La Norvegia si è scusata con le donne punite dopo la Seconda guerra mondiale per aver avuto relazioni con i soldati nazisti


A marzo un pullman finì nella corsia opposta e morirono 13 ragazze, tra cui 7 italiane: l'autista non è più indagato

Sembrano cinesi, moldave e nigeriani, tedesche e marocchini, ecuadoregni e albanesi [Continua]

Ci sono diversi film interessanti, tra cui "Sicario", "Taken 3" e "Lo stato contro Fritz Bauer", e poi i soliti programmi del giovedì sera

Grazie alle nuove tecnologie si è scoperto che cosa contengono: pensieri sul sesso e barzellette che lei stessa definisce "oscene"

Lo Spiegel racconta la storia di una donna che per due anni e mezzo fu usata dalle SS per controllare che il cibo di Hitler non fosse avvelenato

Il 27 gennaio del 1945 i soldati dell'Armata Rossa entrarono nel campo nazista: trovarono circa 7 mila prigionieri ed ebbero la conferma dell'uccisione di massa di centinaia di migliaia di persone

La ricostruzione iniziò sedici anni fa, dopo un fallimento, e ha permesso di creare una Nazionale che oggi è quasi imbattibile

Alla fine della Seconda guerra mondiale quasi due milioni di donne tedesche furono violentate dai soldati russi in quello che è ricordato come «il più grande stupro di massa della storia»

Il 27 gennaio di 75 anni fa i soldati dell'Armata Rossa misero fine al più grande omicidio di massa della storia avvenuto in un unico luogo

79 anni fa, nel 1945, i soldati dell'Armata Rossa entrarono nell'enorme campo di concentramento nazista di Auschwitz

Da anni nella moda si litiga sull'abbinamento, da sempre considerato senza gusto: è diventato femminista, parodico, auto-ironico e, infine, normale

Le cose da sapere su finali, gare e medaglie assegnate venerdì notte

Sellerio ha ripubblicato in un'edizione ampliata un celebre e illuminante libro di ricerca sulla Germania durante il nazismo e dopo il nazismo

In Italia ci sono poche calciatrici, poche squadre, pochi investimenti, molti pregiudizi e nessun campionato professionistico: qualcosa però sta lentamente cambiando

Non c’è una risposta univoca: per tutta la sua carriera politica aveva rifiutato di essere definita così, ma la scorsa settimana ha cambiato idea

«Oggi sembra strano pensarlo ma furono molto importanti per l'immaginario culturale delle generazioni di ragazzi e ragazze che ci giocarono: il Monòpoli contribuì a formare la nostra idea della città, il Risiko! quella della guerra, la Barbie (e Ken) quella della donna e dell'uomo, come dimostra il successo mondiale del film di Greta Gerwig. Qualche anno fa ho scoperto che un unico filo univa tutto quanto, e portava direttamente al centro di Milano, in una casa, guarda caso, in via dei Giardini, dove abitava un certo Emilio Ceretti, l’uomo di cui nessuno oggi ricorda il nome che importò in Italia i giochi in scatola e la bambola più importanti del Novecento»

«È il 1932. Mussolini sta facendo un giro per l’Italia per celebrare i dieci anni della marcia su Roma. Il “Radiocorriere” racconta che al Palazzo dell’Elettricità di Torino gli fu mostrato un piccolo esperimento di trasmissione a distanza. Il delegato Eiar scrive su una lavagna alcune “parole che vengono graficamente trasmesse nell’attimo stesso che la mano commossa le traccia“. Quali sono queste parole? Be’, ovvio: “Evviva il Duce!". Mussolini ascolta compiaciuto, approvando “l’arditismo della similitudine, insieme scientifica e poetica, dell’Italia raffigurata come una cellula irradiante energia”»

Gli sviluppi societari del quotidiano tornano a intrecciarsi con la storia di una immortale leggenda metropolitana, tra ereditieri, musica dance e ville a Miami
