I migliori momenti degli Oscar 2020

Per chi si sveglia ora e non vuole rivedersi oltre tre ore di premi e discorsi

(Kevin Winter/Getty Images)
(Kevin Winter/Getty Images)

Questa notte c’è stata la 92ª cerimonia degli Oscar: come già lo scorso anno si è svolta senza nessun presentatore e il film che ha vinto più premi è stato Parasite, che si è aggiudicato il premio per il miglior film, per il miglior film internazionale, per la miglior regia e per la miglior sceneggiatura originale. 1917, che era considerato il favorito per il premio al miglior film, ha invece vinto gli Oscar per sonoro, fotografia ed effetti speciali. I quattro premi per la recitazione sono andati a Joaquin Phoenix, Renée Zellweger, Brad Pitt e Laura Dern, che hanno recitato in quattro film diversi.

La lista completa dei vincitori è qui, mentre da qui in poi parliamo dei momenti più importanti della cerimonia, che è durata più di tre ore, per chi stanotte dormiva e oggi non ha tre ore libere per mettersi in pari.

L’esibizione di Janelle Monáe

La cerimonia è stata aperta dalla cantante Janelle Monáe che ha cantato una versione modificata della sua canzone “Come Alive”, in cui il verso «That’s when I come alive like a schizo running wild» è diventato «It’s time to come alive because the Oscars is so white» («È ora di svegliarsi, perché gli Oscar sono troppo bianchi»). un riferimento al fatto che, ormai da anni, si parla di come ci siano troppi bianchi a votare e a vincere agli Oscar.

L’abito di Natalie Portman

L’attrice Natalie Portman – che non era candidata ma è salita sul palco per consegnare un premio – durante il red carpet si è fatta notare per la giacca indossata sopra il suo abito, con ricamati sopra i nomi di alcune registe donne che non hanno ricevuto nessuna nomination agli Oscar di quest’anno: si tratta di Lorene Scafaria (Le ragazze di Wall Street – Business Is Business), Lulu Wang (The Farewell), Greta Gerwig (Piccole Donne), Marielle Heller (Un amico straordinario), Melina Matsoukas (Queen & Slim), Alma Har’el (Honey Boy), Céline Sciamma (Ritratto della giovane in fiamme) e Mati Diop (Atlantics).

Brad Pitt sull’impeachment

Brad Pitt ha iniziato il suo discorso di ringraziamento citando un personaggio di cui si è parlato molto nelle ultime settimane, nell’ambito del processo di impeachment di Donald Trump. «Mi hanno detto che ho solo 45 secondi, che sono 45 secondi in più di quelli che il Senato ha dato a John Bolton questa settimana. Forse Quentin ci farà un film [sul processo di impeachment]. E questa volta forse i grandi faranno la cosa giusta», ha detto.

L’esito del processo di impeachment, terminato con l’assoluzione di Trump, era diventato definitivamente chiaro dopo che il Senato aveva respinto la richiesta dei Democratici di ammettere nuovi testimoni al processo e nuove prove. Il principale testimone che i Democratici volevano portare al Senato era proprio John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump. Stando alle anticipazioni di un libro che sta per pubblicare, diffuse dal New York Times, Bolton avrebbe probabilmente raccontato che nel luglio del 2019 Trump aveva bloccato gli aiuti economici e militari all’Ucraina per chiedere al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e al suo staff di aprire un’indagine su Joe e Hunter Biden, confermando quindi le accuse dei Democratici.

L’entusiasmo di Diane Keaton per Parasite

A consegnare a Bong Joon-ho l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale per Parasite sono stati Keanu Reeves e Diane Keaton, e quest’ultima sembrava essere particolarmente contenta.

Questa faccia di Billie Eilish

Durante la premiazione per l’Oscar per i migliori Costumi, vinto da Piccole Donne, le presentatrici Kristen Wiig e Maya Rudolph hanno intonato un medley di alcune canzoni che hanno come tema l’abbigliamento, tra cui “These Boots Are Made For Walkin”, “Lady In Red”, “Vogue” e “The Thong Song”. A giudicare dalla faccia che ha fatto, Billie Eilish però non ha molto apprezzato.

Le reazioni all’esibizione di Eminem 

Un momento non previsto della serata è stata l’esibizione di Eminem, che ha cantato “Lose yourself”, brano tratto dal film 8 Mile, con cui nel 2003 vinse l’Oscar per la miglior canzone (senza essere però presente alla cerimonia).

Durante l’esibizione sono state inquadrate diverse persone famose, sedute nelle prime file: qualcuno è sembrato divertito, qualcuno perplesso, qualcuno annoiato, mentre Martin Scorsese sembrava essersi appisolato per un momento.

Il museo dell’Academy

Durante la serata è stata annunciata l’apertura del museo dell’Academy, dedicato alla storia dell’industria cinematografica statunitense: sarà il 14 dicembre del 2020. Il museo, che si troverà a Los Angeles, avrà una collezione permanente che comprenderà 12 milioni di foto, 190mila video, 80mila sceneggiature, 61mila poster e 104mila altri oggetti relativi alle produzioni cinematografiche.

https://twitter.com/AcademyMuseum/status/1226702899985534976?s=20

Il discorso di Joaquin Phoenix

Come già durante i Golden Globes e i SAG Awards, Joaquin Phoenix, vincitore dell’Oscar per il miglior attore protagonista, ha approfittato del tempo a disposizione per i ringraziamenti per riflettere su alcune cause che gli stanno a cuore, e in particolare la salvaguardia dell’ecosistema, invitando a mostrare “compassione” per la natura così come per le persone. Ha concluso poi il suo discorso visibilmente emozionato, citando una frase di suo fratello River, morto nel 1993: «Corri in soccorso degli altri con amore, e la pace ti seguirà».

La premiazione di Parasite come miglior film

La premiazione di Parasite come miglior film si è notata soprattutto per un momento in cui la regia ha spento per alcuni secondi le luci sul palco, credendo che i ringraziamenti fossero conclusi con il discorso della produttrice del film, Kwak Sin-ae took. Quando si è avvicinata al microfono Miky Lee, vicepresidente della casa di produzione CJ Entertainment, gli attori in prima fila in platea hanno iniziato a incitare la regia a riaccendere le luci, per far proseguire il discorso.

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