Le primarie del Partito Democratico per scegliere il nuovo segretario si sono tenute dalle 8 del mattino alle 20 del 30 aprile. Alle 23 non c’erano ancora dati ufficiali da parte del PD – a parte qualche parziale su alcune città e regioni – ma tutti hanno dato per scontata la vittoria di Matteo Renzi, segretario uscente: tutti compreso lo stesso Renzi, che ha parlato alla sede del PD di Roma, e i suoi avversari, il presidente della Puglia Michele Emiliano e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. L’affluenza è stata tra 1,9 e 2 milioni di persone, ha detto il PD, ma seguirà un dato più preciso. Secondo i dati parziali e ufficiosi raccolti in giro per l’Italia dal magazine YouTrend, Renzi dovrebbe aver vinto con circa il 70 per cento dei voti.
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Renzi ha chiuso il suo discorso ringraziando nuovamente i volontari del partito e i suoi sostenitori.
“Non è il secondo tempo della solita partita, è un’altra partita”, dice Renzi sulla sua prossima segreteria. Renzi spiega che il PD vuole fare una "grande coalizione" con la società civile, e che serve ricominciare a costruire un consenso "dal basso".
Renzi sta elencando i meriti del suo governo, fra cui soprattuto il Jobs Act.
"L'alternativa al populismo non è il salotto, l'élite che decide, l'alternativa al populismo è il popolo", dice Renzi.
Renzi sta ringraziando un po' tutti, da Orlando a Emiliano passando per Gentiloni, fino ai suoi sostenitori.
Un minuto dopo l'inizio della conferenza stampa di Emiliano, è iniziata quella di Renzi.
Anche Emiliano ha iniziato una conferenza stampa, in cui per prima cosa ha ammesso la sconfitta.
"Sono molto ottimista per la prospettiva politica che sta di fronte a noi", dice Orlando, secondo cui il PD presto adotterà la sua proposta di mettere insieme un centrosinistra "largo".
Orlando ha ringraziato i militanti del partito che hanno aiutato ad organizzare le primarie e ha ammesso che Renzi ha ottenuto una "vittoria molto ampia".
Andrea Orlando sta per tenere una conferenza stampa: è il primo dei tre candidati a farlo.
Roberto Montanari, presidente della commissione del PD che si occupa delle primarie, ha detto che l'affluenza finale sarà compresa fra 1,9 e 2 milioni di persone. Montanari non ha diffuso nessun altro dato.
A circa due ore e mezzo dalla chiusura dei seggi, non c'è nemmeno un dato definitivo sull'affluenza finale: il PD ha parlato genericamente di due milioni di voti – e sulla base di questa stima stanno discutendo commentatori e giornalisti – ma l'ultimo dato ufficiale è quello delle 17, che parla di poco meno di 1,5 milioni di votanti.
Renzi dice di aver vinto, con una foto pubblicata su Instagram. Dati ufficiali: sempre neanche mezzo.
Lorenzo Guerini, vice-segretario uscente del PD, parlando coi giornalisti alla sede del partito ha detto che l'affluenza è stata a grandi linee di due milioni di persone, ma che i dati ufficiali verranno diffusi più avanti dalla commissione organizzativa delle primarie.
Anche Gianni Cuperlo parla di «affermazione netta di Matteo Renzi», che tutti danno per scontata, ma di dati ufficiali ancora nemmeno l'ombra.
Dario Franceschini ha parlato dalla sede del PD dando già per scontata la vittoria di Renzi – «una grandissima vittoria di Matteo» – e ringraziando Emiliano e Orlando.
– Lo spoglio è cominciato quasi dappertutto ma non ci sono ancora risultati ufficiali, nemmeno parziali;
– L'affluenza dovrebbe arrivare ai due milioni, ma anche su questo l'unico dato ufficiale è quello delle 12, quando avevano votato circa 700mila persone;
– Quelli di YouTrend stanno raccogliendo autonomamente i risultati dai seggi e scrivono che Matteo Renzi potrebbe superare il 70 per cento.
Matteo Richetti, deputato del PD che sostiene la mozione Renzi, ha detto a SkyTg24 che secondo i primi dati dai seggi Renzi potrebbe ottenere un risultato finale fra il 65 e il 70 per cento.
Nel tardo pomeriggio Beppe Grillo ha commentato sul suo blog le primarie di oggi, spiegando che a suo dire sono superate e che le critiche dal PD ai metodi di selezione del M5S nascondono «una visione antistorica, antitecnologica».
L'atto democratico non è quello finale del voto, ma il processo informativo che porta a essere consapevoli del voto che viene dato. Clic o scheda è una questione di progresso tecnologico e di offrire un servizio migliore ai cittadini. Il MoVimento 5 Stelle, tramite Rousseau, offre ai suoi iscritti il servizio del voto online perchè è più comodo e costa meno: è più efficiente. Scagliarsi contro la "democrazia dei clic" è come protestare contro il "bonifico dei clic" e rimpiangere i tempi in cui dovevi fare la fila in banca per pagare l'affitto o mandare soldi ai tuoi figli, o come prendersela con l'e-commerce perchè andare fisicamente in un negozio sarebbe meglio per fare un acquisto. Ma dove vivono?
Intanto il comitato che sostiene Michele Emiliano ha fatto sapere che presenterà un ricorso – anche se non è chiaro a chi – contro l'annullamento del voto nei seggi di Gela e Nardò (vedi aggiornamento delle 19.39). Il deputato Dario Ginefra, del comitato Emiliano, ha spiegato:«I casi di chiusura dei seggi di Nardó e Gela sono pretestuosi e tendono ad escluderci in realtà dove era annunciata la nostra vittoria. Presenteremo ricorso perché il voto delle persone libere non può divenire cartastraccia»
Un altro dato delle scorse primarie per il segretario nazionale, tenute nel 2013: Renzi prese quasi 1,9 milioni di voti, cioè il 67,55 per cento del totale. Al secondo posto arrivò Gianni Cuperlo col 18,21 per cento, al terzo Pippo Civati col 14,24.
Parlando coi giornalisti alla sede del PD di Roma, il presidente del partito Matteo Orfini ha detto: «Ho notizia che in qualche caso sono state riscontrate delle irregolarità e la commissione di garanzia per il congresso è intervenuta per chiudere i seggi. Ma nel 99,9 per cento, le operazioni di voto sono andate bene».
Orlando e Emiliano non aggiornano i loro profili pubblici sui social network da alcune ore. Renzi, oltre alla lunga nota su Facebook, un'ora fa ha pubblicato una foto su Instagram scattata sul treno per Roma.
ha detto che i seggi resteranno aperti anche dopo le 20 finché non saranno smaltite le code. SkyTg24 ha mostrato immagini di un seggio vicino alla stazione Termini di Roma in cui alle 20.15 erano ancora in coda circa 200 persone. Quello di Termini però è l'unico seggio di Roma in cui possono votare gli elettori che non risiedono in città.">
Poco dopo la chiusura dei seggi, Matteo Renzi ha pubblicato una nota sul suo profilo Facebook in cui racconta gli ultimi mesi di campagna elettorale.
https://www.facebook.com/matteorenziufficiale/posts/10154834013104915
Sono le 20, tutti i seggi devono avviare le procedure di chiusura.
Finora le procedure di voto sono filate lisce praticamente ovunque, tranne che a Gela, in Sicilia, e a Nardò (Lecce), in Puglia.
A Gela era aperto un solo seggio ufficiale in un gazebo del centro, ma sembra che ad alcune persone anziane e disabili sia stato permesso di votare nella sede del partito. I problemi sono nati quando questo pacchetto di schede è arrivato al seggio ufficiale. Il segretario del PD di Gela Giuseppe Di Cristina ha detto che la direzione del partito gli ha chiesto di annullare il voto, ma che lui non ha voluto farlo perché «la fila al gazebo è lunghissima e non me la sento di dire alla gente di tornare a casa».
A Nardò invece sono stati gli stessi esponenti del partito locale che hanno chiesto di sospendere il voto, richiesta accolta dalla direzione nazionale: secondo il promotore della mozione Orlando ed ex sindaco della città Marcello Risi, hanno votato anche "esponenti di centrodestra". Nei giorni scorsi il sindaco Pippi Mellone, eletto con una lista civica di destra, aveva detto apertamente di sostenere Michele Emiliano.
Buonasera. I seggi chiuderanno fra circa 35 minuti: subito dopo inizierà lo spoglio dei voti, che dovrebbe essere piuttosto rapido (le schede sono molto semplici, e in alcuni seggi votano poche decine o centinaia di persone). Per chi avesse bisogno di un ripasso dell'ultimo minuto su candidati, regole e puntate precedenti, qui c'è la nostra guida al voto di oggi.