Guida alla Mostra del cinema di Venezia

Le cose da sapere sull'80ª edizione, che comincia oggi: dai film più attesi a chi non ci sarà per via dello sciopero di Hollywood

(Pascal Le Segretain/ Getty Images)
(Pascal Le Segretain/ Getty Images)
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Oggi, mercoledì 30 agosto, comincia l’80esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il più importante festival di cinema italiano e il secondo più importante al mondo dopo Cannes, che si concluderà il prossimo 9 settembre. I film in gara per il Leone d’oro – il premio principale – sono ventitré, di cui sei italiani: tra i più attesi ci sono The Killer di David Fincher, Priscilla di Sofia Coppola, Povere creature! di Yorgos Lanthimos e Io capitano di Matteo Garrone, che sono anche tra i favoriti per il premio principale assieme a Origin di Ava DuVernay e Ferrari di Michael Mann. Uno dei più attesi film fuori concorso è Coup de Chance di Woody Allen.

Il festival si svolgerà nel pieno dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori di Hollywood, motivo per cui numerose attrici e attori che avrebbero dovuto presenziare a Venezia per promuovere i propri film non ci saranno. Proprio a causa delle incertezze legate allo sciopero potrebbero esserci variazioni di programma fino all’ultimo. È stato comunque confermato che tra gli altri a Venezia arriveranno Adam Driver, Jessica Chastain e Mads Mikkelsen, che come altri attori hollywoodiani presentano film di case produttrici indipendenti, e non interessate dalle proteste che invece riguardano solo le major.

Quest’anno la giuria della Mostra sarà presieduta dal regista statunitense Damien Chazelle, la più giovane persona ad aver vinto il premio Oscar come miglior regista nel 2017 per La La Land. Assieme a lui ci saranno una serie di attori, registi, sceneggiatori e produttori, tra cui l’attore palestinese Saleh Bakri, la documentarista Laura Poitras e l’attrice di Taiwan Shu Qi, e poi i registi Gabriele Mainetti, Mia Hansen-Løve, Martin McDonagh, Santiago Mitre e Jane Campion, premio Oscar nel 2022 e Leone d’argento nel 2021 come miglior regista per Il potere del cane.

– Leggi anche: I dieci anni che hanno cambiato la Mostra del cinema di Venezia

Come sempre oltre ai film in gara la programmazione ne comprende altre decine che verranno presentati sia come fuori concorso che in altre sezioni, tra cui “Orizzonti”, dedicata a film e corti «rappresentativi di nuove tendenze estetiche». La presentatrice di questa edizione sarà l’attrice italiana Caterina Murino, a cui mercoledì spetterà il compito di inaugurare la Mostra: come film di apertura è stato scelto Comandante di Edoardo De Angelis, che sostituirà Challengers, il film di Luca Guadagnino con Zendaya ritirato proprio a causa dello sciopero del sindacato statunitense.

Durante questa edizione inoltre verranno assegnati due Leoni d’oro alla carriera: uno alla regista modenese Liliana Cavani, che presenterà il suo film fuori concorso L’ordine del tempo, e l’altro all’attore di Hong Kong Tony Leung Chiu-wai, che ha interpretato ben tre film premiati con il Leone d’Oro: Città dolente (1989), Cyclo (1995) e Lussuria – Seduzione e tradimento (2007). Il programma completo degli eventi si può trovare qui.

(Jin Mamengni via ZUMA/ ANSA)

Come anticipato, i film in concorso per il Leone d’Oro sono ventitré e comprendono sei italiani: Adagio di Stefano Sollima, Comandante di Edoardo De Angelis, Enea di Pietro Castellitto, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo e Io Capitano di Matteo Garrone e Lubo di Giorgio Diritti, che sono rispettivamente una coproduzione italo-francese e italo-svizzera.

Comandante di Edoardo De Angelis (Italia)
Tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, è ambientato durante la Seconda guerra mondiale e riguarda le vicende del Comandante Cappellini, un sommergibile della Regia Marina, l’arma navale del Regno d’Italia. Nel 1940 il comandante del mezzo, interpretato da Pierfrancesco Favino, decide di soccorrere i 26 naufraghi di un mercantile belga che aveva attaccato il sommergibile nell’oceano Atlantico.

El conde di Pablo Larraín (Cile)
È una commedia grottesca incentrata su una storia di fantasia che ha per protagonista Augusto Pinochet, il dittatore cileno che guidò il paese dal 1973 al 1990, che nel film è diventato un anziano vampiro.

Ferrari di Michael Mann (Stati Uniti)
È un film biografico in cui l’attore statunitense Adam Driver interpreta l’ex pilota Enzo Ferrari e l’attrice spagnola Penélope Cruz la moglie, Laura, tra drammi familiari e auto da corsa. Mann, considerato un regista di culto per film come Heat o Manhunter – Frammenti di un omicidio, pensava di fare un film su Ferrari da oltre vent’anni. Questo è basato sul romanzo di Brock Yates Enzo Ferrari: The Man and The Machine.

Dogman di Luc Besson (Francia)
Ha lo stesso titolo del premiatissimo film di Matteo Garrone del 2018, ma è un film drammatico ambientato in Francia. Racconta la storia di un ragazzo che da piccolo ha subìto abusi da parte del padre e che da adulto affronta le sofferenze della vita anche attraverso l’amore per i propri cani, rifiutando le norme sociali e quelle di genere.

The Promised Land (Bastarden) di Nikolaj Arcel (Danimarca, Germania, Svezia)
In questo film Mads Mikkelsen interpreta un ex capitano dell’esercito che a metà Settecento comincia a coltivare la brughiera danese della penisola dello Jutland, scontrandosi con l’unico sovrano del posto per il possesso del territorio.

Die Theorie von Allem di Timm Kröger (Germania, Austria, Svizzera)
Un fisico tedesco viene trovato morto per cause poco chiare durante un convegno in un hotel sulle Alpi svizzere nel 1962. Due ispettori cominciano a indagare sul caso, così come Johannes Leinert, un ricercatore di fisica che rimane affascinato da una giovane pianista jazz che sembra sapere molte cose sul suo conto.

Hors-saison di Stéphane Brizé (Francia)
Un famoso attore incontra dopo anni in un centro termale la sua ex fidanzata, un’insegnante di piano. I protagonisti del film, interpretati da Guillaume Canet e Alba Rohrwacher, cominciano a riflettere sul loro passato.

Povere creature! di Yorgos Lanthimos (Irlanda)
La giovane Bella Baxter, morta per sfuggire al marito violento, viene riportata in vita dal padre, in una storia fantascientifica che ricorda la vicenda di Frankenstein. Attirata dalla libertà, la giovane comincia un’avventura assieme a un avvocato scaltro e dissoluto. I protagonisti del film sono Emma Stone, Willem Dafoe e Mark Ruffalo. Il regista Yorgos Lanthimos, greco, è tra i più apprezzati e originali dell’ultimo decennio, noto tra gli altri per La favorita e The lobster.

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo (Italia)
Parla della notte che un’aspirante attrice trascorre negli studi della Cinecittà degli anni Cinquanta, dove era andata per fare un provino. Nel cast ci sono Lily James, Rebecca Antonaci, e di nuovo Alba Rohrwacher e Willem Dafoe.

Adagio di Stefano Sollima (Italia)
Noto per Suburra e per le serie tv Gomorra e Romanzo Criminale, nel suo nuovo film Sollima racconta la storia di un sedicenne che si ritrova al centro di un ricatto e che per uscirne finisce per chiedere protezione a due ex criminali. Il film è interpretato tra gli altri da Pierfrancesco Favino, Toni Servillo e Valerio Mastandrea.

Maestro di Bradley Cooper (Stati Uniti)
È stato scritto, prodotto e diretto dal noto attore hollywoodiano Bradley Cooper, che ne è anche l’interprete principale assieme a Carey Mulligan, Matt Bomer e Maya Hawke. Parla della storia d’amore tra il celebre compositore newyorkese Leonard Bernstein (l’autore del musical West Side Story) e la moglie e attrice Felicia Montealegre.

La Bête di Bertrand Bonello (Francia, Canada)
In un futuro non molto lontano Gabrielle decide di purificare il proprio DNA per liberarsi dalle proprie emozioni grazie a una macchina che la metterà in contatto con il proprio passato. La protagonista del film è Léa Seydoux, nota tra le altre cose per La vita di Adele, Spectre e The French Dispatch.

The Killer di David Fincher (Stati Uniti)
È un noir molto atteso con Michael Fassbender, un assassino che comincia a dubitare del proprio lavoro, fino a mettersi contro i propri committenti. Il film è considerato tra i favoriti per la vittoria del Leone d’Oro ed è un adattamento dell’omonima serie di graphic novel di Alexis Nolent. Nel cast del film di Fincher, regista di Seven, Zodiac, Mank e molte altre cose, c’è anche Tilda Swinton.

Enea di Pietro Castellitto (Italia)
Nelle parole del regista, Enea «è un gangster movie senza la parte gangster. Una storia di genere senza il genere». Ha per protagonisti due amici che si ritrovano a gestirsi tra droghe, malavita e famiglie che non li capiscono. Il regista, figlio dell’attore Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini, è anche tra gli interpreti del film.

Lubo di Giorgio Diritti  (Italia, Svizzera)
Lubo è un artista di strada nomade che nel 1939 viene chiamato dall’esercito svizzero per difendere i confini del paese nell’eventualità di un’invasione tedesca. Dopo aver scoperto che sua moglie è stata uccisa, cerca di ritrovare i suoi tre figli affidati a un programma di rieducazione per bambini di strada. Lubo è interpretato da Franz Rogowski, conosciuto per essere stato il comandante nazista in Freaks Out, il film di Mainetti presentato proprio alla Mostra di Venezia nel 2021.

Aku wa sonzai shinai (Il male non esiste) di Ryūsuke Hamaguchi (Giappone)
Una riflessione sull’impatto che il progetto di costruzione di una nuova struttura turistica ha su una donna e sua figlia che vivono in un villaggio poco fuori Tokyo.

(Jin Mamengni via ZUMA/ ANSA)

Memory di Michel Franco (Messico, Stati Uniti)
Sylvia è un’assistente sociale con una vita regolare, ma dopo una riunione tra ex compagni di scuola vive un incontro inaspettato. Il film è interpretato da Jessica Chastain, premio Oscar come migliore attrice nel 2022 per Gli occhi di Tammy Faye, e Peter Sarsgaard.

Zielona granica (Il confine verde) di Agnieszka Holland (Repubblica Ceca, Polonia, Belgio)
Al confine tra Bielorussia e Polonia si intrecciano le storie di una famiglia di profughi siriani, di una giovane attivista e di una guardia di frontiera.

Io capitano di Matteo Garrone (Italia, Francia)
Garrone lo descrive come «il viaggio epico di due giovani migranti senegalesi che attraversano l’Africa, con tutti i suoi pericoli, per inseguire un sogno chiamato Europa». Il film è basato sulle testimonianze di chi un viaggio simile lo ha vissuto, dalle insidie del deserto ai centri di detenzione in Libia, alle rischiosissime traversate del Mediterraneo.

Origin di Ava DuVernay (Stati Uniti)
È un film biografico che racconta la vita e la carriera della scrittrice Isabel Wilkerson, la prima donna di origine afroamericana ad aver vinto il Premio Pulitzer per il giornalismo. Il film è un adattamento di Caste: The Origins of Our Discontents, il libro del 2020 in cui Wilkerson sostiene che la stratificazione etnica nella società degli Stati Uniti possa essere paragonata a un sistema di caste. Il suo ruolo è interpretato da Aunjanue Ellis-Taylor.

Holly di Fien Troch (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Francia)
Nella scuola che frequenta Holly scoppia un incendio in cui muoiono diversi studenti. La comunità affronta questo disastro proiettando inconsciamente sulla ragazzina i propri bisogni e le proprie convinzioni.

Kobieta z… di Małgorzata Szumowska e Michał Englert (Polonia, Svezia)
Aniela Wesoły racconta la sua esperienza come donna trans nella Polonia che cerca di emanciparsi dal comunismo. I registi hanno detto di sperare che «il film aiuti a comprendere cosa significhi essere trans, e accresca il sostegno a leggi che garantiscano una vita sicura».

Priscilla di Sofia Coppola (Stati Uniti)
È la storia di come Priscilla Beaulieu incontra, si innamora e sposa da giovanissima Elvis Presley, il cantante rock’n’roll più celebre di tutti i tempi. Il film è interpretato da Cailee Spaeny e Jacob Elordi, il giovane attore australiano noto per la serie tv Euphoria.

I film fuori concorso dell’ottantesima edizione della Mostra sono 13. Oltre al già citato L’ordine del tempo e a Coup de Chance, un thriller romantico ambientato a Parigi, verranno presentati anche il film breve di Wes Anderson La meravigliosa storia di Henry Sugar, con Ralph Fiennes e Benedict Cumberbatch, The Palace di Roman Polanski e Hit Man di Richard Linklater. A chiudere la programmazione il prossimo 9 settembre sarà La sociedad de la nieve di Juan Antonio Bayona, che racconta la storia dell’aereo con a bordo una squadra di rugby uruguaiana diretta in Cile che il 13 ottobre del 1972 precipitò sulla catena montuosa delle Ande.

Tra i classici della sezione “Restauri” ci saranno invece un nuovo director’s cut di Un sogno lungo un giorno di Francis Ford Coppola (1981), Le creature di Agnès Varda (1966) e L’esorcista, il celebre film del 1973 del regista statunitense William Friedkin, morto poche settimane fa.

– Leggi anche: Com’è fatto il circuito dei festival di cinema

La prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica fu organizzata dal 6 al 21 agosto del 1932, quando gli albergatori del Lido di Venezia chiesero alla Biennale, la fondazione culturale che organizza la celebre esposizione d’arte, di creare un evento che potesse vivacizzare la stagione estiva e in seguito possibilmente allungarla. Il conte Giuseppe Volpi di Misurata, all’epoca presidente della Biennale, decise per una rassegna cinematografica con ospiti internazionali. Nella prima edizione furono invitati a presentare i loro film tra gli altri Boris Karloff, Greta Garbo, Clark Gable, James Cagney e Joan Crawford.

Nonostante il conte Volpi fosse un gerarca fascista e l’evento fosse promosso dal regime, già nel 1932 i film invitati venivano da diversi paesi del mondo. Alla fine con una votazione del pubblico vennero assegnati premi al film tecnicamente migliore, al film più divertente, al più commovente, a quello di fantasia più originale, oltre a onorificenze al miglior regista, alla miglior attrice e al miglior attore. Solo nelle edizioni successive si sarebbero istituite delle apposite giurie. Oggi il premio al miglior attore e alla miglior attrice nella Mostra del cinema si chiama Coppa Volpi in onore del fondatore. I premi più importanti oltre al Leone d’Oro, che viene assegnato al miglior film, sono i Leoni d’argento (il Premio speciale per la regia e il Gran premio della giuria), e poi il Premio speciale della giuria.

(Pascal Le Segretain/ Getty Images)

Negli ultimi dieci anni il Festival di Venezia ha maturato una capacità notevole di attirare il cinema americano più grande e intellettuale, e per via del periodo in cui è organizzato è diventato inoltre il luogo ideale per far partire la promozione dei film che puntano agli Oscar (i premi vengono assegnati tra febbraio e marzo ma la campagna inizia mesi prima). Alla mostra comunque viene presentata una buona quota di film statunitensi indipendenti, che non sono cioè finanziati dai sette grandi studios riuniti nell’associazione AMPTP (Disney, Prime Video, Warner, Sony/Columbia, Universal, Netflix, Paramount), contro i quali stanno appunto scioperando gli attori e gli sceneggiatori negli Stati Uniti.

Lo sciopero in corso non significa solo che non vengono scritti nuovi copioni e che quelli già fatti non vengono recitati, ma anche che attori e attrici si stanno astenendo da qualsiasi attività promozionale per i film pronti.

Variety ha scritto che a Venezia ci saranno tra gli altri Adam Driver, protagonista di Ferrari, Jessica Chastain per Memory, Mads Mikkelsen per The Promised Land, Lily James per Finalmente l’alba e Caleb Landry Jones, uno degli attori emergenti più apprezzati, protagonista di Dogman di Luc Besson. Tra gli attori un po’ meno famosi ci saranno invece Cailee Spaeny e Jacob Elordi, i protagonisti di Priscilla. Mancherà sicuramente Bradley Cooper, attore e regista di Maestro, che è stato prodotto da Netflix. Non ci sarà Emma Stone per Povere creature!, prodotto da una società del gruppo Disney, e non ci saranno nemmeno Michael Fassbender e Tilda Swinton per The Killer, prodotto da Netflix.

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