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  • Giovedì 12 gennaio 2023

Com’è che il principe Harry è arrivato a questo punto

La storia di come si è progressivamente allontanato dal resto della famiglia reale, prima e dopo il matrimonio con Meghan Markle

(Dominic Lipinski /Pool Photo via AP, File)
(Dominic Lipinski /Pool Photo via AP, File)
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In questi giorni stanno uscendo sui giornali tantissimi aneddoti e citazioni provenienti da Spare – Il minore, l’autobiografia del principe Harry del Regno Unito lunga oltre 400 pagine nell’edizione originale, in cui il secondogenito di re Carlo III racconta con dovizia di particolari vari momenti della propria vita, dalla morte della madre Diana a quella della nonna, la regina Elisabetta II. Il libro contiene molti dettagli intimi e anche un po’ imbarazzanti della vita di Harry: per esempio il modo in cui ha perso la verginità in un campo dietro a un pub, o il fatto di aver riportato lesioni per assideramento al pene dopo una spedizione al Polo Nord. Ma, soprattutto, offre la versione definitiva di Harry sull’evidente spaccatura avvenuta negli ultimi anni tra lui e il resto della famiglia reale, e in particolar modo il fratello maggiore (ed erede al trono britannico) William.

Questa spaccatura era diventata pubblica nel gennaio del 2020, quando Harry e sua moglie Meghan Markle, duchi del Sussex, avevano annunciato di voler diventare indipendenti dalla famiglia reale britannica dopo che a lungo erano circolate voci sull’insofferenza crescente che i due nutrivano nei confronti del loro ruolo. Ma covava da molto più tempo, e non sembra vicina ad essere risolta: alcuni esperti l’hanno addirittura definita «la più grave crisi interna alla monarchia dalla morte di Lady Diana».

È difficile ricostruire con certezza cosa sia davvero successo, perché manca la versione di alcuni dei protagonisti: il principe William, la moglie Kate e re Carlo III non hanno quasi mai risposto in pubblico alle voci apparse sui giornali o alle varie accuse e ricostruzioni che Harry e Meghan hanno reso pubbliche attraverso interviste di alto profilo, una serie Netflix e ora Spare. 

Quello che si sa è emerso nel corso degli anni da una serie di fonti, più o meno credibili: i racconti di Harry e Meghan, appunto, ma anche le ricostruzioni di biografi, giornalisti e analisti vicini alla famiglia reale e alle soffiate che amici, parenti e collaboratori delle parti coinvolte hanno fatto trapelare alla stampa, forse su indicazione degli stessi membri della famiglia reale. Quello che segue è un riassunto ragionato di come si è arrivati all’attuale stato dei rapporti tra Harry e il resto della famiglia, ma soprattutto con William, a cui era molto legato.

William (davanti) e Harry (dietro) al matrimonio del padre Carlo con Camilla Parker-Bowles nel 2005 (AP Photo/Dave Caulkin, File)

Prima di Meghan Markle
Il principe Harry nacque il 15 settembre 1984, a due anni di distanza dal fratello maggiore, William. Il fatto di essere il secondogenito è stato un tema ricorrente all’interno della sua vita: anche il titolo del suo libro, Spare (“scorta” o “ricambio” in inglese), fa riferimento a un modo di dire inglese riferito alle dinastie regnanti, secondo cui ogni re ha bisogno di “An Heir and a Spare” (un erede e una riserva). Nel libro, la percezione del proprio ruolo come secondario appare fin dalle prime pagine:

Io ero l’ombra, il sostegno, il piano B. Ero venuto al mondo nel caso fosse accaduto qualcosa a Willy, ero stato convocato come rinforzo, distrazione, diversione e, se necessario, pezzo di ricambio. Magari un rene, una trasfusione di sangue oppure un frammento di midollo spinale. Tutto questo mi era stato esplicitato da quando ho memoria, e ribadito regolarmente da allora. Avevo vent’anni quando ho saputo della presunta frase che papà avrebbe detto a mamma il giorno della mia nascita: «Splendido! Adesso mi hai dato un erede e una riserva: il mio lavoro è finito».

L’esperienza della morte precoce e violenta di Diana, morta in un incidente stradale a Parigi nel 1997, quando i due principi erano molto giovani, li unì a lungo, nonostante qualche screzio adolescenziale: nell’autobiografia Harry racconta che William non voleva nemmeno mostrare di conoscerlo mentre entrambi frequentavano Eton, prestigiosa scuola privata per soli maschi.

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Già in quel periodo, i tabloid dipingevano i due come persone molto diverse: William era descritto come più maturo ed equilibrato, Harry come il “ragazzo ribelle” che beveva, si drogava e veniva fotografato in situazioni imbarazzanti o disdicevoli, come quando nel 2005 si travestì da soldato nazista per una festa in maschera a tema “colonie e indigeni” o quando nel 2012 i paparazzi statunitensi lo fotografarono nudo, a Las Vegas, intento a giocare a “strip-biliardo”.

La prima pagina del tabloid The Sun titola “Harry il nazista”, 2005 (AP Photo/Adam Butler, File)

In Spare, Harry racconta di aver cominciato a capire che la sua famiglia non l’avrebbe protetto dagli attacchi della stampa già negli anni delle superiori, quando Carlo e Camilla Parker-Bowles, che si apprestava a sposare il futuro re, scoprirono che un tabloid stava per pubblicare una serie di articoli sul suo uso di droga, ma non fecero niente per impedirlo.

Un esperto di immagine pubblica assunto dalla famiglia reale, secondo Harry, aveva consigliato all’allora principe Carlo di non rispondere o opporsi alla pubblicazione degli articoli. Questo gli avrebbe permesso di discostarsi dall’immagine di marito infedele che aveva tradito la moglie Diana e poi aveva sposato l’amante Camilla dopo la sua morte, per sostituirla con quella di «un tormentato padre single che doveva vedersela con un figlio drogato». «Mi spezzava il cuore se pensavo che, in parte, questo era opera della mia stessa famiglia, di mio padre e della mia futura matrigna. Avevano assecondato questa idiozia. Per cosa, poi? Per rendere la loro vita un po’ più facile», dice Harry nel libro.

Quello dei rapporti della famiglia reale con i tabloid è un tema ricorrente, sia in Spare che nelle varie interviste che Harry e Meghan hanno dato negli ultimi anni. Nel libro, il principe si dice convinto del fatto che molte delle storie negative o imbarazzanti sui membri della famiglia reale che appaiono sulla stampa – sia su di lui che sul fratello William e la moglie Kate che, a dire di Harry, negli ultimi anni sono stati tra le principali vittime di questo sistema – siano fatte arrivare ai giornalisti su diretta decisione di alcuni membri della famiglia reale (a partire da Camilla), spesso per invidia nei confronti dei familiari più amati dal pubblico o per distogliere l’attenzione da altri scandali.

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Meghan Markle, dall’inizio
L’impegno di Harry nell’esercito britannico, che comprese diversi anni passati in missione in Afghanistan, furono utili a riabilitare la sua reputazione, e prima del 2016 il principe veniva descritto da gran parte della stampa principalmente come uno “scapolo d’oro” che non aveva ancora trovato la donna giusta.

Dopo un paio di relazioni serie e vari flirt, nel 2016 incontrò Meghan Markle, attrice nata e cresciuta a Los Angeles all’epoca nota principalmente per il ruolo di Rachel Zane nella serie Suits, per The Tig, un blog molto seguito in cui parlava di moda, e per varie attività di beneficenza. Meghan aveva divorziato due anni prima dal produttore cinematografico Trevor Engelson, e venne fin da subito descritta dai tabloid come poco adatta ad uscire con Harry.

Nel novembre dello stesso anno, il principe Harry diffuse attraverso il suo staff una nota pubblica per denunciare il trattamento che i media dedicavano a Meghan: all’interno si leggeva che Markle «era stata vittima di un’ondata di abusi e molestie. Alcune sono state pubbliche, come la denigrazione sulla prima pagina di un quotidiano nazionale, il tono razzista di alcuni articoli, il sessismo sfacciato e il razzismo dei troll sui social media e in alcuni commenti online. Alcune cose sono invece rimaste nascoste al pubblico, come le notti passate cercando di bloccare la pubblicazione di storie false e calunniose».

Nei giorni successivi si diffuse la voce che William non fosse d’accordo con la decisione di Harry di denunciare pubblicamente la cosa, ma il suo staff la mise a tacere con una insolita nota in cui si leggeva che «il duca di Cambridge [ovvero William, ndr] comprende assolutamente la situazione relativa alla privacy e appoggia la necessità del principe Harry di sostenere le persone a lui più vicine».

Un’altra cosa che i tabloid ripeterono spesso, già dai primi mesi, era che alcuni membri della famiglia reale non approvassero Meghan Markle, perché troppo schietta, invadente o impertinente. Fin dall’inizio, secondo Spare e vari libri e interviste usciti negli ultimi anni, William consigliò a Harry di non avere fretta. «Mi aveva abbastanza scoraggiato perfino riguardo al fatto di frequentare Meg. Un giorno, mentre eravamo seduti nel suo giardino, aveva preventivato una miriade di difficoltà che potevo aspettarmi se mi fossi messo con “un’attrice americana”, espressione che è sempre riuscito a far suonare come “criminale condannata”», si legge nell’autobiografia.

Nello stesso capitolo, Harry racconta anche che il padre l’aveva avvertito del fatto che «non ci fossero abbastanza soldi» per mantenere lui e Meghan, perché doveva già mantenere William e Kate. «Per me era chiarissimo che la cosa non riguardava i soldi. Forse papà temeva l’aumento dei costi per il nostro mantenimento, ma ciò che davvero non poteva digerire era qualcuno di nuovo che dominasse la monarchia, che si prendesse le luci della ribalta, una nuova arrivata brillante che lo mettesse in ombra», dice in Spare.

Secondo Battle of Brothers, libro del giornalista Robert Lacey uscito nel settembre del 2020, William aveva chiesto anche allo zio Charles Spencer, fratello di Diana, di parlare ad Harry del fatto che stesse andando troppo veloce con Meghan. «La frattura fraterna è nata così», scrive Lacey. «Ci sarebbero stati rattoppi e riconciliazioni, specialmente quando era richiesta una dimostrazione di unità pubblica. Ma quella rabbia e quella sfiducia, quella distanza, sono durate fino ai giorni nostri».

Il matrimonio con Meghan Markle, insomma, non era visto bene dalla famiglia reale britannica, probabilmente non solo perché lei era una donna più grande, divorziata e non nobile. In molti hanno attribuito questa diffidenza anche al fatto che sarebbe stata la prima persona afroamericana – lo è da parte di madre – ad entrare a far parte di una famiglia (e un’istituzione) tradizionalmente bianca. Nonostante le divisioni, quando Harry chiese come da protocollo alla regina Elisabetta II di poter sposare Meghan dopo poco più di un anno di frequentazione, lei glielo permise.

Una volta annunciato il fidanzamento, sui media si parlò brevemente dei “fab four” (“i fantastici quattro” in inglese), raccontando come William, Kate, Harry e Meghan Markle andassero d’amore e d’accordo, a partire dalla loro collaborazione nella gestione di un’ente di beneficenza sul tema della salute mentale pubblica. Harry, prima di Meghan Markle, era stato molto legato a Kate e l’aveva descritta come la sorella che non aveva mai avuto.

Kate, William, Meghan e Harry (da sinistra a destra) partecipano alla messa di Natale a Sandringham, 2017 (AP Photo/Alastair Grant)

Molto presto, però, la narrazione cambiò: per mesi, prima e dopo il matrimonio, tantissimi articoli contrapposero Meghan e Kate, confrontando il loro stile, le loro personalità, le loro apparizioni pubbliche e le loro presunte prese di posizione politiche. Nella maggior parte dei casi, Kate ne emerse come la moglie perfetta, posata e sobria ma anche un po’ noiosa e conservatrice, mentre Meghan come pericolosamente anticonvenzionale, poco adatta alla vita nobiliare.

«Credo che abbia innervosito Kate, avvisando lei e tutti gli altri che adesso sarebbe stata confrontata, e costretta a competere, con Meg», si legge in Spare. Negli anni sono stati raccontati vari dettagli di momenti spiacevoli, contrasti culturali veri o presunti, battute poco riuscite e piccoli screzi tra le due donne.

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Anche tra i due fratelli ci furono varie discussioni prima del matrimonio: nel libro, Harry racconta un caso secondo lui emblematico in cui William lo costrinse a tagliare la barba molto corta per il matrimonio, perché a lui non era stato permesso di tenerla lunga per il suo.

I primi anni di matrimonio
Il 19 maggio 2018 Harry e Meghan si sposarono nella Cappella di St George a Windsor, una location secondaria che era stata usata per il matrimonio del quarto figlio della regina Elisabetta II, Edward. Al contrario del giorno del matrimonio di William e Kate, nella data delle nozze di Harry e Meghan non fu indetta una festa nazionale.

Con il matrimonio, la popolarità di Harry presso il pubblico raggiunse il massimo storico: secondo un sondaggio condotto su 3.600 cittadini britannici dalla società di statistiche e sondaggi YouGov, a metà nel 2018 il 77 per cento degli intervistati lo trovava simpatico.

Il matrimonio di Harry e Meghan, 2018 (Paul Ellis/pool photo via AP, File)

All’interno della famiglia, però, le divisioni crescevano: secondo una delle giornaliste che seguono la famiglia reale da più tempo, Katie Nicholl, Harry riteneva che William e la moglie non stessero facendo abbastanza per includerli nella famiglia. «William era piuttosto preoccupato che la relazione si fosse evoluta così rapidamente. E probabilmente era l’unica persona abbastanza vicina ad Harry da dirgli “Sembra che si stia muovendo tutto molto rapidamente, sei sicuro?”», riassunse Nicholl.

«Penso che ciò che era inteso come consiglio fraterno ben intenzionato abbia solo irritato Harry, che è estremamente protettivo nei confronti di Meghan. L’ha vista come una critica. L’ha interpretata come se suo fratello non fosse davvero d’accordo con questo matrimonio, e le cose non sono andate bene da allora».

La tensione tra i due si rese evidente in varie apparizioni pubbliche e i tentativi di riavvicinamento sembrarono fallire. Il 6 maggio 2019 nacque Archie Mountbatten-Windsor, il primo figlio di Harry e Meghan Markle: secondo quanto disse lei in una celebre intervista data ad Oprah Winfrey nel marzo del 2021, in occasione della sua nascita un membro della famiglia reale espresse preoccupazioni per il colore della pelle del nascituro, ma non è mai stato detto chi fosse.

Si inserisce in questo periodo una delle rivelazioni più discusse di Spare, ovvero l’aggressione di William contro Harry durante un litigio su Meghan Markle nella casa del fratello minore. Secondo la ricostruzione di Harry, William voleva che lui riconoscesse che sua moglie era «maleducata, irritante e che si era alienata mezzo staff» e facesse qualcosa al riguardo, mentre il fratello minore sosteneva che l’istituzione fosse tossica per i nuovi arrivati e che fosse normale che Markle avesse qualche difficoltà ad adattarsi alla nuova vita, al nuovo paese e alla nuova cultura. Alla fine di un litigio molto animato, William lo avrebbe afferrato per il colletto e spinto a terra, contro la ciotola del cane, che si sarebbe rotta e si sarebbe conficcata nella schiena di Harry.

Qualche giorno dopo, a giugno, Harry e Meghan Markle lasciarono l’ente di beneficenza a cui lavoravano con William e Kate. Nicholl raccontò che i due fratelli non si parlavano, e l’atmosfera era visibilmente tesa durante il battesimo di Archie. Secondo una fonte di US Weekly, William non era contento che il fratello avesse deciso di tenere un battesimo privato invece che pubblico, e che stesse facendo di tutto per tenere il neonato lontano dalle telecamere per volontà di Meghan Markle.

Ad agosto, i due fratelli furono visti in pubblico insieme per l’anniversario della morte della madre, Diana: né Kate né Meghan Markle parteciparono. Ad ottobre, in un’intervista per il documentario Harry & Meghan: An African Journey, Harry confermò in pubblico che lui e il fratello si erano allontanati «in parte per via della pressione del lavoro e della famiglia. Ma siamo e saremo sempre fratelli, e al momento siamo sicuramente su strade diverse, ma io ci sarò sempre per lui e so che lui ci sarà sempre per me».

A dicembre il Palazzo reale annunciò che Meghan Markle e Harry avrebbero passato il Natale non con il resto della famiglia reale, ma con la madre di lei, Doria Ragland, aggiungendo che «questa decisione è in linea con dei precedenti stabiliti in precedenza da altri membri della famiglia reale e ha il sostegno di Sua Maestà la Regina». Secondo i giornali, però, la vera ragione erano le liti tra i due fratelli. Meghan Markle avrebbe poi raccontato che in quel periodo si sentiva particolarmente depressa e non aveva più voglia di vivere.

L’allontanamento
Nel gennaio del 2020 arrivò il comunicato in cui Harry e Meghan Markle dicevano che «dopo molti mesi di riflessione e discussioni interne, quest’anno abbiamo scelto di fare una transizione iniziando a ritagliarci progressivamente un nuovo ruolo all’interno della famiglia reale britannica. Intendiamo fare un passo indietro come membri “senior” della famiglia reale e lavorare per diventare finanziariamente indipendenti, pur continuando a sostenere pienamente Sua Maestà la Regina». I due annunciarono anche che avrebbero cominciato a passare molto più tempo negli Stati Uniti e avrebbero aperto un nuovo ente di beneficenza.

Buckingham Palace confermò poi spiegando che «tutti sono rattristati della loro decisione, ma il Duca e la Duchessa rimangono membri molto amati della famiglia». Un anno dopo, nell’intervista con Oprah, Harry sostenne che la scelta fu motivata principalmente da «una mancanza di sostegno e comprensione» da parte del resto della famiglia e dei media.

Nel documentario uscito su Netflix a dicembre, la coppia ha fornito ulteriori dettagli, raccontando di una riunione di famiglia tenutasi nella residenza reale di Sandringham a cui presenziarono sia William e Kate che Carlo e la regina. «È stato terrificante vedere mio fratello urlare e urlare contro di me, mio padre dire cose che semplicemente non erano vere e mia nonna sedersi tranquillamente lì ad ascoltare il tutto senza dire niente», ha detto Harry. «La parte più triste è che si è creato questo cuneo tra me e mio fratello, che ora sta completamente dalla parte dell’istituzione».

Da allora, la situazione non è affatto migliorata: nel settembre del 2020, Harry e Meghan Markle hanno firmato un contratto di produzione con Netflix, invisa alla famiglia reale britannica per via delle molte libertà che la piattaforma si era presa nel raccontare, in modo romanzato, la sua storia nella serie The Crown. Secondo il tabloid The Sun, William «era incredibilmente a disagio per questa scelta, e furioso con Harry».

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Le fonti dei vari tabloid sono generalmente concordi nel dire che William prova ancora molta rabbia e rancore nei confronti del fratello e della cognata per via del modo in cui si sono allontanati dalla famiglia reale.

In occasione del Giubileo della Regina, ovvero i festeggiamenti per i settant’anni di regno della regina Elisabetta II, un suo amico disse al Daily Mail che William «alterna il lutto per ciò che ha perso e la rabbia per ciò che ha fatto suo fratello. Ama davvero Harry e sente di aver perso l’unica persona, a parte sua moglie, che capisce questa loro strana vita. Ma crede che ci siano cose che semplicemente non vanno fatte. E Harry ha di gran lunga oltrepassato quel limite». Ad agosto, il Sun scrisse che William si stava rifiutando di vedere il fratello fino all’uscita di Spare, perché «sente di non potersi fidare del fatto che suo fratello minore non ripeta le loro conversazioni nel libro».

La morte della regina Elisabetta II, a settembre, pare non aver aiutato a riavvicinare i due fratelli, anzi. Harry racconta che quando la salute della regina era rapidamente peggiorata l’8 settembre, mentre si trovava al castello di Balmoral in Scozia, scrisse un messaggio a William per chiedergli quali fossero i suoi piani: «Tutti i membri della famiglia che vivono nell’area di Windsor e Ascot stavano saltando su un aereo insieme. Un aereo con 12, 14, forse 16 posti. Non sono stato invitato». Harry arrivò in Scozia quando la nonna era già morta, e lui e la moglie raggiunsero la chiesa del funerale separatamente dal resto della famiglia.

Meghan e Harry camminano dietro a William e Kate al funerale della regina Elisabetta II, settembre 2022 (AP Photo/Nariman El-Mofty)

In un’intervista televisiva dell’8 gennaio, Harry ha detto che «vorrebbe riavere suo padre e suo fratello», ma che «vuole una famiglia, non un’istituzione (…) che non ha mai mostrato assolutamente alcuna volontà di riconciliarsi a noi». Né William né re Carlo III hanno risposto all’accusa, ma delle fonti vicine al re hanno detto ai giornali che i canali di comunicazione con i figli sono sempre stati aperti, e che li ama entrambi. Non è chiaro, però, se farà dei tentativi di riavvicinamento più consistenti in vista della sua incoronazione, che si terrà a maggio.

Secondo Max Foster, storico corrispondente della CNN da Londra che sta seguendo da vicino le vicende, il silenzio della famiglia reale può essere spiegato in tre modi: «O non vogliono aggiungere benzina sul fuoco e continuare a mantenere la storia sulle prime pagine dei giornali, o potrebbero semplicemente voler dare a Harry la possibilità di parlare e togliersi tutti i sassolini dalle scarpe. O forse sperano che tutto passi il prima possibile perché lo trovano molto sgradevole».

Nel frattempo, la reputazione di Harry e Meghan Markle è molto peggiorata. Hanno ancora molti simpatizzanti, soprattutto negli Stati Uniti, ma la corrispondente da Londra del New York Times Sarah Lyall scrive che la pazienza e l’attenzione del pubblico si sta esaurendo: «Anche negli Stati Uniti, che hanno un debole per i reali in esilio e una tolleranza generalmente più alta rispetto alla Gran Bretagna per le storie sul superamento di traumi e disfunzioni familiari, c’è la sensazione che il pubblico non ce la faccia più a sentir parlare di tutte queste rivelazioni».

A dicembre, dopo l’uscita del documentario Harry & Meghan su Netflix, un sondaggio di YouGov ha mostrato che il principe Andrew – caduto in disgrazia per via di ripetute accuse di violenze sessuali – è l’unico membro della famiglia reale più odiato di loro due. Un altro sondaggio, fatto a inizio gennaio, mostra che il 44 per cento degli intervistati crede che la coppia dovrebbe perdere tutti i propri titoli nobiliari.

Negli ultimi anni, ha scritto la giornalista Gaby Hinsliff sul Guardian, Harry e Meghan:

«hanno fatto da specchio al paese, esplorando la reazione, pubblica e privata, a un matrimonio reale interrazziale. Hanno mostrato anche alcune scomode verità sul lungo e talvolta sporco rapporto tra la famiglia reale e la stampa, in cui qualche intrusione è consentita in cambio della sicurezza che la nazione continui a sostenere lo stile di vita lussuoso a cui la famiglia è abituata. Ma questo libro porta il principe su un terreno più nauseante, perché sembra che stia lavando i panni sporchi della famiglia in pubblico non perché vuole un cambiamento politico, ma per ragioni intensamente personali.

La tragedia del principe più giovane è che più combatte per quello che sembra volere – ovvero la sicurezza di essere importante per la sua famiglia quanto suo fratello maggiore – più questa speranza si allontana. William esce malissimo da tutto questo, e fin dall’infanzia la funzione di Harry in termini brutalmente dinastici è stata quella di assorbire critiche che altrimenti potrebbero ricadere sul fratello maggiore. L’obiettivo della monarchia è la propria sopravvivenza, il che significa che l’istinto è quello di proteggere l’erede a tutti i costi, mentre il fratello minore è inevitabilmente usa e getta».

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Anche il resto della famiglia, però, non ne esce bene. Ed Owens, uno storico che ha scritto sui rapporti tra la monarchia e i mezzi di informazione, ha detto al New York Times che l’intera crisi «indica dei fallimenti istituzionali in completa contraddizione con il modo in cui storicamente si è pensato alla famiglia reale britannica».

Secondo Catherine Mayer, che ha scritto una biografia su Carlo, le divisioni:

«potrebbero minacciare la monarchia costituzionale, indipendentemente dal fatto che il pubblico britannico chieda o meno un tale cambiamento. (…) Esiste questo malinteso generale secondo cui questa è una storiella leggera, su un’attrazione turistica britannica. Ma non si tratta di questo, non è soltanto una storia di celebrità che bisticciano: parliamo dello stato in cui versa un’importante istituzione statale, che ha poteri significativi e che viene pesantemente finanziata dai contribuenti e che merita quindi di essere trattata con serietà».