Da oggi la Sicilia torna in zona gialla

Sono quindi rientrate in vigore alcune restrizioni, fra cui l'obbligo di mascherina all'aperto

Un matrimonio a Floridia, in Sicilia (AP Photo/Salvatore Cavalli)
Un matrimonio a Floridia, in Sicilia (AP Photo/Salvatore Cavalli)

Da lunedì 30 agosto la Sicilia è passata da zona bianca a zona gialla. La decisione, arrivata venerdì pomeriggio con un’ordinanza del ministero della Salute, è dovuta al peggioramento della situazione epidemiologica: il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha infatti confermato un aumento dei ricoveri negli ospedali. La Sicilia è tra le regioni peggiori per popolazione vaccinata e, con il passaggio a zona gialla, sono state reintrodotte alcune restrizioni, tra cui l’obbligo di mascherina all’aperto e limiti di capienza più restrittivi per gli eventi.

Per passare in zona gialla, una regione deve avere un’incidenza settimanale dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti e, contemporaneamente, un’occupazione dei posti letto in ospedale per pazienti ricoverati per la COVID-19 superiore al 15 per cento e dei posti in terapia intensiva superiore al 10 per cento.

La settimana scorsa la Sicilia ha superato tutte queste soglie: tra il 20 e il 26 agosto sono stati rilevati 200 casi ogni 100mila abitanti; il 24 agosto – la Cabina di regia considera i dati del martedì precedente – il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale per i ricoverati per COVID-19 risultava del 19,4 per cento, mentre quello dei reparti di terapia intensiva del 12,1 per cento.

In Sicilia la situazione epidemiologica era già peggiorata nella settimana precedente l’ordinanza ministeriale. I tassi di occupazione dei posti letto in ospedale erano stati piuttosto alti, e la Sicilia era rimasta in zona bianca perché il tasso di occupazione delle terapie intensive era risultato al 9,2 per cento, poco al di sotto della soglia critica decisa dal ministero. C’erano però stati molti dubbi sui dati utilizzati per calcolare il tasso di occupazione: le decisioni del ministero della Salute si basano sul monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità, i cui dati sui letti disponibili delle terapie intensive vengono aggiornati una volta al mese e non giornalmente, nonostante Agenas – l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – li renda disponibili ogni giorno.

– Leggi anche: Perché la Sicilia era rimasta zona bianca

Giovedì 26 agosto, cioè il giorno prima dell’arrivo dell’ordinanza ministeriale, in Sicilia erano stati comunicati 1.097 nuovi casi di coronavirus, oltre la soglia dei mille contagi, come era già avvenuto nei giorni precedenti. Erano stati eseguiti 17.082 tamponi, con un tasso di positività del 6,4 per cento. Nelle terapie intensive degli ospedali siciliani erano stati ricoverati 9 pazienti ed erano stati segnalati anche 15 decessi (9 dei quali riferiti ai giorni precedenti). In totale i ricoverati nei reparti ordinari erano 855. Le province con l’incidenza più alta erano Caltanissetta, Enna e Ragusa.

La Sicilia è tra le regioni peggiori per popolazione vaccinata: al momento il 31 per cento delle persone con più di 12 anni non ha ricevuto nemmeno una dose e il 7,6 per cento è in attesa della seconda. Sono 225.466 le persone con più di 60 anni che non hanno ancora aderito alla campagna vaccinale.

Già a fine luglio, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza aveva detto che l’80 per cento dei ricoverati non era vaccinato. «Abbiamo il dovere di chiedere a quella percentuale di cittadini siciliani che non ha fatto il vaccino di fare come la maggioranza, perché la minoranza non può consentire né consentirsi di decidere le sorti di tutti gli altri siciliani», aveva detto Razza. Anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il giorno in cui ha comunicato di aver firmato l’ordinanza, ha sottolineato l’importanza della campagna vaccinale:  «La priorità», ha detto Speranza, «è continuare ad investire sulla campagna di vaccinazione e sui comportamenti prudenti e corretti di ciascuno di noi».

Per quanto riguarda le misure restrittive, in zona gialla sono comunque piuttosto blande. Da lunedì 30 agosto in Sicilia è obbligatorio indossare la mascherina all’aperto, non solo nei luoghi affollati, e ci sono nuovi limiti di capienza per gli eventi: la capienza non può essere superiore al 50 per cento di quella massima consentita e il numero di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli eventi all’aperto, compresi concerti e partite di calcio, e a mille per gli eventi al chiuso. Non ci sono restrizioni agli spostamenti e nemmeno il coprifuoco, tolto lo scorso 21 giugno.