Le ultime sulla manovra: i redditi pubblici, forse

E più carcere per gli evasori

Subito in carcere chi evade più di tre milioni di euro. Contiene, come previsto, un giro di vite contro gli evasori l’emendamento del governo alla manovra. La maggioranza lavora agli ultimi ritocchi e dovrebbe presentare gli emendamenti entro le 17 (leggi). Per i reati fiscali «qualora l’imposta evasa o non versata sia superiore a 3 milioni di euro non trova applicazione l’istituto della sospensione condizionale della pena» prevista dal codice penale, si legge nelle modifiche firmate dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dal relatore Antonio Azzollini depositato in Senato. Un emendamento prevede inoltre che i Comuni potranno pubblicare sui loro siti i «dati relativi alle dichiarazioni» dei redditi.
Nell’emendamento del governo che, sulla base dell’accordo di Arcore, dovrà modificare la manovra la riduzione dei tagli agli enti locali è quantificata in 1,8 miliardi di euro. Le minori entrate saranno parzialmente “coperte” dalla lotta all’evasione. Il gettito derivante dalla cosiddetta Robin tax andrà integralmente agli enti locali, mentre i ministeri dovrebbero rimanere a bocca asciutta. L’intenzione del governo, hanno spiegato fonti del Pdl, sarebbe quella di rimodulare una parte degli introiti che derivano dalla Robin hood tax, cioè circa 1,8 miliardi di euro, andando ad incidere in misura maggiore sui ministeri e non sugli enti locali. Inizialmente l’idea era invece quella di destinare 900 milioni di euro agli enti locali e 900 milioni di euro ai ministeri per ridimensionare i tagli in manovra.

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