Quattro indonesiani contro la più grande azienda produttrice di cemento del mondo
Vogliono un risarcimento per i danni causati dall'innalzamento del livello dei mari
Quattro persone residenti a Pulau Pari, una piccola isola dell’Indonesia minacciata dall’innalzamento del livello dei mari, hanno fatto causa a Holcim, la più grande azienda produttrice di cemento al mondo, per chiederle un risarcimento danni: chiedono che finanzi la realizzazione di sistemi per proteggere Pulau Pari dalle inondazioni. La accusano di avere grosse responsabilità in termini di emissioni di gas serra, causa del cambiamento climatico e quindi dell’aumento del livello degli oceani. Chiedono anche che riduca le proprie emissioni di gas serra del 43 per cento entro il 2030 e del 69 per cento entro il 2040.
La causa è stata presentata in Svizzera perché è lì che ha sede Holcim, che è una multinazionale e lavora in più di 70 paesi. I ricorrenti sono tre uomini e una donna già danneggiati dagli effetti del cambiamento climatico: uno di loro ad esempio possiede una pensione sulla costa di Pulau Pari che è stata inondata nel 2021.
Non è la prima volta che un gruppo di persone fa causa a una grande azienda accusandola di avere responsabilità nel cambiamento climatico: è un tipo di azione legale che era già stata portata avanti da un gruppo di cittadini peruviani contro l’azienda energetica tedesca RWE. Più in generale negli ultimi anni sempre più gruppi di persone e associazioni stanno portando in tribunale stati (Italia compresa) e aziende per ottenere politiche ambientali più efficaci e altri interventi per ridurre le emissioni.
Questa causa in particolare è però la prima contro una grande società produttrice di cemento, un materiale che raramente viene associato al cambiamento climatico, ma che invece causa una grande quantità di emissioni di anidride carbonica, il principale gas serra.
Succede per due ragioni: la prima è che per produrre il cemento sono necessarie temperature molto alte, più di 1.400 °C, e quindi deve essere utilizzata una grande quantità di energia; la seconda è che la stessa reazione da cui si ottiene il cemento a partire dal calcare produce, come sostanza di scarto, anidride carbonica. E il cemento è il più importante materiale di costruzione al mondo: secondo le stime dell’istituto di ricerca ambientale World Resources Institute, alla sua produzione si deve più del 3 per cento delle emissioni di gas serra globali. Secondo altre stime anche di più.
Per il Climate Accountability Institute, un’organizzazione non profit che stima la responsabilità di singole aziende in merito al cambiamento climatico, a Holcim si deve l’emissione di più di 7 miliardi di tonnellate di anidride carbonica tra il 1950 e il 2021 e lo 0,42 per cento di tutte le emissioni industriali da sempre.
Per questo il gruppo di indonesiani che hanno fatto causa alla società chiede come risarcimento una somma pari allo 0,42 per cento del totale necessario per difendere Pulau Pari dall’innalzamento del livello dell’oceano e per compensare i danni già causati. Si tratta di circa 3.500 euro a testa.
Tra le altre cose il denaro verrebbe utilizzato per piantare delle mangrovie, foreste semi-acquatiche che proteggono le coste dall’erosione. Pulau Pari ha già subito molti danni per le frequenti inondazioni degli ultimi anni, che danneggiano case, strade e attività commerciali, e in futuro l’esistenza stessa dell’isola potrebbe essere messa in discussione dagli effetti del cambiamento climatico. Ma secondo il gruppo che ha fatto causa ad Holcim, non è giusto che gli abitanti dell’isola subiscano questo stato di cose non essendo responsabili – come il resto dei cittadini dell’Indonesia – della storica produzione di gas serra che si deve principalmente ai paesi più industrializzati.