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  • Martedì 16 agosto 2011

C’è grossa crisi

Le foto dell'atteso vertice tra Merkel e Sarkozy a Parigi, un po' meno sorridenti del solito

France's President Nicolas Sarkozy (C) welcomes German Chancellor Angela Merkel(L) as she arrives for a meeting on debt crisis on August 16, 2011 at the Elysee presidential palace in Paris. Merkel and Sarkozy lead the 17-nation eurozone's two biggest economies and markets have been watching anxiously to see whether they would agree a plan to boost confidence and tame an unprecedented sovereign debt crisis. AFP PHOTO POOL PHILIPPE WOJAZER (Photo credit should read PHILIPPE WOJAZER/AFP/Getty Images)
France's President Nicolas Sarkozy (C) welcomes German Chancellor Angela Merkel(L) as she arrives for a meeting on debt crisis on August 16, 2011 at the Elysee presidential palace in Paris. Merkel and Sarkozy lead the 17-nation eurozone's two biggest economies and markets have been watching anxiously to see whether they would agree a plan to boost confidence and tame an unprecedented sovereign debt crisis. AFP PHOTO POOL PHILIPPE WOJAZER (Photo credit should read PHILIPPE WOJAZER/AFP/Getty Images)

Nel corso di mesi di incontri bilaterali e vertici e riunioni, il presidente francese Nicolas Sarkozy e la sua omologa tedesca Angela Merkel ci hanno abituato a grandi e sorridenti accoglienze, sorrisi smaglianti, battute e abbracci calorosi. Stavolta le circostanze richiedono una serietà maggiore, e le foto la mostrano adeguatamente: il vertice era particolarmente atteso dai paesi dell’eurozona e arriva in un momento in cui la crisi dei debiti sovrani, dopo aver colpito in modo diverso Grecia, Portogallo, Islanda, Spagna e Italia, minaccia di colpire anche la Francia. Oggi, poi, sono stati diffusi i sorprendentemente deludenti dati sull’economia tedesca.

Sarkozy e Merkel hanno proposto l’istituzione di un governo comune per l’eurozona guidato dal presidente dell’Unione Europea. Anche questa volta non è emerso nessun passo in vista dell’istituzione dei cosiddetti eurobond, più correttamente e-bond, cioè titoli di debito europei. Gli e-bond consentirebbero alle nazioni maggiormente indebitate, come Italia e Spagna, di ottenere prestiti a tassi di interesse più bassi rispetto agli attuali. Questa soluzione andrebbe però a sfavore dei paesi con economie maggiormente in salute – come la Germania, appunto – dove i tassi aumenterebbero rispetto agli attuali. Da qui l’attuale contrarietà dei tedeschi, anche se nel paese alcuni esponenti politici iniziano a valutare l’ipotesi per assicurare un sistema economico più stabile.