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  • Lunedì 16 ottobre 2023

Ursula von der Leyen è stata accusata di essere troppo filoisraeliana

Non avrebbe condannato a sufficienza le violenze sui civili palestinesi, sostengono alcuni membri delle istituzioni europee

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente israeliano Isaac Herzog a Bruxelles, nel gennaio del 2023 (AP Photo/Virginia Mayo)
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente israeliano Isaac Herzog a Bruxelles, nel gennaio del 2023 (AP Photo/Virginia Mayo)

Negli ultimi giorni alcuni diplomatici e membri delle istituzioni europee hanno accusato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, di aver adottato un atteggiamento troppo favorevole a Israele nel commentare la guerra tra Israele e Hamas: secondo i loro critici, entrambe non avrebbero condannato a sufficienza i bombardamenti israeliani contro i civili della Striscia di Gaza.

Hamas, che controlla il territorio della Striscia di Gaza dal 2007, è un gruppo considerato terroristico tra gli altri dall’Unione Europea, non ha mai riconosciuto la legittimità dello stato di Israele e si è sempre opposto a qualsiasi tentativo di mediazione diplomatica sul tema: anzi, l’obiettivo finale di Hamas è la distruzione dello stato di Israele e l’uccisione di tutti gli ebrei. Dopo l’attacco del 7 ottobre, Israele ha risposto con un’intensa campagna di bombardamenti su tutto il territorio della Striscia, con l’imposizione dell’«assedio totale» (quindi il blocco di forniture di cibo, medicine, energia e carburante) e la decisione di impedire l’arrivo di aiuti umanitari dall’Egitto.

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Venerdì scorso von der Leyen e Metsola sono state in Israele, dove hanno visitato il kibbutz di Kfar Azza (colpito in modo particolarmente feroce dai miliziani di Hamas) e incontrato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog.

In un discorso fatto alla presenza di Netanyahu, von der Leyen ha condannato l’attacco di Hamas e detto chiaramente che «l’Europa sta con Israele» e che «Israele ha il diritto di difendersi, anzi ha il dovere di difendere i propri cittadini». Ha anche aggiunto: «So che la risposta di Israele dimostrerà che [il paese] è una democrazia». Venerdì Israele aveva già disposto «l’assedio totale» della Striscia di Gaza, tagliando tutte le forniture di beni essenziali, e stava bombardando da giorni il territorio della Striscia, colpendo anche molte infrastrutture civili.

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Von der Leyen ha detto che «solo Hamas è responsabile per ciò che sta succedendo», e che le azioni del gruppo «non hanno nulla a che fare con l’aspirazione legittima delle persone palestinesi» ad avere un proprio stato. Non ha però detto nulla riguardo alle conseguenze che la risposta di Israele sta avendo sui civili palestinesi.

Von der Leyen e Metsola hanno anche tenuto una breve conferenza stampa con Herzog, che ha condannato duramente le violenze dei miliziani di Hamas. Metsola ha ricordato che Hamas «è un’organizzazione terroristica che non rappresenta le aspirazioni dei palestinesi», e detto che l’Unione Europea e Israele devono «lavorare insieme sulle conseguenze umanitarie di quello che stiamo vivendo», senza però fornire ulteriori dettagli.

Sia Metsola che von der Leyen fanno parte di gruppi politici di centrodestra. Sempre venerdì Nathalie Loiseau, parlamentare europea per il gruppo liberale Renew Europe, ha accusato von der Leyen di aver «dimenticato» di dire che, sebbene l’Unione Europea sostenga Israele, questo deve in ogni caso rispettare il diritto internazionale umanitario (tema su cui si sta discutendo molto da giorni). Il vice ambasciatore dell’Autorità Palestinese all’Unione Europea, Adel Atieh, ha scritto su X che von der Leyen, Metsola e Herzog condividono un «doppio standard» sulle questioni umanitarie, accusando implicitamente le istituzioni europee di dare più valore alla vita delle persone israeliane rispetto a quelle palestinesi.

La capogruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, Iratxe García, ha detto al giornale online Politico che von der Leyen e Metsola hanno fatto bene a condannare le azioni di Hamas, ma avrebbero dovuto anche «presentare la posizione di tutta l’Unione, compresi i suoi Stati membri». In questo «hanno fallito, sostenendo un pregiudizio inaccettabile che può solo causare danno».

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Altri importanti rappresentanti delle istituzioni europee hanno preso posizioni più nette. L’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza, Josep Borrell, ha accusato il governo israeliano di violare le leggi internazionali e chiesto l’immediata riapertura dei confini della Striscia per permettere l’entrata dei convogli umanitari.

Come sottolineato da Politico, le accuse a von der Leyen arrivano dopo una serie di comunicazioni confusionarie riguardo al destino dei fondi europei per la Palestina: lunedì scorso un commissario aveva annunciato la loro immediata sospensione, ma la Commissione europea aveva cambiato versione poco dopo dicendo che ci sarebbe stata solo una «urgente revisione» di alcuni tipi di finanziamenti.

Sabato la Commissione ha infine annunciato che triplicherà gli aiuti forniti ai palestinesi nella Striscia di Gaza, arrivando a un totale di 75 milioni di euro. Presentando la decisione, von der Leyen ha ribadito che Israele ha il diritto di difendersi contro Hamas «nel pieno rispetto delle leggi umanitarie internazionali», e che è importante far arrivare gli aiuti umanitari a Gaza, senza però menzionare l’assedio imposto da Israele o richiedere in maniera esplicita l’apertura dei confini.