Trump ha approvato un ordine esecutivo contro le “città santuario”, quelle che si rifiutano di collaborare alle espulsioni dei migranti 

Manifestanti a favore dell'accoglienza dei migranti negli Stati Uniti, nel 2017
(AP Photo/Haven Daley, File)

Lunedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo con una serie di misure per contrastare l’attività delle cosiddette “città santuario” (sanctuary cities, a rigore città rifugio), le città statunitensi che fanno da ostacolo ai piani della sua amministrazione di espellere in massa le persone migranti e richiedenti asilo. Sono tutte o quasi città governate da sindaci del Partito Democratico e hanno approvato leggi che rendono più difficile per le autorità federali rintracciare ed espellere i migranti.

L’ordine esecutivo firmato da Trump dà alla procura generale degli Stati Uniti e al dipartimento della Sicurezza interna (l’equivalente del ministero dell’Interno italiano) il compito di identificare le città che non collaborano con le autorità federali sulla gestione dell’immigrazione e di designarle con la classificazione di “giurisdizioni santuario”: a quel punto le città e gli stati inclusi nell’elenco potranno subire l’interruzione di una serie di finanziamenti federali e l’avvio di procedimenti penali o civili se si rifiutano di modificare le proprie leggi.

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