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  • Mercoledì 17 giugno 2020

Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia

Sono stati confermati 329 nuovi casi e 43 decessi. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 163

Un candidato e la commissione durante l'esame di maturità al liceo "J. F. Kennedy" di Roma, il 17 giugno 2020 (ANSA/ANGELO CARCONI)
Un candidato e la commissione durante l'esame di maturità al liceo "J. F. Kennedy" di Roma, il 17 giugno 2020 (ANSA/ANGELO CARCONI)

Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 329 casi di contagio da coronavirus e 43 morti, secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile, che però evidenzia un «ricalcolo dei casi positivi (dalla voce “Casi totali” la Regione Abruzzo ha sottratto un errato positivo del 14/06)». Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 163, 14 in meno rispetto a ieri. Le persone testate con tampone a oggi sono 2..925.803,  33.957 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 929, per un totale di 179.455.

In Lombardia sono stati registrati 242 nuovi casi di contagio. Il bilancio lombardo continua a essere di gran lunga il peggiore d’Italia e ammonta complessivamente a 92.302 casi di contagio e 16.480 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio sono 42, di cui 18 nel capoluogo.

Le altre regioni con il maggior incremento del numero dei casi confermati sono Piemonte (+41), Emilia-Romagna (+14) e Lazio (+10). In cinque regioni non sono stati registrati nuovi casi di contagio: Umbria, Puglia, Valle d’Aosta, Calabria, Basilicata e nella provincia autonoma di Bolzano.

Questi, comunque, sono numeri da prendere con estrema cautela: in Italia, così come in moltissimi altri paesi del mondo, il numero dei casi positivi accertati comprende solo le persone che sono risultate positive al tampone, ma non le centinaia di migliaia di persone che hanno contratto il virus e non hanno mai fatto il test, e che quindi non sono mai rientrate nei conteggi ufficiali. Un discorso simile si deve fare per il numero dei morti, e anche il numero dei guariti e dimessi deve essere preso con le molle (qui c’è la spiegazione lunga sui numeri e sulle necessarie prudenze da avere nell’interpretarli).

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Le notizie di oggi

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante l’informativa alla Camera sul cosiddetto Recovery Fund, il piano europeo di sostegno alle economie europee che in realtà si chiamerà “Next Generation EU“, ha confermato che «il governo vuol farsi trovare pronto» e ha avviato «un’ampia consultazione per elaborare un piano di rilancio da cui potrà essere preparato un più specifico Recovery Plan che l’Italia presenterà a settembre».

Conte ha inoltre dichiarato all’Aula che «quando il progetto sarà più definito» tornerà «doverosamente» in Parlamento «per riferire dei suoi contenuti pronto a raccogliere proposte e suggerimenti» e chiederà che il Parlamento stesso voti su un testo il più possibile condiviso. Il presidente del Consiglio ha però chiarito che ad oggi «le posizioni degli stati membri sono ancora distanti su più punti nonostante i progressi degli ultimi mesi».

Conte ha precisato che «la decisione politica del Consiglio Ue è un obiettivo storico davanti alla peggiore crisi economica da oltre 70 anni, noi non possiamo permetterci liturgie e compromessi al ribasso». Ha poi detto che l’Italia si trova in un momento in cui bisogna «agire con spirito di piena coesione anche sul piano nazionale perché la sfida non rechi all’Italia il doppio danno di vederla perdere la sfida europea e quella, forse più difficile, di vedere riformare alcune criticità dei suoi stati membri». Le opposizioni non hanno però accolto l’appello all’unità e hanno abbandonato l’Aula.

Oggi sono iniziati gli esami di maturità per gli studenti delle scuole superiori italiane. Come si vede dalle prime foto uscite in mattinata, gli esami si tengono in presenza, ma con attenzione alle distanze fisiche di sicurezza e, in alcune scuole, anche all’aperto. Quest’anno, diversamente dagli anni scorsi, il ministero dell’Istruzione ha deciso che, per ridurre al minimo il rischio di diffusione del coronavirus, gli studenti ammessi non dovranno sostenere prove scritte ma solo sottoporsi alla prova orale. Le commissioni sono composte da sei insegnanti interni e un presidente esterno.

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Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP) ha sospeso la circolare che permetteva le scarcerazioni di alcune di categorie di detenuti a causa dell’emergenza coronavirus. La decisione è stata presa in considerazione del miglioramento generale del quadro sanitario. La circolare aveva suscitato molte polemiche per le scarcerazioni di alcuni condannati per associazione mafiosa, poi sfociate in un decreto legge con nuove regole sui benefici concessi. La Commissione di inchiesta Antimafia aveva svolto indagini e audizioni per accertare che non ci fossero state irregolarità e aveva invitato i direttori delle carceri a segnalare ai magistrati di sorveglianza i detenuti con gravi patologie e quindi più a rischio in caso di contagio.

Fra le motivazioni che hanno spinto il capo del DAP Bernardo Petralia e il suo vice Roberto Tartaglia a firmare la sospensione della circolare c’è il fatto che il numero dei detenuti positivi al coronavirus «pari oggi a 66 persone su poco più di 53.000 detenuti» è in costante diminuzione.

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Il fatturato dell’industria italiana, al netto dei fattori stagionali, secondo l’ultimo report mensile dall’Istat per il mese di aprile, totalmente compreso nella fase di lockdown, è diminuito del 29,4 per cento rispetto al mese di marzo e del 23,9 per cento, negli ultimi tre mesi rispetto ai tre mesi precedenti. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di aprile 2019), il fatturato ha registrato una diminuzione del 46,9 per cento rispetto all’aprile dello scorso anno.

Per quanto riguarda l’industria manufatturiera sono in calo tutti i settori. Flessioni più lievi sono state registrate per il settore farmaceutico (-0,2 per cento) e per quello alimentare (-9,5 per cento). Mentre sono molto più ampie negli altri: dalla chimica (-26,6 per cento) fino ai risultati senza precedenti dei mezzi di trasporto (-73,5 per cento) e dell’industria tessile e dell’abbigliamento (-78,5 per cento).

Intanto oggi il presidente del Veneto Luca Zaia ha dichiarato, a proposito del cosiddetto election day del prossimo settembre, che «sulla proposta di convocazione delle elezioni in seggi diversi dalle scuole, il governo arriva buon ultimo». Zaia auspica che ora il governo «valuti di dare mandato ai sindaci di identificare stabili alternativi ai plessi scolastici per organizzare i seggi». Il decreto legge del governo, che è stato approvato dalla Camera e ora dovrà passare all’esame del Senato, prevede che all’election day si voti per suppletive del Parlamento, referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, elezioni regionali e comunali.

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