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  • Giovedì 11 agosto 2022

In Libano un uomo armato ha tenuto in ostaggio alcune persone in una banca

Ci si era barricato per ore chiedendo che venissero sbloccati i suoi risparmi: nel frattempo varie persone hanno manifestato in suo favore

Bassam al-Sheikh Hussein parla con uno degli ostaggi all'interno della banca di Beirut, in Libano, giovedì 11 agosto (AP Photo/ Hussein Malla)
Bassam al-Sheikh Hussein parla con uno degli ostaggi all'interno della banca di Beirut, in Libano, giovedì 11 agosto (AP Photo/ Hussein Malla)
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Giovedì attorno a mezzogiorno un uomo armato è entrato nell’agenzia di una banca di Beirut, la capitale del Libano, dove si è barricato e ha preso in ostaggio alcune persone, chiedendo di prelevare una consistente somma di denaro per poter pagare le spese mediche del padre. A inizio serata la situazione si è risolta e l’uomo, Bassam al-Sheikh Hussein, si è costituito volontariamente. Nel frattempo, però, fuori dalla banca si era radunato un gruppo di persone che nonostante la situazione piuttosto concitata aveva cominciato a manifestare in suo favore.

Da tempo infatti a causa della gravissima crisi economica in corso le banche libanesi hanno bloccato buona parte dei risparmi delle persone e limitato fortemente il prelievo del denaro contante da parte dei cittadini, rendendo piuttosto complicato fare fronte anche alle spese quotidiane.

L’uomo, che ha 42 anni, era entrato nella sede della banca per chiedere di prelevare parte dei propri risparmi, che a suo dire ammontavano a 210mila dollari americani, poco più di 200mila euro (all’inizio degli anni Novanta la debolezza della moneta libanese aveva spinto il governo a un ancoraggio fisso al dollaro). Secondo le prime ricostruzioni, quando i dipendenti della banca si erano rifiutati di procedere con il prelevamento, l’uomo aveva cominciato a urlare e poi aveva estratto il fucile che aveva portato con sé, minacciando anche di darsi fuoco. Alcuni clienti che si trovavano nella banca erano riusciti a scappare, ma nei locali erano rimasti sei ostaggi, cinque dipendenti e un cliente.

Il direttore della filiale, sentito telefonicamente da Reuters, aveva detto che l’uomo «si agitava e poi si calmava, poi si agitava di nuovo». Secondo le informazioni diffuse dal canale televisivo libanese Al-Jadeed, avrebbe sparato almeno due colpi.

Trascorse circa sette ore, la banca ha infine accettato di consegnare circa 30mila dollari all’uomo, che poi si è costituito alle forze dell’ordine.

Durante tutto il pomeriggio, oltre alla polizia, ai giornalisti e ad alcuni soldati, fuori dalla banca si erano radunate alcune decine di persone che avevano cominciato a commentare positivamente il suo gesto. In Libano molti correntisti possono prelevare solo 200 dollari dei propri risparmi al mese, oltre a una valuta locale soprannominata “lollaro”, che ha un valore molto inferiore. Una delle persone che hanno manifestato in favore dell’uomo, citata dal Guardian, ha per esempio detto che stava «solo chiedendo ciò che era suo»; un’altra ha aggiunto che «le persone disperate fanno cose disperate. Siamo tutti come lui. Lo hanno apprezzato anche i soldati e la polizia antisommossa».

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