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  • Giovedì 2 luglio 2015

Donare soldi alla Grecia col crowdfunding non serve a nulla

Qualsiasi cifra raccolta online dai benintenzionati sarà irrisoria rispetto al mostruoso totale del debito greco, scrive Slate: ci sono altri modi per rendersi utili

di Jacob Brogan – Slate

Martedì sera la piattaforma di crowdfunding Indiegogo ha annunciato che una delle sue campagne di raccolta fondi era diventata così popolare che aveva mandato fuori uso i server del sito. La campagna in questione si chiama “Fondo per il salvataggio della Grecia” ed è un tentativo indipendente di risolvere i guai economici della Grecia attraverso la generosità dei 503 milioni di cittadini europei. Al momento la campagna ha raccolto circa 1,3 milioni di euro. È una cifra notevole, sebbene per raggiungere l’obiettivo posto dalla campagna manchino ancora 1,5987 miliardi di euro. State pensando di dare una mano anche voi? Non fatelo.

Il crowdfunding può essere uno strumento molto potente. È davvero efficace, per esempio, se volete che venga creata una nuova versione di un vecchio videogioco che vi piaceva un sacco. Ed è perfetto se avete inventato una roba originale o bizzarra ma non avete i soldi per produrla in serie. I progetti di maggior successo hanno raccolto decine di milioni di euro, scardinando i sistemi di investimento tradizionali. Per il momento, però, nessuno di questi progetti è arrivato anche solo vicino all’obiettivo fissato da questo campagna (e le cose non dovrebbero cambiare, a meno di incredibili sorprese).

Il “Fondo per il salvataggio per la Grecia” è stato avviato da Thom Feeney, un 29enne che lavora per un negozio di scarpe di Londra. Sebbene Feeney non sia legato a Indiegogo, la società ha entusiasticamente abbracciato la sua proposta, probabilmente perché gli ha portato un sacco di pubblicità.

Feeney ha detto che nel caso la sua campagna non raggiunga l’obbiettivo prestabilito, gli utenti avranno indietro i loro soldi, cosa che avrà reso un sacco di gente più disposta a donare. Il fatto è che non è chiaro cosa accadrebbe nell’improbabile possibilità che i soldi raccolti superino i 1,6 miliardi di euro necessari a pagare solo uno dei tantissimi debiti della Grecia (questo in particolare è una rata di quello che la Grecia ha contratto col Fondo Monetario Internazionale, scaduta due giorni fa). Feeney dice di non essere «mai stato coinvolto nella politica greca» e di non essere in contatto con nessun leader politico europeo riguardo le modalità con cui verrebbero spesi quei soldi. E non è nemmeno chiaro come farà a offrire i regali promessi ai vari donatori (un pezzo di feta e un’insalata di olive per chi dona 6 euro, una bottiglia di vino greco per chi ne dona 25, e così via).

La cosa più importante, però, è che la sua campagna – anche in caso di successo – non avrà nessun impatto sul reale debito greco, che al momento è di quasi 300 miliardi di euro. Quelli che sperano di fare una qualche differenza potrebbero dare soldi direttamente a un’organizzazione benefica greca, oppure andare a mangiare in un ristorante di proprietà di greci, oppure comprare prodotti greci.

©Slate 2015