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  • Giovedì 6 giugno 2024

Svezia e Finlandia stanno ripensando le loro severe leggi sull’alcol

I due paesi hanno il monopolio sulla vendita di alcolici, ma negli ultimi tempi entrambi stanno cercando di liberalizzare parzialmente il mercato

Un bicchiere viene riempito di birra alla spina, fotografato da vicino
Un birrificio a Savonlinna in Finlandia (Sean Gallup/Getty Images)
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Questa settimana i governi di Svezia e Finlandia hanno rispettivamente presentato un disegno di legge e approvato una legge per allentare le loro severe regole sugli alcolici, la cui vendita è in entrambi i paesi sotto il controllo dello stato.

Mercoledì il parlamento finlandese ha approvato una legge che permette la vendita al dettaglio da parte di supermercati privati di bevande fermentate come la birra con un contenuto alcolico fino a otto gradi, alzandolo rispetto all’attuale limite di 5,5 gradi: questo limite rimarrà però per le bevande miste vendute in lattina che contengono superalcolici. Lo stesso giorno il governo svedese ha detto invece di voler autorizzare la vendita al dettaglio da parte dei produttori di alcolici alle persone che visitano le loro aziende agricole.

In entrambi i paesi l’alcol si può consumare in ristoranti e bar autorizzati, ma la vendita al dettaglio di alcolici avviene solo in negozi di proprietà dello Stato, che ha un monopolio sul settore. In Svezia l’azienda pubblica che se ne occupa si chiama Systembolaget e vende tutti gli alcolici con gradazione superiore ai 3,5 gradi, mentre in Finlandia tutte le bevande alcoliche con gradazione superiore ai 5,5 gradi si possono trovare nei negozi Alko. Sono gli unici paesi dell’Unione Europea ad avere il monopolio degli alcolici, che secondo i governi aiuta a limitare il consumo nell’interesse della salute pubblica.

Secondo il quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, la misura approvata mercoledì dal parlamento potrebbe entrare in vigore già il 10 giugno e le due principali aziende di distribuzione e vendita al dettaglio in Finlandia, Kesko e S Group, hanno detto di voler mettere in commercio queste bevande alcoliche il prima possibile.

La legge però potrebbe essere bloccata dalla Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea, per violazione delle leggi europee sulla concorrenza, dato che creerebbe una discriminazione fra bevande con la stessa gradazione alcolica ma che differiscono nel metodo di produzione: le bevande fermentate, come la birra e il sidro, con una gradazione alcolica fino a 8 gradi potrebbero essere vendute da aziende private, mentre quelle con gradazione anche minore ma che vengono prodotte attraverso la distillazione no, cosa che le penalizzerebbe notevolmente sul mercato nazionale.

Anche la proposta della Svezia ha dei problemi con le norme europee: il governo intende autorizzare la vendita al dettaglio per aziende agricole e microbirrifici che producono un massimo di 75mila litri di bevande alcoliche prodotte attraverso la distillazione, 400mila litri di bevande prodotte attraverso la fermentazione con una gradazione inferiore a 10 gradi e 200mila litri di bevande fermentate con gradazione superiore ai 10 gradi.

Dovrebbero rientrare in questa descrizione circa 600 aziende produttrici svedesi. La quantità di bevande alcoliche vendibili ai singoli visitatori è di 0,7 litri per alcolici distillati e fino a 3 litri ciascuno di vino, birra e altre bevande fermentate. In questo caso la Commissione Europea potrebbe aver da ridire sul vantaggio che queste aziende avrebbero rispetto a quelle che invece devono vendere per forza solo attraverso il Systembolaget. Se la Commissione Europea non avrà obiezioni, il disegno di legge potrebbe essere approvato nei primi mesi del 2025.

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