Israele ha condotto un’operazione di terra in Siria
È stata compiuta domenica ed è la prima in molti anni: forze speciali trasportate in elicottero hanno distrutto una fabbrica sotterranea di missili
Domenica sera un bombardamento attribuito a Israele ha colpito diverse località attorno alla città di Masyaf, vicino alla costa mediterranea della Siria. Ora vari media internazionali hanno appreso da fonti diplomatiche che quel bombardamento faceva parte di un’operazione più ampia, che prevedeva anche un intervento di terra, il primo in molti anni dell’esercito israeliano in territorio siriano.
L’operazione è stata condotta dalle truppe speciali dell’unità Shaldag, trasportate in elicottero, e non è stata confermata da Israele, come sempre in questi casi. Aveva come obiettivo la distruzione di una fabbrica sotterranea di missili di precisione a medio raggio destinati al gruppo paramilitare libanese Hezbollah, sostenuto dall’Iran, che li usa per attaccare Israele.
Masyaf si trova non lontano dal confine con il Libano. Secondo fonti citate da Axios, l’Iran e Hezbollah avevano scelto questa località per varie ragioni, dopo la distruzione nel 2018 da parte di Israele di precedenti fabbriche di missili: ritenevano che attacchi in Siria da parte di Israele fossero meno probabili rispetto al Libano; permetteva di trasportare rapidamente i missili in Libano; era particolarmente protetta, in un ambiente di montagna e sotterranea, e quindi non attaccabile con soli bombardamenti. Secondo le stesse fonti, Israele progettava da tempo un’operazione per distruggere il sito.
Israele ha inizialmente bombardato e distrutto quattro postazioni di difesa del sito, poi ha distrutto sempre con un attacco aereo il palazzo in superficie che dà accesso alla fabbrica sotterranea, quindi un gruppo di elicotteri israeliani è entrato nello spazio aereo siriano, depositando le forze speciali a Masyaf: qui i soldati sono entrati nella fabbrica, hanno prelevato alcuni documenti sensibili e poi l’hanno fatta esplodere posizionando varie cariche esplosive. Nessun israeliano sarebbe morto nell’operazione.
Molti dei dettagli sono stati forniti da Charles Lister, direttore dei programmi Siria e antiterrorismo del Middle East Institute, ma anche funzionari statunitensi hanno confermato l’operazione. L’amministrazione del presidente Joe Biden sarebbe stata informata preventivamente dell’attacco.
Masyaf era stata colpita da molti attacchi aerei israeliani in passato, compreso quello che nel 2018 aveva ucciso uno scienziato siriano che lavorava a progetti militari. In passato si riteneva che a Masyaf ci fosse un centro militare di ricerca per la produzione di armi chimiche, che però al momento dell’operazione israeliana non erano presenti nel sito.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), organizzazione internazionale britannica che si occupa da anni di Siria, le forze armate israeliane hanno attaccato obiettivi in Siria almeno 64 volte dall’inizio dell’invasione della Striscia di Gaza, uccidendo 205 militari – tra i quali 38 del gruppo paramilitare libanese Hezbollah e 24 soldati delle Guardie rivoluzionarie, il più importante corpo d’armata dell’Iran – e 24 civili.