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  • Lunedì 18 luglio 2011

Il punto sullo scandalo Murdoch

Le dimissioni del capo della polizia rischiano di passare in secondo piano già nelle prossime ore

Former Metropolitan Police Commissioner, Sir Paul Stephenson, leaves New Scotland Yard in central London, on July 17, 2011. Stephenson today resigned without warning, as the Metropolitan police force became drawn ever closer into the phone hacking and corruption probes at Rupert Murdoch's News of the World newspaper. AFP PHOTO/BEN STANSALL (Photo credit should read BEN STANSALL/AFP/Getty Images)
Former Metropolitan Police Commissioner, Sir Paul Stephenson, leaves New Scotland Yard in central London, on July 17, 2011. Stephenson today resigned without warning, as the Metropolitan police force became drawn ever closer into the phone hacking and corruption probes at Rupert Murdoch's News of the World newspaper. AFP PHOTO/BEN STANSALL (Photo credit should read BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

Aggiornamento: si è dimesso anche lo “assistant commissioner” di Scotland Yard (il terzo ufficiale in grado), John Yates, di cui era pronta la sopensione. E Cameron ha annunciato un prolungamento delle sessioni parlamentari, rinviando le vacanze dei deputati per discutere dello scandalo mercoledì. Intanto è annunciata una conferenza stampa del sindaco di Londra Boris Johnson alle 16 italiane.

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Le dimissioni del capo di Scotland Yard e l’arresto di Rebekah Brooks hanno segnato una domenica di svolte clamorose nello scandalo che sta travolgendo settori dell’informazione, della polizia e forse della politica britannica. Le cose sono in evoluzione continua ormai da due settimane, da quando la rivelazione delle pratiche illecite del tabloid News of the World per ottenere informazioni violando la privacy di personaggi famosi e semplici cittadini è esplosa con la storia della segreteria telefonica di una ragazzina inglese scomparsa e poi uccisa che era stata controllata per conto del giornale. E nelle prossime ore si annunciano probabili nuovi colpi di scena.

Rebekah Brooks
L’ex direttrice de tabloid chiuso da una settimana si era dimessa venerdì dal suo ruolo a capo di News International, la società che pubblica i giornali britannici di proprietà di Rupert Murdoch. Domenica è stata convocata in commissariato dove è stata messa sotto arresto e interrogata, e rilasciata a mezzanotte su cauzione (l’arresto temporaneo è una pratica utilizzata nel corso delle indagini per raccogliere fonti di prova: per capirsi, non risulta che Brooks sia mai stata “in manette”, come indicano alcuni giornali italiani).

Paul Stephenson
Nella serata di domenica il “commissioner” della Metropolitan Police, Paul Stephenson, ha annunciato con una dichiarazione scritta in una conferenza stampa le sue dimissioni. Nella dichiarazione argomenta le ragioni delle scelte passate della polizia, accusata di negligenze e connivenze con i giornali incriminati, ma ritiene impossibile proseguire a svolgere serenamente il suo ruolo sotto il carico di queste accuse.

La commissione parlamentare
Per martedì è tuttora prevista la serie di audizioni più importanti della Commissione Cultura della Camera dei Comuni, che sta conducendo le sue valutazioni parallelamente all’inchiesta di polizia. Un portavoce di Brooks ha confermato lunedì mattina che lei ci sarà. Rupert Murdoch e suo figlio James avevano accettato alla fine l’invito. Lo stesso Stephenson dovrebbe essere ascoltato, sempre martedì.

David Cameron
La posizione del primo ministro è oggi difficile da leggere. Da una parte non ci sono contestazioni dirette che riguardino lui né il suo partito: l’inchiesta vede sotto accusa parte della professione giornalistica ed editoriale e parte della polizia, ma si è avvicinata alla politica solo con l’arresto e le accuse contro Andy Coulson, già consigliere di Cameron e prima giornalista di News of the World. Però questo rapporto è molto contestato dalle opposizioni e dai giornali progressisti (lo scandalo è nato da un’insistente e prolungata inchiesta del Guardian), insieme alla evidente difficoltà di gestione della situazione da parte del governo. In più, i giornali al centro dello scandalo sono tradizionalmente conservatori e le persone accusate hanno intensi rapporti col partito Tory di Cameron: oltre ai rapporti con Coulson, adesso c’è il fatto che Paul Stephenson fosse stato voluto e nominato tra molte diffidenze dal sindaco di Londra Boris Johnson, e domenica l’Independent ha rivelato che lo stesso capo della commissione parlamentare John Whittingdale è amico di Les Hinton – l’ex capo di Dow Jones, società americana di Murdoch che pubblica il Wall Street Journal, dimessosi anche lui venerdì – e in rapporti amichevoli con Brooks e con la figlia di Murdoch.
Cameron è arrivato oggi in Sudafrica per una visita ufficiale che ha però ridotto a due giorni per tornare a Londra ad affrontare la situazione.

(BEN STANSALL/AFP/Getty Images)

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