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  • Lunedì 5 maggio 2025

Trump vuole pagare gli immigrati irregolari perché se ne vadano

Il governo degli Stati Uniti offrirà mille dollari e la copertura delle spese di viaggio per incentivare le "autoespulsioni"

Donald Trump, presidente degli Stati Uniti
(AP Photo/Manuel Balce Ceneta)
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Lunedì l’amministrazione statunitense di Donald Trump ha annunciato un piano che prevede di offrire un incentivo di mille dollari (circa 900 euro) e la copertura delle spese di viaggio a tutti gli immigrati irregolari che sceglieranno di lasciare volontariamente gli Stati Uniti. Ci sono dubbi sulla legittimità di queste misure, che il governo definisce «autoespulsioni».

Il piano sarà gestito tramite CBP Home, una versione aggiornata di CBP One, l’app che era stata utilizzata dall’amministrazione Biden per fissare appuntamenti per i richiedenti asilo (sospesi appena Trump si era insediato). Le persone migranti che si trovano irregolarmente nel paese riceveranno il contributo solo dopo che la loro partenza sarà registrata nell’app. Secondo il dipartimento per la Sicurezza nazionale, un cittadino dell’Honduras avrebbe accettato l’offerta del governo e sarebbe partito da Chicago per tornare nel suo paese d’origine.

Il dipartimento ha sostenuto che la misura permetterà di ridurre i costi delle espulsioni forzate di circa il 70 per cento. Attualmente, secondo il dipartimento, il costo medio per arrestare, incarcerare ed espellere qualcuno dagli Stati Uniti è di 17.121 dollari. La segretaria per la Sicurezza nazionale, Kristi Noem, ha definito questa modalità « autoespulsione» presentandola come il modo «più sicuro» per lasciare gli Stati Uniti.

Aaron Reichlin-Melnick, ricercatore dell’American Immigration Council, un’organizzazione non profit che si occupa di questioni relative all’immigrazione, ha definito il piano una «trappola» che potrebbe peggiorare la situazione legale di molti immigrati irregolari. Per esempio, se una persona già coinvolta in un procedimento di espulsione dovesse decidere di partire senza difendersi in tribunale, rischierebbe di ricevere automaticamente un ordine di espulsione. Inoltre, lasciare gli Stati Uniti potrebbe pregiudicare la possibilità di chiedere asilo o altre forme di protezione legale.

Trump aveva fatto dell’immigrazione uno dei temi principali della sua campagna elettorale, e nel suo secondo mandato ha messo in atto misure ancora più dure rispetto al primo, bloccando anche le richieste d’asilo. Lunedì per esempio aveva firmato un ordine esecutivo con una serie di misure per contrastare l’attività delle cosiddette “città santuario” (sanctuary cities, a rigore città rifugio), le città statunitensi che fanno da ostacolo ai piani della sua amministrazione di espellere in massa le persone migranti e richiedenti asilo. La settimana scorsa il governo ha detto di aver espulso circa 140mila persone da gennaio.

– Leggi anche: Le città americane che si oppongono alle espulsioni di massa di Trump