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  • Domenica 6 maggio 2012

Il giorno delle cinque elezioni

Le amministrative italiane e i referendum sardi, e poi la Francia, la Grecia e la Serbia: breve guida e qualche link per orientarsi

French nationals cast their votes in the second round of presidential elections at the French embassy in Manila on May 6, 2012. France goes to the polls with frontrunner Hollande hoping voters will reject French presidential candidates incumbent Nicolas Sarkozy's record in office and make him the country's first Socialist president since 1995. AFP PHOTO / Jay DIRECTO (Photo credit should read JAY DIRECTO/AFP/GettyImages)
French nationals cast their votes in the second round of presidential elections at the French embassy in Manila on May 6, 2012. France goes to the polls with frontrunner Hollande hoping voters will reject French presidential candidates incumbent Nicolas Sarkozy's record in office and make him the country's first Socialist president since 1995. AFP PHOTO / Jay DIRECTO (Photo credit should read JAY DIRECTO/AFP/GettyImages)

Le elezioni si concentrano solitamente nel fine settimana, in ogni parte del mondo. Oggi ce ne sono cinque che, per motivi diversi tra loro, sono importanti e interessanti da seguire: in molte città italiane si rinnovano le amministrazioni comunali, in Francia si sceglie il nuovo presidente della Repubblica, in Grecia si rinnova il parlamento, in Sardegna si vedrà se i dieci referendum popolari passeranno il quorum e in Serbia si vota tre volte, prima di tutto per scegliere il presidente, ma anche per rinnovare il parlamento e le amministrazioni locali. Non sono le uniche elezioni di oggi – si vota anche in Germania, nella regione di Schleswig-Holstein, e in Armenia dove si vota per eleggere il parlamento – ma queste sono quelle più importanti e decisive per l’Italia e l’Europa.

Italia
Si vota in oltre 900 comuni di tutta Italia, tra cui 26 capoluoghi di provincia, per eleggere i sindaci e i consiglieri comunali. Tra tutte le città in cui si voterà ce ne sono dieci (più una) che, per diversi motivi, sono più importanti di tutte le altre.
Perché sono importanti
Sono le prime elezioni dopo le inchieste che hanno interessato diversi partiti, in particolare la Lega Nord. Ma sono anche le prime elezioni durante il governo Monti, e possono dare indicazioni importanti ai partiti per fare un bilancio sul governo tecnico, a quasi sei mesi dal suo insediamento.

Francia
Si vota il secondo turno di ballottaggio delle elezioni presidenziali, per scegliere chi, tra il socialista François Hollande e il presidente uscente Nicolas Sarkozy, diventerà il nuovo Presidente della Repubblica. Gli ultimi sondaggi indicano che lo svantaggio tra i due candidati si è ridotto a soli quattro punti percentuali (52 a 48 per cento), con Hollande in vantaggio, ma conterà molto il comportamento degli elettori del Front National di Marine Le Pen, che ha detto di votare secondo coscienza.
Perché sono importanti
Oltre alla Francia, si tratta di elezioni che interessano molto anche il futuro dell’Unione Europea: una vittoria del Partito Socialista potrebbe influire sull’alleanza molto stretta che in questi ultimi anni c’è stata tra la Francia di Sarkozy e la Germania di Angela Merkel.

Grecia
Si vota per rinnovare il parlamento dopo quasi sei mesi di governo del primo ministro “tecnico” Papademos. L’esito è molto incerto: se i due principali partiti moderati che appoggiano Papademos (e forniscono i ministri del suo governo), il PASOK e Nuova Democrazia, non riusciranno ad ottenere tra tutti e due 151 seggi su 300 per formare un nuovo governo, la situazione sarà complicata dal fatto che la maggior parte degli altri partiti non sembrano pronti a sostenere la politica di rigore e austerity che la Grecia dovrà continuare a seguire.
Perché sono importanti
Sono le prime dopo la gravissima crisi economica del paese.

Sardegna
Si vota per una serie di dieci referendum regionali, cinque sono abrogativi e cinque consultivi, promossi dal Movimento Referendario Sardo. Quattro dei quesiti abrogativi riguardano l’abolizione di altrettante province sarde, mentre i quesiti consultivi riguardano, tra le altre cose, la stesura di un nuovo Statuto della Regione da parte di un’Assemblea Costituente “eletta a suffragio universale da tutti i cittadini sardi”, l’istituzione delle elezioni primarie per scegliere i candidati alla presidenza della regione e la riduzione, da 80 a 50, dei consiglieri regionali. È difficile fare previsioni su come andrà a finire, vista anche la scarsa attenzione dei mezzi di comunicazione nazionali. Il primo obiettivo dei promotori è raggiungere il quorum, che è un terzo degli aventi diritto.
Perché sono importanti
La sezioni regionali sarde dei partiti nazionali non hanno dato indicazioni precise, ma i referendum hanno ricevuto l’appoggio di moltissimi amministratori locali e di personalità di entrambi gli schieramenti, da Arturo Parisi del PD al governatore Cappellacci (PdL). Non esiste neppure un comitato ufficiale per il “no”. Se il quorum passerà e vinceranno i “sì”, sarà un ottimo esempio di iniziativa politica “dal basso” che ha avuto successo.

Serbia
Si vota per eleggere il Presidente della Repubblica, ma anche per rinnovare il parlamento e le amministrazioni locali. Alle elezioni presidenziali partecipano 12 candidati, ma soltanto due sembrano avere la possibilità di vincere: il presidente uscente Boris Tadić (centrosinistra) e il suo avversario di centrodestra, Tomislav Nikolić. I due candidati sono molto vicini nei sondaggi.
Perché sono importanti
Il nuovo governo dovrà affrontare la grave crisi economica del paese, ma anche decidere se proseguire il processo che potrebbe portare la Serbia nell’Unione Europea e affrontare la spinosa questione dell’indipendenza del Kosovo.

foto: JAY DIRECTO/AFP/GettyImages