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  • Lunedì 27 ottobre 2014

Il nuovo video di John Cantlie, da Kobane

Il giornalista britannico prigioniero dello Stato Islamico dice che la battaglia è quasi finita, e che i miliziani stanno solo "finendo il lavoro"

Lo Stato Islamico (IS) ha diffuso un nuovo video che mostra il giornalista britannico John Cantlie, ostaggio da mesi del gruppo armato sunnita che controlla un pezzo di Iraq e un pezzo di Siria. Il video è stato pubblicato su un account di YouTube usato dall’IS per diffondere materiale di propaganda.

Nel video – che si apre con riprese aeree che sembrerebbero effettuate con un drone di proprietà dello Stato Islamico – Cantlie dice di essere nella città siriana di Kobane, dove da settimane i miliziani dell’IS combattono contro i curdi siriani. «Qui vedo soltanto miliziani dell’IS», dice Cantlie, che commenta il modo in cui i media occidentali hanno raccontato la situazione della città, sostenendo che l’abbiano fatto in modo fazioso e ingannevole. Cantlie sottolinea l’assenza di giornalisti nella città, e mette in dubbio la capacità dei media occidentali di accedere a informazioni imparziali di prima mano.

«La battaglia di Kobane sta per finire, e i miliziani stanno solo rifinendo il lavoro, strada per strada, palazzo per palazzo», aggiunge poi. «Ogni tanto si sente qualche colpo di arma da fuoco, che dipende da queste ultime operazioni.[…] Al contrario di quello che vi fanno credere i media occidentali, però, non siamo nel pieno della battaglia, qui. È quasi finita. La guerriglia urbana è dura e cattiva come la si immagina, ed è una specialità dei miliziani, possiamo dire». Non è la prima volta che lo Stato Islamico usa Cantlie per rivolgersi all’Occidente.

Cantlie è un giornalista britannico che si è occupato a lungo di Medio Oriente e ha seguito la guerra civile in Siria: nel 2012 proprio in Siria era stato rapito da un gruppo di estremisti islamici ed era stato liberato poche settimane dopo da un altro gruppo di ribelli. Le accuse contro un sospettato del sequestro furono ritirate dopo che lo stesso Cantlie e un altro sequestrato non si presentarono a testimoniare contro di lui. Una corrispondente del New York Times dice che fu rapito di nuovo il 22 novembre, insieme a James Foley. Gli articoli di Cantlie dalla Siria furono pubblicati dal Times e dal Sunday Times. Quello che viene dopo non è chiarissimo: sembra che di Cantlie si fossero perse di nuovo le tracce durante un suo successivo viaggio in Siria, qualche mese dopo. Oggi è nelle mani dello Stato Islamico.