Com’è fatto il circuito dei festival di cinema

Funzioni, economie e particolarità di quelli più importanti (che sono cinque) e degli altri via via più piccoli organizzati in tutto il mondo

La giuria all'inaugurazione del festival di Cannes del 2023 (Neilson Barnard/Getty Images)
La giuria all'inaugurazione del festival di Cannes del 2023 (Neilson Barnard/Getty Images)
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I festival di cinema più conosciuti sono quelli che si svolgono a Cannes e a Venezia, e in misura minore c’è anche il Sundance Film Festival, che ha sede a Park City, un quartiere di Salt Lake City negli Stati Uniti. Ma oltre a questi ne esistono molti altri, divisi in fasce a seconda della loro importanza, che a sua volta è data dalla loro grandezza e dal tipo di film che possono permettersi di presentare.

La modalità di svolgimento dei festival di cinema è quasi sempre la stessa, ma quelli che esistono da molto tempo possiedono anche una funzione specifica o una precisa economia per il proprio centro urbano, per il proprio paese oppure per la propria industria cinematografica. Nella quasi totalità dei casi sono finanziati con un misto di sponsor privati e fondi pubblici in proporzione ai benefici e all’indotto che sono in grado di portare.

Il concetto di festival cinematografico, cioè una rassegna di film editi o inediti, nazionali e internazionali, che si svolge in un lasso di tempo solitamente tra i 5 e i 10 giorni in un luogo delimitato, possibilmente ospitando le persone che quei film li hanno realizzati, nacque nel 1932 quando gli albergatori del Lido di Venezia chiesero alla Biennale, la fondazione culturale che organizza la celebre esposizione d’arte, di creare un evento che potesse vivacizzare la stagione estiva e in seguito possibilmente allungarla. Il conte Giuseppe Volpi di Misurata, all’epoca presidente della Biennale, decise per una rassegna cinematografica con ospiti internazionali. Nella prima edizione furono invitati a presentare i loro film tra gli altri Boris Karloff, Greta Garbo, Clark Gable, James Cagney e Joan Crawford.

Nonostante il conte Volpi fosse un gerarca fascista e l’evento fosse promosso dal regime, i film invitati già nel 1932 venivano da diversi paesi del mondo oltre che dall’Italia. Alla fine con una votazione del pubblico vennero assegnati premi al film tecnicamente migliore, al film più divertente, al più commovente, a quello di fantasia più originale, oltre a onorificenze al miglior regista, alla miglior attrice e al miglior attore. Solo nelle edizioni successive sì sarebbero istituite delle apposite giurie. Ad oggi il premio al miglior attore e alla miglior attrice nella Mostra del cinema di Venezia si chiama Coppa Volpi in onore del fondatore.

Questa è la struttura base a cui si sarebbero rifatti tutti gli altri festival del mondo, aggiungendo nel caso dei più grandi le sezioni, cioè parti del programma dedicate a tipologie specifiche di film, così da ampliare e differenziare la selezione. Qualsiasi città o località può avere uno o più di un festival (la città di Trieste ad esempio ne ha due). In Italia e in tutto il mondo occidentale ne esistono per quasi tutti i centri più grandi e per molti dei più piccoli, ognuno con il proprio livello di budget e con la propria capacità attrattiva o funzione sociale, politica e urbana.

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Storicamente i maggiori sono sorti in centri piccoli con un’attrattiva anche turistica (come Karlovy Vary in Repubblica Ceca, San Sebastian in Spagna o Mar del Plata in Argentina), ma negli ultimi 50 anni hanno iniziato a svilupparsi sempre di più quelli in centri urbani grandi. Anche in Asia ne esistono di importanti, ma sono complessivamente di meno. La rete dei festival cittadini grandi o piccoli negli anni ha sostituito quella dei cineclub, è diventata cioè in molti centri uno dei pochi modi per poter proiettare film al di fuori del circuito commerciale e in certi casi film che in quei luoghi non ci arriverebbero.

I Big Five
I festival di cinema più importanti del mondo, quelli che vengono considerati di prima fascia o “A list”, secondo la categorizzazione della Federazione mondiale delle associazioni di produttori e distributori (FIAPF, Fédération Internationale des Associations de Producteurs de Films), sono 14 in tutto. Hanno per statuto un concorso e presentano i loro film in due lingue, quella originale e l’inglese, usando quando necessario due livelli di sottotitoli, quelli abituali impressi sulle immagini e altri su una lavagna elettronica montata sotto lo schermo.

Tra i maggiori i festival di Cannes, Venezia, Berlino (anche detto Berlinale), Sundance e Toronto sono noti come i Big Five, cioè i cinque maggiori. Questi festival rispetto agli altri non solo sono più antichi (anche se il Sundance e quello di Toronto nacquero solo a metà anni ‘70), ma anche quelli capaci di attirare i film più importanti in anteprima mondiale. Essendo i luoghi in cui i film più attesi si vedono per la prima volta, e quindi in cui tutte le loro star sono presenti (proprio perché quella è la prima), questi festival attirano più pubblico e più stampa, cosa che a sua volta attira più investimenti.

Inoltre alcuni di questi festival, come Cannes, la Berlinale e il Toronto Film Festival, negli anni sono riusciti ad imporsi come luoghi d’affari, creando un mercato dei film che si svolge negli stessi giorni del concorso ed è riservato a produttori, distributori, venditori e direttori di altri festival, in cui i film vengono venduti in tutto il mondo. Riuscendo ad attirare le principali personalità e società del giro d’affari che sostiene il cinema, questi festival si garantiscono anche una parte dei film più importanti: al mercato di un festival si vendono meglio i film selezionati per il festival stesso. Ad esempio l’European Film Market, che si svolge durante la Berlinale a poche centinaia di metri di distanza dal luogo delle proiezioni, è il posto in cui si vendono meglio i film del festival di Berlino, quindi i produttori hanno interesse ad essere selezionati alla Berlinale così da aumentare il prezzo dei propri film.

A questo si aggiunge il fatto che spesso nei mercati stessi vengono proiettati film ancora in lavorazione, quindi non finiti. Sono proiezioni parziali da cui viene esclusa la stampa, per evitare che si parli di opere non complete, che servono a farsi un’idea di come stia venendo un certo film così magari da pre-acquistarlo. I mercati che mostrano anteprime dei film più importanti sono i più affollati, i più affollati sono quelli in cui è possibile comprare meglio e di più anche per gli operatori più piccoli. Tra i mercati di Cannes e Berlino vengono comprati quasi tutti i film stranieri che poi avranno nel corso dell’anno una distribuzione italiana in sala o in televisione.

Cannes è il festival maggiore e quindi comprende tutto, non ha nessuna caratteristica specifica che non sia la sua grandezza. Ha il principale mercato del cinema, mostra le migliori opere prime, i film ad alto budget più importanti (solitamente fuori concorso), i film degli autori più noti e celebrati e cerca di scoprire i nuovi talenti.

La mostra del cinema di Venezia fa lo stesso, anche se ha un mercato piccolo e dedicato ai film che necessitano di completare il proprio budget: quelli cioè che hanno già tutto scritto e pianificato, hanno trovato una parte consistente dei fondi tramite la produzione o le prevendite dei diritti, ma necessitano ancora di un socio per raggiungere la cifra necessaria a realizzare il film come intendono farlo. Negli ultimi 10 anni Venezia ha maturato una capacità notevole di attirare il cinema americano più grande e intellettuale, diventando, anche in virtù del suo posizionamento a inizio settembre, il luogo ideale per far partire la promozione dei film che mirano agli Oscar (i premi vengono assegnati a febbraio ma la campagna inizia mesi prima).

La Berlinale è il festival meno commerciale tra i maggiori, ed è molto importante per i film europei d’autore di medio livello, oltre ad avere un mercato che rivaleggia con quello di Cannes. Il Sundance Film Festival accetta solo film indipendenti (quindi non mostra mai quelli prodotti o distribuiti dai grandi studi come Universal, Warner Bros. Discovery o Disney) e principalmente americani, per questa ragione è cresciuto lungo tutti gli anni ’90 parallelamente all’espansione del cinema indipendente statunitense. Quello di Toronto infine è il più ampio, mostra un numero molto elevato di film, non ha un concorso (quindi non ha premi), mostra il meglio del cinema europeo dell’annata, spesso non in anteprima mondiale, e attira i film nordamericani maggiori che non sono andati a Venezia.

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I cinque grandi festival sono distribuiti nel corso dell’anno per non sovrapporsi o essere troppo vicini e quindi non doversi contendere eccessivamente gli stessi film (nei decenni i festival più lontani tra di loro sono stati quelli che hanno avuto più facilità a espandersi e crescere). Cannes si svolge a maggio e inaugura la stagione perché è il maggiore, seguono Venezia e Toronto che si svolgono tra la fine di agosto e l’inizio di settembre quasi negli stessi giorni (alle volte si sovrappongono per alcuni giorni, altre il secondo inizia non appena finisce il primo), il Sundance si svolge a gennaio e la Berlinale a fine febbraio.

A questi infine andrebbe aggiunto il festival di Busan che si svolge in Corea del Sud ed esiste da meno di trent’anni. Focalizzato sulla scoperta e valorizzazione del miglior cinema asiatico, è molto cresciuto di importanza negli ultimi venti anni, ha un mercato grosso ed è il festival asiatico più noto nel mondo occidentale. Gli altri festival di prima fascia sono quelli di Locarno (Svizzera), San Sebastian (Spagna), Varsavia (Polonia), Karlovy Vary (Rep. Ceca), Il Cairo (Egitto), Mar del Plata (Argentina), Tallinn (Estonia), Shanghai (Cina), Tokyo (Giappone), Goa (India) e Fajr (Iran).

Le altre fasce
Ciò che separa i cinque grandi festival da quelli considerati di seconda fascia è il fatto che questi non riescono ad avere nel loro programma solo anteprime mondiali (per quanto anche nei programmi dei Big Five esistono eccezioni a questa regola). I festival di seconda fascia spesso affiancano a grandi anteprime mondiali un numero elevato di film già passati in uno dei cinque grandi festival, e in un certo senso compongono una parte dei loro programmi a partire da quello che i cinque grandi mostrano.

Un film infatti, dopo che ha esordito in un festival, ne gira molti altri in tutto il mondo, solitamente in ordine di grandezza decrescente, per circa un anno. Quelli di seconda fascia cercano di mettere in programma anteprime continentali, cioè film che si vedono per la prima volta nel loro continente, e fanno eccezioni solo per i più richiesti o attesi. Si tratta di eventi comunque molto importanti e capaci di attirare star di buon livello, anche se non in quantità paragonabili ai festival maggiori. Tra questi è ancora più frequente che alcuni scelgano di approfondire un tipo particolare di film, così da poter essere i più importanti nel loro settore. È il caso del festival del cinema animato di Annecy, in Francia, o delle Giornate del cinema muto di Pordenone, che nonostante si rivolgano a un ambito molto ristretto sono nella loro nicchia famosi in tutto il mondo, o anche il Festival del Cinema Ritrovato di Bologna, in cui sono presentati alcuni dei più importanti restauri dell’ultimo anno.

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In questa categoria molto ampia e dai confini più sfumati rispetto ai 14 festival di prima fascia rientrano moltissime manifestazioni di eccezionale successo di pubblico e dotate di caratteristiche particolari. Il festival del “sole di mezzanotte”, Midnight Sun Film Festival, è organizzato a giugno nella parte finlandese della Lapponia e fondato dai fratelli registi Aki e Mika Kaurismaki. In quel festival i film sono proiettati 24 ore su 24 sfruttando il fatto che per i suoi cinque giorni di durata c’è luce fino a mezzanotte e la cosa favorisce gli spostamenti. Il festival di Kustendorf, in Serbia, fondato dal regista serbo Emir Kusturica, si svolge nel paesino costruito per il suo film del 2004 La vita è un miracolo che in seguito è diventato un reale centro abitato.

Il festival di Austin in Texas, noto come South by Southwest, è a metà tra un festival di cinema indipendente e uno musicale con esibizioni dal vivo. Il Trento Film Festival è uno dei più famosi e frequentati festival di film a tema montagna e ha una grande storia e tradizione, oltre che una buona fama internazionale di settore. L’International Documentary Film Festival di Amsterdam è il più importante festival europeo di documentari. Il festival di Sitges, in Catalogna, è il principale festival nel mondo per il cinema fantastico e si svolge in un paesino di mare in cui ogni anno viene organizzata anche una marcia di zombie. Il Far East Film Festival di Udine invece è uno dei più importanti in Europa per i film asiatici. Nel 2019 l’Arabia Saudita ha lanciato la prima edizione del Red Sea Film Festival a Jeddah, con un investimento economico statale importante che mira ad ampliare il ruolo del paese nell’economia mondiale del cinema.

I festival nazionali
Ad un livello meno prestigioso ci sono i festival che mirano a proporre alcuni dei grandi film passati nei festival maggiori in anteprima nazionale, cioè prima che vengano distribuiti nel proprio paese, oltre ad avere in anteprima qualche film dal proprio territorio. Solitamente hanno pochi ospiti internazionali e più nazionali.

In Italia sono molto noti e molto frequentati il festival di Torino, con un concorso dedicato alle sole opere prime e seconde ma un fuori concorso ampio, il festival di Pesaro, dedicato al cinema di sperimentazione e scoperta di nuovi linguaggi audiovisivi, e il festival di Roma, che è stato per diversi anni non competitivo e dalla scorsa edizione è tornato ad avere un concorso. Era partito nel 2006, voluto dall’allora sindaco Walter Veltroni e finanziato dal comune e dalla regione, con ambizioni molto importanti unite a un budget che le potesse sostenere e che ha consentito nei suoi primi 10 anni di esistenza di attrarre attori, registi e produttori importanti, tanto che inizialmente la stampa lo aveva messo in diretta contrapposizione a Venezia, visto anche il posizionamento a ottobre, poco più di un mese dopo. Diversi tagli e riduzioni negli anni ne hanno ridimensionato le ambizioni e l’importanza.

In Italia esistono altri festival di rilevanza nazionale che oltre a presentare un concorso di film puntano molto sulla presenza di ospiti. Sono festival come quello di Taormina e di Giffoni, tenuto a Giffoni Valle Piana in provincia di Salerno e dedicato al cinema per ragazzi. Giffoni mescola la struttura dei festival internazionali con quella delle colonie estive, in cui ragazzi di età diverse e divisi in gruppi proprio in base all’età passano un periodo di tempo insieme svolgendo attività che in quel caso includono la visione e il commento di film oltre all’incontro con gli ospiti. Taormina e Giffoni nella loro storia hanno attirato alcune delle personalità più importanti del cinema mondiale che siano passate per l’Italia.

Infine ad una fascia ancora minore per budget e ambizioni appartengono i festival che propongono film della stagione passata. Spesso sono estivi e in molti casi godono della presenza di alcuni registi o attori che quei film li hanno fatti. In molti casi comprendono un concorso, ma per poter avere la dicitura “internazionale” nel nome devono presentare i film stranieri in lingua originale con doppi sottotitoli, così che siano comprensibili ad un pubblico anche non italiano. Lo stato finanzia tutti i festival secondo un sistema di contributi in proporzione all’eco mediatica nazionale e internazionale che generano e in base a criteri di rilevanza culturale.