa

Un gruppo di cardinali (vestiti di rosso) ai funerali di papa Francesco, il 26 aprile 2025 (AP Photo/Gregorio Borgia)
Un gruppo di cardinali (vestiti di rosso) ai funerali di papa Francesco, il 26 aprile 2025 (AP Photo/Gregorio Borgia)
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Dopo la morte di papa Francesco i cardinali della Chiesa cattolica dovranno riunirsi nel conclave per eleggere il suo successore. Ma prima ancora che inizi l’elezione del nuovo papa, i cardinali che sono già arrivati a Roma hanno iniziato a incontrarsi nelle congregazioni generali, assemblee giornaliere in cui vengono prese alcune importanti decisioni procedurali e vengono stretti rapporti che potrebbero influenzare il risultato dell’elezione del nuovo pontefice.

La decisione più attesa dalle congregazioni è la data del conclave, ancora incerta. Deve iniziare fra i 15 e i 20 giorni dopo la morte del papa: dato che papa Francesco è morto il 21 aprile, la data di inizio dovrebbe essere fra il 5 e il 10 maggio. Esiste però un’eccezione, secondo cui il conclave può incominciare prima se tutti i cardinali elettori (cioè con meno di 80 anni) sono già arrivati a Roma. Gli elettori sono 135 su 252 cardinali totali. Le congregazioni generali che precedono il conclave sono aperte invece a tutti i cardinali, anche i non elettori.

I cardinali sono i funzionari più importanti nell’amministrazione globale della Chiesa cattolica, e vengono nominati a vita direttamente dal papa. Alcuni risiedono stabilmente a Roma, ma molti sono vescovi in varie parti del mondo, e non sono ancora arrivati in città dopo la morte di papa Francesco. Il defunto pontefice peraltro aveva nominato un gran numero di nuovi cardinali, anche appartenenti a zone storicamente marginali nella Chiesa, in particolare Africa e Asia: sui 135 elettori, 108 sono stati nominati da papa Francesco.

– Leggi anche: Tutti i cardinali del conclave, dal primo all’ultimo

Molti cardinali quindi non si sono mai visti fra di loro: le congregazioni sono momenti di discussione e dialogo, che porteranno alla formazione di alleanze e correnti che influenzeranno in un modo o nell’altro il risultato del conclave, ma sono anche uno dei primi momenti utili ai nuovi cardinali per conoscersi e farsi conoscere.

Cardinali in Vaticano a una messa in suffragio di papa Francesco (AP Photo/Andreea Alexandru)

Nel conclave sono presenti dinamiche complesse, anche perché per l’elezione serve una maggioranza ampia, di due terzi dei votanti. I candidati molto divisivi perché troppo radicali in un senso o nell’altro non hanno possibilità di diventare papi, e l’elezione potrebbe essere il frutto di un compromesso le cui basi potrebbero essere state poste proprio durante le congregazioni preliminari (anche se non c’è una regola che lo prescrive, e teoricamente anche un laico potrebbe essere eletto, negli ultimi secoli i conclavi hanno eletto papi esclusivamente fra i loro membri).

I cardinali della congregazione devono decidere anche su alcune questioni più tecniche: fra le altre cose, anche se far partecipare al conclave il cardinale Angelo Becciu, al centro di una complicata vicenda di diritto canonico a causa di una condanna per peculato. Papa Francesco lo aveva in parte privato dei diritti connessi alla carica di cardinale, e inizialmente Becciu era stato escluso dalla lista degli elettori del conclave. Negli ultimi giorni però il cardinale ha protestato contro la decisione, reclamando il suo diritto a partecipare.

La congregazione poi si occupa anche della gestione delle questioni di ordinaria amministrazione della Chiesa che spetterebbero al papa, in questo periodo di “sede vacante” fra la morte di uno e l’elezione del successore.

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