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  • Martedì 16 agosto 2011

È stato arrestato l’uomo del falso allarme bomba di Sydney

Paul Peters è stato fermato in Kentucky: è accusato di essere l'uomo che 15 giorni fa aveva legato al collo di una ragazzina australiana una finta bomba

L’uomo ricercato in Australia per aver legato al collo di una ragazzina una finta bomba è stato arrestato ieri pomeriggio negli Stati Uniti. Paul Peters, 50 anni, australiano, si trovava in un complesso residenziale di La Grange, in Kentucky, a casa della sua ex-moglie, circa a 40 chilometri a nord est di Louisville. Peters, che in passato aveva vissuto a lungo negli Stati Uniti, si presenterà davanti al tribunale di Louisville giovedì e le autorità australiane hanno già confermato di voler chiedere l’estradizione. I vecchi compagni di scuola lo hanno descritto come una persona “estremamente onesta, allegra, imprevedibile”. Dopo aver trascorso la sua infanzia a Hong Kong, Peters ha terminato gli studi in Australia e ha lavorato per il gruppo finanziario Allco, prima a Hong Kong e poi in Malesia. Secondo la testimonianza di un amico, da un anno si sarebbe riconciliato con la sua ex moglie.

Nel pomeriggio del 3 agosto scorso l’uomo si era intrufolato mascherato nell’abitazione della famiglia Pulvier a Mosman, un elegante sobborgo di Sydney. In casa si trovava solo Madeleine Pulvier, 18 anni. L’uomo le aveva legato addosso un collare metallico e la polizia aveva trovato un biglietto in cui l’uomo spiegava in modo dettagliato il tipo di ordigno che fingeva di avere realizzato. Dopo alcune ore la polizia aveva capito di non trovarsi di fronte a una bomba ma a un falso. La famiglia di Pulvier ha detto di non avere idea dei motivi che possano avere trasformato la ragazza in un bersaglio. Il padre di Madeleine è l’amministratore delegato di un’importante azienda australiana che produce software di riconoscimento vocale, la Appen Butler HIll.