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  • Domenica 25 settembre 2011

Una giornalista è stata decapitata in Messico

E anche lei perché diffondeva notizie su Internet, nella stessa città in cui altre due persone erano state uccise per lo stesso motivo dieci giorni fa

Sabato è stato ritrovato nella città messicana di Nuevo Laredo il corpo di una giornalista uccisa, con un messaggio firmato da un gruppo di narcotrafficanti che diceva che l’omicidio era avvenuto perché la donna usava Internet per dare informazioni sulle attività dei criminali. Sempre a Nuevo Laredo, una città messicana dello stato di Tamaulipas vicino al confine con gli Stati Uniti, lo scorso 13 settembre due persone erano state uccise e appese a un ponte pedonale, e anche in quel caso con un cartello che minacciava chi diffondeva notizie sui narcos attraverso Internet.

Il cadavere della donna, decapitato e seminudo, è stato trovato sabato mattina, intorno alle 7.45 ora locale, con un cartello che si riferiva al nickname usato dalla donna sul sito Nuevo Laredo en Vivo. Il sito ha una chat utilizzata da molti abitanti della città messicana per tenersi informati su che cosa succede a Nuevo Laredo e quali zone evitare a causa di sparatorie o altri fatti violenti. Questo tipo di siti gestiti dai cittadini sono molto diffusi in Messico, dato che molti mezzi di comunicazione tradizionali, minacciati e intimiditi in continuazione dai narcotrafficanti, evitano di dare notizie legate al crimine organizzato.

Secondo quanto riporta Associated Press, il messaggio trovato vicino alla donna diceva:

Nuevo Laredo en Vivo e siti di social network, sono La Nena de Laredo, e sono qui a causa dei miei e dei vostri resoconti. Per quelli che non ci vogliono credere, questo mi è successo a causa delle mie azioni, perché ho creduto nell’esercito e nella marina. Grazie per la vostra attenzione, con rispetto, La Nena de Laredo… ZZZZ

Le “Z” finali si riferiscono al violento cartello del narcotraffico denominato Los Zetas, che nello stato costiero di Tamaulipas è impegnato in una guerra sanguinosa per il controllo del territorio con un’organizzazione criminale rivale, il Cartello del Golfo.

Non si sa come gli assassini abbiano trovato la vera identità della donna. La chat di Nuevo Laredo en Vivo si è riempita molto presto dopo il ritrovamento del corpo di messaggi che facevano riferimento all’omicidio e ricordavano la persona uccisa come molto attiva nel riportare notizie sui narcotrafficanti.

La vittima è stata identificata sabato in serata con un comunicato del procuratore generale dello stato di Tamaulipas. Si chiamava María Elizabeth Macías Castro, aveva 39 anni e lavorava come caporedattore nel periodico di Nuevo Laredo Primera Hora. Secondo la ricostruzione del quotidiano di Città del Messico La Jornada, la donna era scomparsa venerdì sera dopo essere uscita dal giornale per cui lavorava, di proprietà del sindaco di Nuevo Laredo. In precedenza si era diffusa la notizia che la donna lavorasse al giornale nel settore amministrativo e non come giornalista.