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  • Sabato 14 maggio 2016

È morto il comandante di Hezbollah in Siria

Mustafa Badreddine era il capo delle milizie del movimento libanese che combattono in Siria con Assad: è stato ucciso dai ribelli in un bombardamento

I funerali di Mustafa Badreddine a Beirut. (AP Photo/Hassan Ammar)
I funerali di Mustafa Badreddine a Beirut. (AP Photo/Hassan Ammar)

Venerdì 13 maggio il movimento estremista libanese di Hezbollah ha annunciato l’uccisione in Siria di Mustafa Badreddine, uno dei suoi più importanti comandanti militari. Hezbollah è una milizia sciita che controlla il sud del Libano, e che in Siria combatte a fianco del regime del presidente della Siria Bashar al Assad. Secondo l’organizzazione, Badreddine è stato ucciso nel corso di un bombardamento compiuto da alcuni ribelli islamisti vicino all’aeroporto di Damasco.

Dal 2011 Badreddine era al comando delle milizie di Hezbollah impegnate in Siria, considerate una delle forze più efficaci tra gli alleati del presidente Assad. Hezbollah ha impegnato migliaia di combattenti soprattutto nel sud della Siria e ha subito centinaia di perdite, anche tra i comandanti di alto livello. Inizialmente, l’uccisione di Badreddine era stata attribuita a un attacco di Israele, il principale nemico di Hezbollah. Successivamente, l’uccisione è stata attribuita ai “takfiristi”, il nome con cui sono identificati quegli estremisti islamici che credono che la maggior parte del mondo musulmano abbia cessato di far parte dei “credenti”, e che quindi costituisce un bersaglio legittimo di attacchi e rappresaglie. Il termine “takfiristi” viene usato di solito per indicare gli affiliati di al Qaida e dell’ISIS. Secondo molti esperti, in passato Israele ha collaborato con i ribelli siriani per compiere attacchi mirati contro comandanti di Hezbollah.

Badreddine era una figura celebre all’interno dell’organizzazione libanese, anche prima di essere impegnato in Siria. Si ritiene che fosse membro del consiglio della Shura, l’organo che guida l’organizzazione, e che sia stato uno dei principali consiglieri di Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah. Badreddine è stato anche collegato ad alcuni dei principali attacchi terroristici avvenuti in Libano negli ultimi decenni, come l’attacco alla caserma dei Marines americani di Beirut nel 1983, in cui furono uccise 241 persone, e quello in cui fu ucciso l’ex primo ministro libanese Rafik Hariri nel 2005.

Badreddine è stato coinvolto anche in una serie di attentati alle ambasciate americane e francesi in Kuwait nel 1983. Per questi attacchi, Badreddine fu arrestato dalla polizia del Kuwait e condannato a morte, ma riuscì a fuggire durante l’invasione irachena del 1990 (o forse, ritengono alcuni, fu liberato dagli uomini del dittatore iracheno Saddam Hussein). Hezbollah riceve gran parte dei suoi finanziamenti dall’Iran, un paese sciita che considera l’organizzazione uno dei suoi principali alleati nella lotta contro Israele, i regimi sunniti e i gruppi estremisti jihadisti.