• Mondo
  • Lunedì 3 febbraio 2025

Trump ha posticipato di un mese i dazi nei confronti di Canada e Messico

In cambio di maggiori controlli ai confini; restano per il momento confermati per il 4 febbraio quelli sulle merci cinesi

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, 3 febbraio 2025 (AP Photo/Evan Vucci)
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, 3 febbraio 2025 (AP Photo/Evan Vucci)

Lunedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha raggiunto un accordo con la presidente messicana Claudia Sheinbaum e il primo ministro canadese Justin Trudeau per posticipare di un mese l’introduzione dei dazi, cioè le tasse sulle importazioni straniere che Trump aveva deciso di imporre sulle merci messicane, canadesi (e cinesi) meno di 48 ore prima.

L’accordo con il Messico prevede che gli Stati Uniti posticipino di un mese l’introduzione dei dazi in cambio dell’invio di 10mila agenti della polizia messicana sul confine, per controllare i flussi migratori e il traffico di droghe illegali (soprattutto il fentanyl, un oppiaceo molto potente che negli Stati Uniti ogni anno uccide decine di migliaia di persone). Gli Stati Uniti si sono anche impegnati a rafforzare il proprio impegno nel fermare il traffico di armi verso il territorio messicano, ma per il momento non sono stati diffusi dettagli concreti su questo aspetto dell’accordo.

Trump ha detto che l’accordo stretto con Sheinbaum prevede che la presenza dei nuovi 10mila agenti al confine sia permanente, mentre ha specificato che l’introduzione dei dazi sulle merci messicane non è del tutto scongiurata.

Nel pomeriggio Trump ha parlato al telefono anche con il primo ministro canadese Justin Trudeau: i due si erano già parlati in mattinata ma senza raggiungere un accordo. In seguito alla seconda telefonata Trudeau ha fatto sapere che i dazi verranno posticipati di «almeno 30 giorni». Nel frattempo i due paesi potranno negoziare un accordo per la gestione del confine.

È invece confermata, almeno per il momento, l’entrata in vigore martedì 4 febbraio dei dazi sulle importazioni dalla Cina. Il presidente statunitense ha fatto sapere di avere in programma un confronto con il presidente cinese Xi Jinping entro il primo pomeriggio di martedì (in serata secondo l’orario italiano).

Trump aveva annunciato l’introduzione dei dazi lo scorso sabato: si sarebbe dovuto trattare di imposte del 25 per cento per l’importazione di tutti i beni provenienti dal territorio messicano e del 25 per cento per le merci dal Canada (ora posticipate) e del 10 per cento su quelle cinesi. La decisione di imporre dazi così elevati sui principali partner commerciali degli Stati Uniti è considerata l’inizio di una “guerra commerciale”, in linea con le politiche economiche nazionaliste e protezionistiche che Trump promuove da tempo.

– Leggi anche: Quali sono i paesi che hanno più da perdere con i dazi di Trump

I dazi potrebbero avere enormi conseguenze non solo sull’economia dei paesi coinvolti, compresa quella statunitense, ma anche su scala globale. Dopo l’annuncio di Trump sia Messico che Canada che Cina avevano detto di essere intenzionati a rispondere con l’imposizione, a loro volta, di propri dazi nei confronti degli Stati Uniti.