Aggiornamento 22.00: la polizia giapponese ha portato il numero dei morti a 184, 722 feriti e 530 persone disperse.
Ricapitoliamo. Oggi alle 14.46, le 6.46 del mattino in Italia, una forte scossa di terremoto si è sviluppata al largo delle coste della regione di Tohoku, nel Giappone settentrionale e ha raggiunto magnitudo 8,8 interessando principalmente le città di Sendai e Tokyo, che si trova a circa 370 chilometri dall’epicentro. La scossa ha generato uno tsunami che ha colpito le coste nordorientali del Giappone distruggendo centri abitati e infrastrutture e causando la morte di centinaia di persone.
Nei pressi dell’aeroporto di Sendai, una delle zone maggiormente colpite, si sono registrate onde anomale alte fino a dieci metri, che hanno poi percorso l’entroterra travolgendo qualsiasi cosa sul loro percorso. Le stime ufficiali parlano per ora di almeno 133 vittime e di 531 dispersi, ma si tratta di numeri provvisori destinati probabilmente ad aumentare, considerata l’ampia area colpita dallo tsunami. Nella sola zona costiera di Sendai si stima che ci siano almeno 300 morti e non si hanno ancora notizie di migliaia di altri dispersi, non ancora contati negli elenchi ufficiali dei soccorritori.
Nonostante la grande paura, la situazione a Tokyo è sostanzialmente tranquilla. La città è paralizzata a causa del blocco del servizio dei trasporti pubblici, che non consente ai pendolari di tornare nelle aree residenziali e il traffico è molto intenso in buona parte della città. Tra le infrastrutture lesionate non ci sono solamente strade e ferrovie, ma anche impianti delicati come quelli atomici. Per tutta la giornata la centrale nucleare di Fukushima ha avuto seri problemi a causa di una avaria nel sistema di raffreddamento del reattore. La situazione sta tornando alla normalità, ma i tecnici hanno dovuto ridurre la pressione nell’impianto e ci potrebbero quindi essere perdite radioattive. Per precauzione diverse migliaia di persone, che vivono nei pressi della centrale, sono state evacuate.
Le proporzioni della distruzione portate dallo tsunami in Giappone sono enormi. Le immagini mostrano cumuli di detriti, auto accatastate dalla violenza delle ondate, case e capannoni distrutti o trasportati per centinaia di metri nell’entroterra. Il governo ha subito attivato una unità di crisi per affrontare le prime emergenze, mentre l’ONU ha dato la propria disponibilità per dare soccorso alla popolazione.
Lo tsunami si è intanto propagato nel Pacifico facendo scattare l’allarme in buona parte dei paesi che si affacciano sull’Oceano. Le onde hanno raggiunto a metà pomeriggio le isole delle Hawaii, senza causare troppi danni, ma arrivando comunque ad avere un’altezza intorno ai due metri. L’intera costa occidentale degli Stati Uniti ha dichiarato lo stato d’allarme e in Oregon e California sono state evacuate le aree costiere maggiormente esposte. Lo tsunami ha comunque dissipato buona parte dell’energia lungo il proprio spostamento verso est, diventando progressivamente meno pericoloso.
Seguono gli aggiornamenti minuto per minuto della giornata di oggi.
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18.01 – Le ultime stime parlano di 133 vittime e di 531 dispersi nelle zone del Giappone colpite dal terremoto e dalle onde dello tsunami.
17.50 – Nelle ultime ore il Giappone ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà da parte della comunità internazionale e molti Stati hanno offerto il loro aiuto per affrontare le prime emergenze e dare soccorso alla popolazione. Le autorità cinesi hanno confermato di voler inviare aiuti.
17.35 – Lo sciame sismico in Giappone non accenna ancora ad arrestarsi. Nelle ultime ore ci sono state nuove violente scosse, con magnitudo superiore a 6.
17.23 – Ocean Beach, vicino a San Francisco, vedrà arrivare a breve le prime onde dello tsunami e c’è chi ha deciso di puntare contro la spiaggia una webcam. Lo streaming è qui.
17.13 – A Tokyo la situazione è relativamente calma, nonostante la città sia paralizzata da ore. Per ragioni di sicurezza i treni dei pendolari non viaggiano – stanno controllando l’integrità dei binari – così centinaia di migliaia di lavoratori non possono tornare a casa. Il sistema dei trasporti è in difficoltà e il traffico è molto intenso. BBC riferisce che molti impiegati si sono rassegnati all’idea di dormire nei loro uffici.
17.01 – Notizie poco incoraggianti arrivano ancora da Fukushima. Sembra che una diga sia lesionata, questo ha fatto sì che diverse ondate abbiano invaso diversi centri abitati e stiano mettendo in pericolo la centrale nucleare che aveva già seri problemi tecnici.
16.56 – Le prime ondate hanno raggiunto l’Oregon e la California. In Oregon sono previsti fronti ondosi alti fino a due metri.
16.31 – Le cose migliorano alla centrale nucleare di Fukushima. Il sistema di raffreddamento del reattore dovrebbe tornare in funzione a breve, evitando altri pericoli per la popolazione. Diverse migliaia di persone sono state evacuate per precauzione.
16.19 – Del Norte è la contea più a nord sulla costa della California e le autorità hanno deciso di evacuare parte delle aree residenziali per ragioni di sicurezza in vista dell’arrivo dello tsunami. Anche nella contea di San Mateo, a sud di San Francisco, le autorità stanno evacuando parte della popolazione.
16.08 – Sulle Hawaii si sono abbattute diverse ondate alte tra uno e due metri, ma senza provocare gravi danni. Le autorità statunitensi dicono che è però ancora presto per dichiarare finita l’emergenza.
15.50 – Lungo la costa di Sendai si è sviluppato un grande incendio, riferisce la televisione giapponese. Nella prefettura di Miyagi non si hanno ancora notizie di un treno, che risulta disperso. L’aeroporto internazionale di Tokyo ha riaperto, ma funziona a intermittenza.
15.09 – Le stime ufficiali delle autorità parlano di 88 morti e 349 dispersi. Nel calcolo non ci sono le centinaia di vittime di Sendai.
14.50 – A Sendai le autorità confermano una forte esplosione in un impianto petrolchimico.
14.35 – In una spiaggia nei pressi di Sendai sono state trovate tra le 200 e le 300 vittime, dice l’agenzia di stampa Jiji Press.
14.25 – L’onda è arrivata alle Hawaii.
14.12 – Tra pochi minuti lo tsunami dovrebbe colpire le coste delle Hawaii.
14.04 – Se allo stabilimento nucleare di Onagawa la situazione sembra essere tornata sotto controllo, a Fukushima non si riesce ancora a far funzionare il sistema di raffreddamento della centrale. Il governo ha deciso l’evacuazione di quasi tremila persone tra i residenti della zona.
13.48 – La polizia giapponese ha fornito una nuova stima delle vittime: 60 morti, 56 dispersi.
13.35 – Intanto fortunatamente le autorità giapponesi hanno detto di essere riuscite a spegnere l’incendio nella centrale nucleare di Onagawa.
13.05 – Il numero delle vittime fino a ora accertato è di 40 persone, i dispersi sono 39, riferisce AP.
12.55 – Nell’area di Iwate si stima che trecento edifici siano stati distrutti dal terremoto.
12.47 – Iniziano a circolare notizie preoccupanti su un battello che trasportava un centinaio di persone che sarebbe stato colpito da una delle ondate dello tsunami.
12.35 – In Indonesia, intanto, gli abitanti lungo la costa si preparano per l’arrivo dello tsunami. Sull’isola di Sulawesi il traffico è molto intenso, con decine di migliaia di persone determinate ad abbandonare l’area costiera per evitare l’inondazione.
12.33 – La centrale nucleare che sta dando problemi è quella di Fukushima. Il sistema di raffreddamento del reattore non sta funzionando come dovrebbe, ma gli esperti rassicurano che per il momento la centrale non è in pericolo.
12.22 – Le autorità giapponesi hanno dichiarato una “emergenza nucleare” per un reattore di una centrale che non si sta raffreddando come previsto.