Nella mattina di oggi il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato le sue dimissioni, spiegando di avere deciso di lasciare in seguito alle pressioni ricevute dall’Eurogruppo e per dare più possibilità a Tsipras di portare avanti il negoziato. Varoufakis era tra gli interlocutori più intransigenti del governo greco e soltanto sabato aveva definito “terrorista” l’operato dei creditori internazionali. Il nuovo ministro delle Finanze è Euclid Tsakalotos, che ha avuto un ruolo importante fin qui nei colloqui tra il governo greco e i creditori internazionali.
Il sistema finanziario della Grecia rischia in questi giorni il collasso e ci sono dubbi, da parte degli analisti, sulla possibilità che le banche riescano ad avere liquidità per permettere prelievi di nuovo contante fino alla fine della settimana. In serata, la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere la concessione di liquidità di emergenza (ELA) alle banche greche al livello già stabilito lo scorso 26 giugno, cioè a 89 miliardi di euro. Ha però stabilito che tale programma sarà fornito «solo a fronte di garanzie sufficienti» e più severe rispetto a quelle applicate finora: ha deciso cioè di modificare gli sconti di garanzia (haircut) da applicare sui titoli che le banche greche devono presentare per ottenere i finanziamenti. Questo significa, semplificando, che per avere lo stesso ammontare di prestiti, le banche greche dovranno aumentare i titoli portati in garanzia. Il Guardian scrive che tutti e quattro i principali istituti della Grecia dovrebbero essere in grado di fornire abbastanza garanzie per rinnovare i propri prestiti d’emergenza.
Cinque dei principali partiti della Grecia, compresi quelli di governo (Syriza e Greci Indipendenti) e a eccezione di Alba Dorata, hanno sottoscritto un documento in cui dicono di voler sostenere il primo ministro Alexis Tsipras, impegnato nei prossimi giorni a riavviare le trattative con i creditori internazionali per ottenere un nuovo piano di aiuti economici. La riunione dei leader di partito si è tenuta alla presenza del presidente greco ed è stata voluta dallo stesso Tsipras, in seguito all’esito del referendum di domenica 5 luglio in cui i No alle proposte dei creditori hanno ottenuto più del 60 per cento dei voti.
Diversi leader europei hanno chiesto al governo Tsipras di portare nuove proposte da cui partire nel corso dei prossimi incontri. C’è una nuova scadenza da tenere presente: il 20 luglio la Grecia dovrà rimborsare 3,5 miliardi di euro alla BCE. Per molti questo mancato pagamento avrebbe conseguenze ben più gravi rispetto al default della Grecia della scorsa settimana nei confronti del FMI: se il paese non restituirà il prestito, la BCE potrebbe interrompere l’ELA, le banche crollerebbero e la Grecia sarebbe costretta in ultima istanza a uscire dall’euro.
Gli aggiornamenti della giornata:
Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale, ha parlato al telefono con il primo ministro greco Alexis Tsipras e ha ribadito che il Fondo «non potrà dare nuovi fondi ad Atene, se prima non saranno onorati i debiti pregressi». Il 30 giugno la Grecia è andata in default nei confronti del Fondo Monetario Internazionale: cioè si è dimostrata insolvente, perché ha mancato uno dei pagamenti prefissati per restituire una rata di un precedente prestito ricevuto.
Il giornalista di Sky News Ed Conway ha ottenuto una rapida intervista con l'ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, che si è dimesso in mattinata, mentre lasciava il ministero. Varoufakis ha negato di essere stato sacrificato dicendo:
«No, no, questa è la politica, amico. Non ci sono agnelli sacrificali».
Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy ha ripreso quanto dichiarato da Angela Merkel in serata dopo l'incontro con Hollande a Parigi avvertendo che resta poco tempo per trovare un accordo sulla Grecia. E il primo ministro olandese Mark Rutte ha avvertito che la Grecia deve decidere se vuole rimanere nella zona euro e, dunque, accettare delle «riforme profonde». Per questo, ha aggiunto Rutte, il governo di Atene dovrà consegnare delle proposte accettabili ai suoi creditori.
La BCE non ha specificato il livello degli sconti applicati sui titoli obbligazionari che le vengono dati in garanzia affinché le banche greche possano accedere ai finanziamenti di emergenza ELA (vedi aggiornamento delle ore 21:00). Reuters, citando una fonte interna, parla di un haircut del 10 per cento.
Il nuovo ministro delle finanze Euclid Tsakalotos – che ha sostituito Yanis Varoufakis da qualche ora – ha dichiarato che «la Grecia non accetterà soluzioni impraticabili»
Semplificando, la BCE ha deciso questo: di mantenere la liquidità di emergenza (ELA) alle banche greche ferma a 89 miliardi di euro e di modificare gli sconti di garanzia (haircut) da applicare sui titoli che le banche greche presentano per ottenere i finanziamenti. Questo significa che per avere lo stesso ammontare di prestiti, le banche greche dovranno aumentare i titoli portati in garanzia. La BCE non ha comunque specificato il livello dell'haircut. L'ELA è attualmente l'unica fonte di finanziamento delle banche greche, e di conseguenza dell'economia del paese.
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di mantenere la concessione di liquidità di emergenza (ELA) alle banche greche al livello già stabilito lo scorso 26 giugno, cioè a 89 miliardi di euro. Ha però stabilito che tale programma sarà fornito «solo a fronte di garanzie sufficienti» e più severe rispetto a quelle applicate finora. La banca centrale greca aveva chiesto alla BCE di proseguire con l’ELA e di aumentarne però il tetto.
La BCE ha deciso di apportare però “una correzione” al valore dei titoli greci portati in garanzia dalle banche, come scritto in un comunicato stampa. Ha cioè deciso di rivedere quello che in termini tecnici viene chiamato “haircut” cioè lo sconto che la BCE applica sui titoli obbligazionari che le vengono dati in garanzia per accedere ai finanziamenti di emergenza ELA. Il Guardian scrive che tutti e quattro i principali istituti della Grecia dovrebbero essere in gradi di fornire abbastanza garanzie per rinnovare i propri prestiti d'emergenza.
L'intento della BCE è quello di vedere come andranno il Consiglio europeo e l’Eurogruppo che si svolgeranno domani: le banche greche resteranno comunque chiuse fino a mercoledì.
La BCE ha concluso il comunicato dicendo che sta «monitorando con attenzione la situazione sui mercati finanziari e tutte le possibili implicazioni per quanto riguarda la politica monetaria e la stabilità dell’euro». Si riserva infine di «utilizzare tutti gli strumenti disponibili previsti dal suo mandato».
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha incontrato a Parigi il presidente francese François Hollande, nel tentativo di trovare una linea comune in vista di un vertice di emergenza convocato per martedì. Dopo la riunione i due leader hanno tenuto una conferenza stampa.
Hollande si è dimostrato piuttosto conciliante, dicendo che la Francia e la Germania rispettano il voto del popolo greco al referendum di ieri e che la porta è ancora aperta a nuovi colloqui per Alexis Tsipras che dovrà fare delle proposte serie. Merkel, come prevedibile, è stata più severa spiegando che la solidarietà e la responsabilità sono due principi collegati, che l'Europa può essere tenuta insieme solo se ogni paese si assume le proprie responsabilità e insistendo sul fatto che la Grecia in passato ha ottenuto un'offerta generosa. Ha precisato che il voto del popolo greco va rispettato, ma che va rispettata anche la volontà degli altri stati membri: «Questa è una questione di democrazia», ha detto Merkel. Infine ha concluso che allo stato attuale delle cose non ci sono ancora le basi per aprire nuovi colloqui su eventuali programmi di aiuti al paese: secondo la cancelliera la Grecia dovrà mettere sul tavolo le proprie proposte in settimana.
Il nuovo ministro greco delle Finanze, Euclid Tsakalotos, è lui (nella seconda foto in moto con il suo predecessore, Yanis Varourfakis, e nella terza durante la cerimonia del giuramento con il presidente greco Prokopis Pavlopoulos):
Euclid Tsakalotos è il nuovo ministro greco delle Finanze . Nelle ultime settimane Tsakalotos ha avuto un ruolo di primo piano nei colloqui del governo greco con la cosiddetta “troika”, l’organo formato da rappresentanti della BCE, della Commissione Europea e del Fondo Monetario internazionale, e dallo scorso aprile ha di fatto sostituito nei negoziati l’ormai ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis.
Ha 55 anni, è nato a Rotterdam, ha studiato a Oxford, ha insegnato in diverse università britanniche e greche e è deputato dal 2012, rieletto nel gennaio del 2015. Proviene dunque dal mondo accademico come Varoufakis,. Sua moglie è l'economista britannica Heather D. Gibson.
Il Telegraph scrive che Tsakalotos ha molto in comune con l'élite politica di Westminster, che si tratta di un esponente moderato di Syriza di cui fa parte da quasi dieci anni e che viene descritto come il «cervello dietro la politica economica di Syriza». Ha scritto diversi libri, il più recente dei quali pubblicato nel 2012 in cui cerca di analizzare le cause della crisi economica della Grecia: sostiene che la Grecia ha subito due decenni di modernizzazione neo-liberista prima dell'inizio della crisi finanziaria del 2008 e che il risultato è stato un ampliamento della disuguaglianza sociale e una crisi della democrazia.
Lontano dal rivendicare un'uscita della Grecia dall'euro - come alcuni degli esponenti più radicali di Syriza - Tsakalotos pensa che la Grecia dovrebbe mantenere la sua adesione. Di recente ha dichiarato che il suo governo «non sta chiedendo un trattamento speciale, ma una parità di trattamento in un'Europa di eguali». Se nello stile appare dunque molto diverso rispetto a Varoufakis sui punti sostanziali sembra in linea con il suo predecessore.
Circolano ulteriori conferme sulla nomina di Euclid Tsakalotos a nuovo ministro delle Finanze in Grecia dopo le dimissioni di Varoufakis, dovrebbe giurare nelle prossime ore.
Una traduzione in inglese del documento sottoscritto da 5 dei principali partiti greci dopo l’incontro con il presidente della Grecia è disponibile qui. Nel documento si dice che la “priorità immediata è ripristinare la liquidità del sistema finanziario, in coordinamento con la Banca Centrale Europea”. Tsipras si è impegnato ad aggiornare gli altri leader politici sull’andamento delle trattative dopo la riunione dei leader europei in programma domani a Bruxelles.
La borsa di Milano ha chiuso intorno al -4 per cento e le cose non sono andate meglio in diversi altri paesi: in Spagna la borsa ha perso il 2 per cento circa, in Germania l’1,32 per cento.
Anche questa settimana i trasporti pubblici saranno gratuiti ad Atene, come lo erano stati la settimana scorsa.
I media tedeschi hanno diffuso alcune informazioni, non ufficiali, sulla telefonata di oggi tra Angela Merkel e Alexis Tsipras. Tsipras si sarebbe impegnato a portare una nuova serie di proposte al prossimo incontro dei leader europei, mentre non si sa che cosa abbia detto Merkel al primo ministro greco. Merkel non rilascia da prima del referendum in Grecia dichiarazioni ufficiali sulla situazione del paese.
Oltre a Syriza, il partito di Alexis Tsipras, e ai Greci Indipendenti, i due partiti di governo, ce ne sono altri tre di opposizione ad avere sottoscritto un documento di sostegno al primo ministro per le sue iniziative dei prossimi giorni in ambito europeo per trovare un nuovo accordo.
Christine Lagarde, direttrice del Fondo Monetario Internazionale:
Il FMI ha preso atto del referendum che si è tenuto ieri in Grecia. Stiamo tenendo sotto controllo la situazione e siamo pronti ad assistere la Grecia se sarà necessario.
La settimana scorsa la Grecia ha mancato il pagamento di una rata da 1,6 miliardi di euro al FMI per un prestito ricevuto in precedenza.
Che poi se ne parla sempre, ma non tutti hanno idea di quanti e quali siano i paesi che adottano l'euro: sono 19, Grecia compresa. Nella mappa sono indicati in azzurro (fonte Wikipedia.org).
Intanto Donald Tusk, il presidente del Consiglio europeo, ha annunciato che alla riunione dei leader dell'eurozona di domani sono stati inviati il presidente della BCE Mario Draghi e quello dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. La BCE potrebbe decidere nuove misure di emergenza per permettere alle banche greche di non finire la liquidità, mentre l'Eurogruppo è la riunione dei ministri delle Finanze dell'eurozona (ok, ok, ormai lo sapete, bravi!).
Il ministro della Difesa greco ha detto che almeno tre partiti di opposizione sottoscriveranno una dichiarazione a sostegno delle attività di Alexis Tsipras per ottenere un nuovo accordo per la Grecia.
Il ministro degli Esteri finlandese, Timo Soini, ha criticato la scelta stessa del governo greco di tenere un referendum, dicendo che se ora fossero approvate ulteriori concessioni nei confronti della Grecia si tratterebbe di un pericoloso precedente: “Il problema è che la Grecia è parte dell’eurozona e ora sono praticamente insolventi. Quindi se vogliono restare nell’euro devono osservare e seguire le regole”.
I leader dei principali partiti stanno facendo alcune dichiarazioni alla stampa al termine del loro incontro con il presidente greco, ma Alexis Tsipras ha già lasciato la sede della presidenza per tornare al palazzo del governo.
Dopo circa 6 ore è finito l'incontro tra i leader dei principali partiti greci organizzato dal presidente della Grecia Prokopīs Paulopoulos, per discutere l'esito del referendum di domenica.
Perché il 20 luglio è la prossima scadenza per la Grecia:
Nell’incertezza seguita alla vittoria del No al referendum sulle ultime condizioni poste dai creditori internazionali per dare un nuovo prestito alla Grecia e permetterle di evitare la bancarotta, una delle poche cose sicure è questa: che un nuovo accordo sarà eventualmente trovato entro il 20 luglio, oppure sarà troppo tardi.
Il 30 giugno la Grecia è andata in default nei confronti del Fondo Monetario Internazionale: cioè si è dimostrata insolvente, perché ha mancato uno dei pagamenti prefissati per restituire una rata di un precedente prestito ricevuto. La Grecia non ha potuto pagare il FMI per lo stesso motivo per cui sta negoziando da mesi un nuovo prestito internazionale: spende più di quello che incassa quindi sta finendo i soldi, e presto saranno finiti del tutto. Preoccupati dalla situazione economica e dalla trattativa, durante il mese di giugno i cittadini e le cittadine greche hanno ritirato parecchi soldi dai loro conti correnti mettendo in difficoltà le banche: è il motivo per cui alla fine di giugno il governo ha deciso di chiudere gli istituti di credito e porre un limite di 60 euro ai soldi che si possono prelevare ogni giorno dai bancomat. Anche i soldi delle banche, comunque, finiranno: e dato che la Grecia non stampa una sua moneta, l’unico ente che può ripristinare la liquidità verso le banche è la Banca Centrale Europea.
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L'ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, lascia in moto la sede del suo ministero con la moglie Danae (ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images).
Secondo alcune fonti consultate da Reuters, entro oggi il governo greco dovrebbe stabilire un'ulteriore chiusura delle banche per qualche giorno. Le filiali sono quasi tutte chiuse in Grecia da una settimana, sono consentiti solo i prelievi di massimo 60 euro ai bancomat e un certo numero di agenzie è aperto per permettere ai pensionati di ritirare parte della loro pensione. I trasferimenti di denaro verso l'estero sono vietati.
Altre dichiarazioni di Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia e vicecancelliere della Germania:
Il risultato del referendum in Grecia è in contrasto con le regole dell’Unione per quanto riguarda la moneta unica. Se la Grecia vuole restare nell’eurozona deve presentare proposte che vadano oltre quelle presentate fino a ora. Non possiamo lasciare la Grecia da sola, tutti i paesi dell’Unione ora devono prepararsi a darle aiuto umanitario. La Grecia ora è minacciata dall’insolvenza.
Le dimissioni di Varoufakis sono arrivate piuttosto a sorpresa e circolano diverse ricostruzioni su quali siano state effettivamente le sue cause. Secondo il Wall Street Journal c'entrerebbero alcune dichiarazioni fatte da Varoufakis domenica in cui non escludeva la possibilità di introdurre una valuta parallela all’euro per il problema di liquidità nel paese. Varoufakis era diventato abbastanza conosciuto per fare dichiarazioni molto creative, diciamo, nelle sue interviste.
Tsipras si è anche sentito telefonicamente con il presidente della Russia, Vladimir Putin, dice un comunicato del Cremlino. Putin ha detto di avere espresso il suo sostegno al popolo greco in seguito alla vittoria del No al referendum, ripromettendosi di aumentare la cooperazione tra il suo paese e la Grecia. Non ci sono però altri dettagli sul contenuto della telefonata.
Tsipras si è sentito da poco telefonicamente con il cancelliere tedesco Angela Merkel, tra i principali interlocutori per le nuove possibili trattative in ambito europeo.
Yanis Varoufakis, il ministro delle Finanze greco che oggi ha annunciato le sue dimissioni, ha detto di auspicare la nomina di Euclid Tsakalotos come suo successore, come del resto dicono da diverse ore i media greci. Tsakalotos ha avuto un ruolo di primo piano nei colloqui del governo greco con i creditori internazionali, ma non ha sempre avuto rapporti molto facili con il primo ministro Alexis Tsipras.
Riepilogo:
- Ieri in Grecia si è tenuto il referendum sulla proposta dei creditori internazionali chiesto dal governo di Alexis Tsipras dopo il fallimento delle trattative. Il no alla proposta ha vinto con il 61,3 per cento dei voti. Il sì si è fermato al 38,6 per cento.
- Il sistema finanziario della Grecia è sull'orlo del collasso anche se fino a venerdì prossimo le banche dovrebbero avere liquidità per permettere prelievi con il limite di 60 euro al giorno.
- La domanda principale di oggi è se la Banca centrale europea deciderà di prolungare e aumentare il programma ELA che concede aiuti di emergenza alle banche del paese. Questo programma era stato sospeso prima del referendum di ieri.
- Diversi osservatori dicono che la BCE molto probabilmente non prenderà una decisione prima degli incontri e dei colloqui previsti tra oggi e domani tra i vari leader dei paesi dell'Unione Europea e dei ministri delle Finanze. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijssebloem ha convocato una riunione martedì 7 luglio e lo stesso giorno è previsto l’incontro dei capi di stato e governo dei paesi della zona euro.
- Viene comunque considerato improbabile che la BCE ritiri o congeli completamente il sostegno alla Grecia: se questo dovesse accadere diventerebbe molto probabile l'uscita della Grecia dall'euro e la BCE difficilmente prenderà questa decisione senza prima il consenso dei leader europei.
- Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea discuterà comunque dei fondi di emergenza per le banche greche (ELA) in una telefonata nel tardo pomeriggio, dice Reuters.
- I leader europei hanno chiesto al governo di Atene di fare la prima mossa presentando delle nuove proposte il più rapidamente possibile.
- La cancelliera tedesca Angela Merkel incontrerà oggi a Parigi il presidente francese François Hollande, nel tentativo di trovare una linea comune in vista di un vertice di emergenza convocato per martedì.
- C'è una nuova scadenza da tenere presente, quella del 20 luglio, quando la Grecia dovrà rimborsare 3,5 miliardi di euro alla BCE. Per molti, questo mancato pagamento avrebbe conseguenze ben più catastrofiche rispetto al default della Grecia della scorsa settimana nei confronti del FMI. Se il paese non restituirà il prestito, la BCE sarà costretta a interrompere l’ELA, le banche crollerebbero e la Grecia sarebbe costretta ad uscire dall'euro.
- L’esito del referendum di ieri ha influenzato l’apertura delle principali borse europee e asiatiche in modo negativo.
L'inviato del Guardian ad Atene scrive che dopo aver controllato sette diversi sportelli bancomat della capitale solo due hanno erogato l'interno importo giornaliero fissato a 60 euro, mentre gli altri si sono fermati a 50 euro. Questo perché evidentemente si stanno esaurendo le banconote da 20 euro. Potrebbe anche essere questo il motivo per cui il governo di Tsipras ha fatto sapere che per la liquidità delle banche delle Grecia e per i prelievi non ci saranno problemi fino a venerdì prossimo.
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea discuterà dei fondi di emergenza per le banche greche (ELA) in una telefonata nel tardo pomeriggio, dice Reuters.
Pablo Iglesias, leader del partito spagnolo anti-austerità Podemos, ha commentato positivamente i risultati del referendum greco: «I cittadini greci hanno detto che l'austerità non è il modo migliore per porre fine alla crisi economica». Sulle dimissioni del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis: «Ora non ci sono scuse. È giunto il momento di trovare un accordo ragionevole. Penso che sia un ottimo economista e credo che l'atto delle sue dimissioni sia onorevole poiché darà una spinta verso l'accordo di cui il suo paese ha bisogno».
Intanto in Grecia la vita prosegue "normalmente". Nella foto, un gruppo di persone mangia nella mensa di una chiesa di Atene:
Negli ultimi anni solo ad Atene hanno chiuso otto ospedali; la spesa pubblica per la sanità in Grecia è stata ridotta del 25 per cento tra il 2008 e il 2012. Questo ha portato a forme di autorganizzazione sociale molto estese: è il caso per esempio di Solidarity4all, una rete indipendente – ma che Syriza ha finanziato e appoggiato – che ha aperto circa 400 strutture in tutta la Grecia tra cliniche, farmacie sociali, mense, mercati che noi chiameremmo “a chilometro zero” e spazi per il sostegno scolastico.
La nuova posizione di Matteo Renzi sulla Grecia. Prima dell'esito del referendum di ieri, il presidente del Consiglio - come diversi altri leader europei e contro le dichiarazioni di Tsipras - aveva scritto su Twitter che il voto non era «un derby tra la Commissione europea e Tsipras, ma un derby dell'euro contro la dracma».
Il primo ministro britannico David Cameron ha lanciato un invito attraverso il suo portavoce dicendo che la Grecia e i suoi partner della zona euro devono trovare una soluzione sostenibile. Quando gli è stato chiesto se la Grecia dovesse restare nell'UE, il portavoce di Cameron ha detto che la Gran Bretagna sostiene un'Unione Europea a 28.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha parlato al telefono con il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi: non è sorprendente, visto che la BCE dovrà prendere a breve una complicata decisione sul programma di aiuti ELA alle banche greche.
Diverse fonti scrivono anche che Tsipras, prima della fine della giornata di oggi, avrà un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin.
Un breve riepilogo sulla giornata di oggi:
- Il sistema finanziario della Grecia è sull'orlo del collasso anche se fino a venerdì prossimo le banche dovrebbero avere liquidità per permettere prelievi con il limite di 60 euro al giorno.
- La domanda principale di oggi è se la Banca centrale europea deciderà di prolungare e aumentare il programma ELA che concede aiuti di emergenza alle banche del paese. Questo programma era stato sospeso prima del referendum di ieri.
- Diversi osservatori dicono che la BCE molto probabilmente non prenderà una decisione prima degli incontri e dei colloqui previsti tra oggi e domani tra i vari leader dei paesi dell'Unione Europea e dei ministri delle Finanze. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijssebloem ha convocato una riunione martedì 7 luglio e lo stesso giorno è previsto l’incontro dei capi di stato e governo dei paesi della zona euro.
- Viene comunque considerato improbabile che la BCE ritiri o congeli completamente il sostegno alla Grecia: se questo dovesse accadere diventerebbe molto probabile l'uscita della Grecia dall'euro e la BCE difficilmente prenderà questa decisione senza prima il consenso dei leader europei.
- I leader europei hanno chiesto al governo di Atene di fare la prima mossa presentando delle nuove proposte il più rapidamente possibile.
- La cancelliera tedesca Angela Merkel incontrerà oggi a Parigi il presidente francese François Hollande, nel tentativo di trovare una linea comune in vista di un vertice di emergenza convocato per martedì.
- C'è una nuova scadenza da tenere presente, quella del 20 luglio, quando la Grecia dovrà rimborsare 3,5 miliardi di euro alla BCE. Per molti, questo mancato pagamento avrebbe conseguenze ben più catastrofiche rispetto al default della Grecia della scorsa settimana nei confronti del FMI. Se il paese non restituirà il prestito, la BCE sarà costretta a interrompere l’ELA, le banche crollerebbero e la Grecia sarebbe costretta ad uscire dall'euro.
- L’esito del referendum di ieri ha influenzato l’apertura delle principali borse europee e asiatiche in modo negativo.
Un piccolo tributo per Yanis Varoufakis, ex ministro greco delle Finanze. Il video è del 1993 e Varoufakis era un giovane professore di economia:
L'inviato della Rai ad Atene Alessandro Cassieri è stato baciato in diretta da una manifestante:
Il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert ha detto che non sono ancora state soddisfatte le condizioni per dei nuovi colloqui con la Grecia su un terzo piano di salvataggio e che la loro riapertura dipenderà dalle proposte che farà il governo di Tsipras. Ha anche dichiarato che la Grecia è parte della zona euro e che il governo del paese deve agire di conseguenza per una sua permanenza.
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Non c'è stata alcuna reazione ufficiale da parte del governo russo sul voto greco. Il primo ministro Alexis Tsipras è stato a Mosca due volte negli ultimi mesi e in molti hanno scritto che il reale motivo dei colloqui con Putin fosse quello di cercare un creditore alternativo alla cosiddetta "troika". Il motivo ufficiale degli incontri era comunque l'accordo fra Russia e Grecia per il passaggio del gasdotto Turkish Stream sul territorio greco.
Un vertice dei paesi che compongono i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) si terrà in Russia questo fine settimana e è probabile che la Grecia sarà una delle questioni che verranno discusse.
Intanto, Gipi, disegnatore e regista:
Una foto di Alexis Tsipras che arriva questa mattina a un incontro col presidente della Repubblica della Grecia.
Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sentirà questa mattina i membri dell'Eurogruppo, cioè i ministri delle Finanze dei paesi che condividono l'euro, e i rappresentanti della Banca Centrale Europea. Un comunicato di stamattina della Commissione dice che "prende nota e rispetta l'esito del referendum in Grecia" e inizieranno presto le consultazioni per capire come procedere. La Commissione ha confermato la riunione dei capi di stato e di governo dei paesi dell'euro prevista per martedì alle 18.
Le prime pagine dei giornali di tutto il mondo sulla vittoria dei No al referendum della Grecia. Il voto di ieri viene raccontato come un “segnale netto” all’Unione Europea se non addirittura come una “ribellione” all’austerità richiesta dalle autorità europee.
La situazione dei mercati europei, c'è molto rosso.
Diversi giornali scrivono che Euclid Tsakalotos è il sostituto più probabile di Yanis Varoufakis. Nelle ultime settimane Tsakalotos ha avuto un ruolo di primo piano nei colloqui del governo greco con la cosiddetta “troika”, l’organo formato da rappresentanti della BCE, della Commissione Europea e del Fondo Monetario internazionale, e dallo scorso aprile ha di fatto sostituito nei negoziati l'ormai ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Si tratta di un esponente moderato di Syriza e la sua nomina, se confermata, secondo alcuni analisti aumenterebbe le possibilità di un negoziato ragionevole e con un esito positivo.
Ha 55 anni, ha studiato a Oxford e ha insegnato in diverse università britanniche e greche. Qualcuno ha già cominciato a fare dell'ironia su di lui:
Per chi se le era perse: le foto dei festeggiamenti ad Atene, dopo la vittoria dei No (moltissime bandiere greche e gente che si abbraccia).
La questione delle banche:
• La cosa più urgente per la Grecia è ricevere ulteriore liquidità per le sue banche che, anche con i limiti ai prelievi di questi giorni (da una settimana è possibile ritirare dai bancomat solo 60 euro al giorno) hanno oramai finito i soldi. Solo la BCE può decidere di prolungare e aumentare il programma ELA che concede aiuti di emergenza alle banche del paese.
• Nel caso in cui ELA dovesse proseguire, il governo greco dovrà comunque ritornare a trattare con i creditori e trovare un accordo per ricevere nuovi prestiti con cui pagare gli stipendi e mantenere in piedi la macchina dello stato.
• La scadenza per questa trattativa è il 20 luglio, quando scadrà il termine di un prestito da 3,5 miliardi concesso alla Grecia dalla BCE. Se il paese non restituirà il prestito, la BCE sarà costretta a interrompere l’ELA.
• Riassumendo: è possibile, anche se improbabile, che il sistema bancario greco fallisca martedì, nel caso in cui la BCE decidesse di interrompere il programma ELA. In ogni caso è probabile che le banche resteranno chiuse, almeno fino a che il paese non raggiungerà un accordo definitivo con i creditori. Questo accordo deve necessariamente arrivare entro il 20 luglio.
In un comunicato stampa il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijssebloem ha fatto sapere di rispettare il risultato del referendum greco: ha però detto che l’esito del voto è un fatto «molto spiacevole» per il futuro di Atene e che per la ripresa dell’economia greca «sono inevitabili misure e riforme difficili». L'Eurogruppo si riunirà domani, martedì 7 luglio.
Intanto, fuori dalla banche di Atene, ci sono i pensionati senza bancomat in coda per ritirare parte del loro assegno mensile, con un prelievo che non può superare i 120 euro.
Stando alle opinioni di analisti e osservatori internazionali, il governo di Alexis Tsipras esce dal referendum immediatamente rafforzato e si ripresenterà davanti alle autorità europee con una nuova legittimazione popolare, chiedendo e sperando di ottenere modifiche favorevoli alle richieste dei creditori per ottenere un nuovo prestito. La vittoria del No è anche una sconfitta politica per i leader europei che hanno sostenuto la linea più dura, come la cancelliera tedesca Angela Merkel, e che hanno scommesso su un indebolimento del governo Tsipras e delle posizioni della Grecia.
Cosa succede ora in Grecia.
Il portavoce del governo greco ha annunciato che il nome del sostituto di Varoufakis al ministero greco delle Finanze sarà annunciato dopo una riunione dei leader politici dei vari partiti.
L'inviata del Guardian Helena Smith fa alcune ipotesi: cita il vice primo ministro Yannis Dragasakis, ex marxista e economista che aveva dimostrato di non condividere pienamente le tattiche di Varoufakis degli ultimi mesi; si parla anche di Giorgos Stathakis, attuale ministro dell'economia e di Euclide Tsakalotos che ha avuto un ruolo di primo piano nel coordinamento dei negoziati nelle ultime settimane. Infine, come possibile successore di Varoufakis, viene citato anche George Chouliarakis, professore all'Università di Manchester particolarmente apprezzato dai creditori durante le trattative.
Dopo l'apertura negativa dei mercati asiatici a seguito del No al referendum greco, anche le borse europee aprono al ribasso: l'indice MIB, a Milano, è il peggiore con il -2,8 per cento, l'indice FTSE100 a Londra perde l'1 per cento, il DAX tedesco è a -2, l'IBEX spagnolo a -2,2, in Francia il Cac è a -2 per cento.
Il cielo sopra Berlino, la scorsa notte, con un fulmine e la Torre illuminata.
Le prime pagine dei quotidiani italiani: si va dalla “sfida” alla “paura” fino all'Eureka del Manifesto.
Le dimissioni di Varoufakis da primo ministro delle Finanze - giustificate con la «preferenza di alcuni partecipanti all’Eurogruppo» ad una sua assenza agli incontri previsti per i prossimi giorni, condivisa da Alexis Tsipras nell’ottica del raggiungimento di un nuovo accordo - sembrano aver avuto un impatto positivo sull'euro:
Quattro prime pagine dei giornali di oggi in Grecia.
Yanis Varoufakis non è stato l'unico politico greco ad aver annunciato le proprie dimissioni. In modo meno sorprendente anche il leader dell'opposione Antonis Samaras si è dimesso con un discorso in televisione dopo la vittoria dei No al referendum di ieri. Samaras era a capo di Nea Demokratia ed è stato l'ex primo ministro sconfitto lo scorso gennaio da Alexis Tsipras alle elezioni.
La cosa più urgente per la Grecia è ricevere ulteriore liquidità per le sue banche che, anche con i limiti ai prelievi di questi giorni (da una settimana è possibile ritirare dai bancomat solo 60 euro al giorno) hanno ormai finito i soldi.
Una delle decisioni più attese di oggi è dunque quella della Banca Centrale Europea, che deve scegliere se ripristinare la liquidità verso le banche greche prolungando e probabilmente aumentando il programma ELA che concede aiuti di emergenza a un elevato tasso di interesse o se invece interrompere il programma. Secondo il quotidiano greco Ekathimerini, la BCE sosterrà le banche greche per evitare un immediato collasso del sistema.