A che punto è il contagio da Ebola

Una grafica e i numeri per capire cosa è successo in Africa negli ultimi sei mesi

Dallo scorso marzo a oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altre istituzioni sanitarie stimano che almeno 3000 persone abbiano contratto il virus Ebola, soprattutto nell’Africa Occidentale in paesi come Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone, dove si è registrato il numero più alto di casi. Le stime parlano di almeno 1550 persone uccise dalle complicazioni che può causare il virus, cosa che rende l’attuale epidemia da Ebola la più mortale da quando il virus fu isolato per la prima volta negli anni Settanta. Il maggior numero di morti è stato registrato in Liberia, mentre c’è preoccupazione per l’andamento dei contagi in Nigeria. Benché l’OMS faccia di tutto per tenere traccia dei casi certi e di quelli sospetti, è praticamente impossibile dire con assoluta precisione quante persone siano morte a causa del virus Ebola in questi mesi.

Ai paesi dell’Africa Occidentale maggiormente interessati dal contagio si è di recente aggiunta la Repubblica Democratica del Congo, ma le autorità sanitarie locali hanno spiegato che i 6 casi confermati derivano da un ceppo virale diverso da quello che sta causando le morti tra i contagiati negli altri paesi. Nel pomeriggio di venerdì 29 agosto, il ministro della Salute del Senegal ha confermato un caso di Ebola nel paese, la persona interessata è di nazionalità guineana.

La grafica mostra l’andamento dei contagi dallo scorso marzo ad agosto, si ingrandisce con un clic.
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Il virus Ebola fu identificato per la prima volta nel 1976 nella Repubblica Democratica del Congo. Il virus si diffonde attraverso il contatto con il sangue e gli altri fluidi corporei: finora non ha portato a epidemie su grande scala proprio perché causa, di solito in breve tempo, la morte dell’organismo che ha infettato, riducendo quindi i tempi per il contagio. Ebola causa febbre, vomito, disturbi intestinali e nei casi più gravi emorragie interne. Il suo tasso di mortalità è molto alto e oscilla tra il 50 e l’89 per cento, a seconda del ceppo virale e della salute dell’organismo che prova a infettare. Il tipo che si è diffuso in questi mesi nell’Africa occidentale è lo “Zaïre ebolavirus” (ZEBOV), e ha il più alto tasso di mortalità.