saul alvarez
Capire l’afantasia
Ovvero la condizione per cui non ci si "raffigurano" mentalmente pensieri e ricordi
Ci sono sempre più attori famosi nei videogiochi
Per molto tempo i ruoli interessanti erano rari, ma stanno aumentando i giochi più autoriali e "cinematografici" (sì, quello è Luca Marinelli)
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«È una caratteristica di uno stato comunista come Cuba e di uno liberista come il Cile. È così incistato che il mio amico Carlos Flores per diversi anni si è vergognato di mostrare le mani, e nascondeva il dorso che tradiva le sue origini meticce»
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«A tavola, in famiglia, non si parla di politica. Di cinema e libri sì; molto della serie “Envidiosa” e moltissimo di “La llamada”, la storia di una donna sopravvissuta alla dittatura militare. Non appena si fa un accenno a Milei, qualcuno dice: “Ah sì, el loco?” e poco più»
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Pep Guardiola non è abituato a perdere
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Il Tren de Aragua esporta violenza in mezzo Sudamerica
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Le indagini si stanno concentrando sulle immagini delle telecamere di sorveglianza intorno allo stabile dove viveva la bambina: la procura parla di un «piano ben predisposto»
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Su chi si scommette per il prossimo Premio Nobel per la Letteratura
La cinese Can Xue è la favorita, ma si parla anche dell'australiano Gerald Murnane e dei soliti nomi noti
Non ci sono più i bei trailer di una volta
Sono generalmente meno intriganti e originali che in passato, e sempre più prolissi, banali e stereotipati
È stato arrestato in Colombia Larry Changa, fondatore venezuelano della banda criminale Tren de Aragua
C’è anche il calcio alle Olimpiadi
Anche se viene spesso dimenticato, in mezzo a tutto il resto, ed è cominciato oggi: il torneo maschile non conta granché, mentre quello femminile è tutta un'altra cosa
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Taylor Swift smuove davvero l’economia?
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Come filmare la Shoah
«La storia del cinema sui campi di sterminio e le discussioni che ne sono seguite tentano di rispondere a domande complesse e universali, sul nostro rapporto con il male e la sua rappresentazione: è lecito mettere per immagini la Shoah? E come farlo senza spettacolarizzare o edulcorare la morte di massa? Quando mostrare diventa troppo? È giusto rielaborare in forma narrativa la realtà? È accettabile che parli di Auschwitz chi non ha vissuto quell’orrore? Alcune di queste domande sono antiche come l’umanità, e valgono anche oggi»
