• Italia
  • Giovedì 27 settembre 2012

Napolitano sulle carceri

Su indulto e amnistia suggerisce «un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, e una necessaria riflessione sull'attuale formulazione della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli»

Italy's President Giorgio Napolitano (R) and France's President Francois Hollande take place for their meeting on June 14, 2012 at the Quirinale, the Italian presidential palace in Rome. The new French President Francois Hollande travels to Rome for talks ahead of a key four-way summit, as Italy struggles to shake off rumours it may be heading for a bailout. AFP PHOTO / BERTRAND GUAY (Photo credit should read BERTRAND GUAY/AFP/GettyImages)
Italy's President Giorgio Napolitano (R) and France's President Francois Hollande take place for their meeting on June 14, 2012 at the Quirinale, the Italian presidential palace in Rome. The new French President Francois Hollande travels to Rome for talks ahead of a key four-way summit, as Italy struggles to shake off rumours it may be heading for a bailout. AFP PHOTO / BERTRAND GUAY (Photo credit should read BERTRAND GUAY/AFP/GettyImages)

La Presidenza della Repubblica ha diffuso nel pomeriggio di giovedì questa nota sulla situazione delle carceri.

“Auspico che proposte volte a incidere sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento”

“Nel ricevere il prof. Pugiotto e altri firmatari di una lettera aperta a me indirizzata sui temi della situazione carceraria, ho con loro condiviso una dura analisi critica e l’espressione di una forte tensione istituzionale e morale per una realtà che non fa onore al nostro paese, ma anzi ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee”. Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

“Ho ribadito – ha continuato il Capo dello Stato – l’allarme e l’appello che nel luglio scorso rivolsi al Parlamento in occasione di un importante convegno svoltosi al Senato e a cui è seguito peraltro – mi è sembrato giusto sottolinearlo – uno sforzo intenso del governo, nel rapporto con le forze politiche che lo sostengono, per intervenire in materia con molteplici proposte e interventi. Sono state così affrontate – conseguendosi già dei risultati – scottanti esigenze di riduzione della popolazione carceraria e di creazione di condizioni più civili per quanti scontano sanzioni detentive senza potersi riconoscere nella funzione rieducativa che la Costituzione assegna all’espiazione di condanne penali. Ho rinnovato l’auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione dello stato delle carceri in Italia trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle, già in avanzato stadio di esame, per l’introduzione di pene alternative alla prigione”.

“Restano – ha concluso il Presidente Napolitano – nello stesso tempo aperte all’attenzione del Parlamento – in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà – sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull’attuale formulazione dell’art. 79 della Costituzione che a ciò oppone così rilevanti ostacoli”.