Le Olimpiadi finiranno nella notte tra domenica e lunedì: in quella tra venerdì e sabato si è quindi concluso il terzultimo giorno di gare ed è stato soprattutto quello delle finali femminili: ce ne sono state molte, sia nell’atletica che negli sport di squadra. L’Italia ne ha giocata una nella pallanuoto, perdendo contro la fortissima squadra degli Stati Uniti ma ottenendo comunque un ottimo e piuttosto inaspettato argento. Nella notte sono arrivate anche le prime medaglie d’oro olimpiche per due paesi: per la Costa d’Avorio nel taekwondo e per il Tajikistan nel lancio del martello. Se ieri sera eravate invece davanti alla tv avete fatto in tempo a capire perché di certe partite si dice che abbiano un finale da cardioplamo: la semifinale di pallavolo maschile tra Italia e Stati Uniti lo ha avuto, ma è stata tutta la partita a essere da cardiopalmo. Abbiamo vinto noi al tie break, e ora in finale ci tocca il Brasile. Ieri ci sono stati anche due importanti ritiri: quello con il sorriso della forte pallanuotista italiana Tania di Mario e quello molto meno allegro della russa Yelena Isinbayeva, detentrice del record del mondo del salto con l’asta. La notte olimpia è terminata con le finali delle staffette 4×100 maschile e femminile: quella femminile l’hanno vinta gli Stati Uniti di Allyson Felix, che hanno rischiato di non esserci nemmeno, e invece quell’altra chi volete che l’abbia vinta? La Giamaica di Usain Bolt.
Bolt ha fatto tre su tre, per la terza volta
Il velocista giamaicano Usain Bolt ha vinto la sua nona medaglia d’oro olimpica, la terza di queste Olimpiadi: nella notte ha vinto la staffetta 4×100 insieme ad altri tre velocisti giamaicani. Sono tre Olimpiadi che Bolt, che domenica compirà 30 anni, vince l’oro nei 100 metri, nei 200 e nella staffetta 4×100: la staffetta 4×200 non esiste, altrimenti è facile che vincerebbe pure lì. Nessuno prima di lui era riuscito a vincere tre medaglie d’oro in tre discipline per tre olimpiadi consecutive o, per dirla in modo diverso, sono tre edizioni delle Olimpiadi che nessuno riesce a battere Bolt. Con la sua vittoria ha anche uguagliato il numero di medaglie d’oro dello statunitense Carl Lewis, che a differenza di Bolt gareggiava anche nel salto in lungo. Quella di questa notte dovrebbe essere stata l’ultima medaglia olimpica di Bolt, che aveva spiegato di volersi ritirare prima delle Olimpiadi del 2020 di Tokyo. Alla fine della gara ha detto «sono il più grande»: lo è davvero. Insieme a Bolt hanno vinto l’oro anche Asafa Powell, Yohan Blake e Nickel Ashmeade.
La Giamaica di Bolt ha vinto la finale in 37 secondi e 27 centesimi: Bolt era ultimo staffettista; quando ha preso il testimone la Giamaica era prima ma altre Nazionali erano molto vicine, 100 metri dopo erano tutti molto staccati: Bolt ha fatto Bolt. Dietro alla Giamaica è arrivata una Nazionale che non vi aspettereste in un podio olimpico di velocità: il Giappone. Al terzo posto sono arrivati gli Stati Uniti, che sono però stati squalificati per un’irregolarità nel primo passaggio di testimone, tra Mike Rodgers e Justin Gatlin. La medaglia di bronzo è quindi andata al Canada di Andre De Grasse (quello che aveva scherzato con Bolt nella semifinale dei 200).
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Hanno rischiato di non esserci e poi hanno vinto
Poco prima della finale 4×100 maschile c’è stata quella della 4×100 femminile: hanno vinto gli Stati Uniti di Allyson Felix, che in queste Olimpiadi aveva già vinto l’argento nei 400 femminili. Felix ha 30 anni e negli Stati Uniti è molto famosa e seguita: non ai livelli di certi giocatori di basket o di Serena Williams, ma quasi. Un paio di giorni fa si era parlato della squadra femminile statunitense di 4×100 perché nelle batterie c’erano stati problemi nel passaggio del testimone tra Felix e la sua compagna English Gardner. Il testimone era caduto, impedendo alla squadra di qualificarsi. Gli Stati Uniti hanno poi fatto reclamo dicendo che Felix era stata toccata da un’atleta brasiliana che era accanto a lei e aveva invaso la sua corsia proprio nel momento del passaggio del testimone. Il reclamo è stato accolto e qualche ora dopo gli Stati Uniti hanno ricorso da soli, facendo il miglior tempo tra tutte le staffette delle batterie. Si sono così qualificati alla finale, a scapito della Cina, che pensava di essere in finale e alla fine ne è stata invece esclusa. Gli Stati Uniti hanno vinto in 41.01, davanti alla Giamaica e alla Gran Bretagna.
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Alla fine vincono le tedesche
Una delle più famose frasi della storia del calcio la disse nel 1990 il forte calciatore inglese (e ora commentatore) Gary Lineker: «22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine la Germania vince». Vale uguale anche quando il pallone lo rincorrono 22 donne, pare: intorno alla mezzanotte la Germania ha infatti battuto la Svezia nella finale del torneo olimpico di calcio femminile. Nella finale giocata allo stadio Maracana – e dove altrimenti – la Germania ha vinto 2 a 1 grazie al gol della trequartista e numero 10 Dzsenifer Maroszan e a un autogol della svedese Linda Sembrant (dopo un bel calcio di punizione di Maroszan). Nel primo tempo la partita è stata piuttosto bloccata, l’ha sbloccata la Germania nei primi minuti del secondo tempo e da lì sono iniziate le occasioni: al 62esimo è arrivato il 2-0 e al 67 la Svezia ha fatto il 2-1, passando gli ultimi minuti a provare di recuperare. È la prima volta che la Germania vince un’oro olimpico nel calcio femminile: nel 2000, nel 2004 e nel 2008 arrivò terza. A proposito di terzi posti: il bronzo è andato al Canada, che nella finale per il terzo posto ha battuto il Brasile (ouch). Stasera c’è la finale maschile: Brasile-Germania.
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Le altre finali femminili di squadra
Tra la sera e la notte di ieri si sono giocate anche altre due finali femminili di squadra: quella di hockey su prato e quella di pallanuoto. Nella pallanuoto la favoritissima squadra degli Stati Uniti ha battuto l’Italia (la squadra nota come Setterosa, in risposta al Settebello maschile) per 12 a 5. L’Italia non è quasi mai stata in partita, per oggettiva superiorità degli avversari. Ci siamo comunque presi un ottimo argento, piuttosto inaspettato prima delle Olimpiadi. A fine partita il commissario tecnico Fabio Conti ha detto: «Chi capisce di pallanuoto sa che queste ragazze hanno fatto un miracolo sportivo. Certo, non si esce mai col sorriso da una partita persa. Ma penso che fra 10 minuti, con la medaglia al collo, i volti delle ragazze si accenderanno». La partita di ieri è anche stata l’ultima Di Tania di Mario, che ha 37 anni è stato capitana e simbolo della squadra. Tra le altre cose in carriera ha vinto 13 scudetti e nel 2004 ad Atene un oro olimpico. La finale per il terzo posto l’ha vinta la Russia, battendo l’Ungheria ai rigori: sì, ci sono i rigori nella pallanuoto.
La finale femminile di hockey su prato l’ha vinta la Gran Bretagna, che ha battuto ai rigori – esistono anche nell’hockey su prato, la parola giusta è shoot out, e sono bellissimi – i Paesi Bassi, che avevano vinto l’oro nel 2008 e nel 2012. La partita era finita 3-3 e per un paio d’ore la Gran Bretagna si è molto appassionata a questo sport poco noto e praticato, lì come qui. Il bronzo è andato alla Germania, che nella “finalina” ha vinto 2-1 contro la Nuova Zelanda. Ieri, nel pomeriggio, è finita anche la gara di nuoto sincronizzato a squadre (c’è anche quello a coppie): ha vinto la Russia, davanti a Cina e Giappone, l’Italia è arrivata quinta.
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Le semifinali di basket e pallavolo
Ieri sera, poco prima che iniziasse la finale femminile di pallanuoto è finita la semifinale maschile di pallavolo tra Italia e Stati Uniti: ha vinto l’Italia al tie break, dopo una partita spettacolare. Se non vi piaceva la pallavolo e ieri sera durante o dopo cena avete visto la partita, ora la pallavolo è uno dei vostri sport preferiti. È stata una partita vivace, combattuta, sempre in bilico. Gli italiani hanno giocato tutti benissimo, ma quello che si è fatto notare di più è stato Ivan Zaytsev: è soprannominato “lo Zar”, è quello che qualche giorno fa ha fatto il servizio più veloce delle Olimpiadi (127 chilometri all’ora) e che ieri sera, soprattutto grazie a quel servizio, ha fatto vincere all’Italia un set decisivo, oltre che molti punti. La gara l’ha vista anche Matteo Renzi, che su Twitter ha scritto: «Mamma mia che cosa ha fatto @ItaliaTeam_it di Volley! Stre-pi-to-si! #orgoliotricolore Che sofferenza, ma si va in finale. Su tutti lo #Zar». Nella notte si è giocata anche l’altra semifinale: il Brasile ha battuto la Russia: Italia-Brasile sarà domenica dalle 18.15. Nella notte si sono giocate anche le semifinali di basket: gli Stati Uniti hanno vinto di poco contro la Spagna, la Serbia ha vinto di molto contro l’Australia. La finale sarà domenica alle 20.45.
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Il taekwondo
Nella notte ci sono state la finale femminile del taekwondo femminile 67 Kg e del taekwondo maschile 80 Kg. Le cose da sapere sul taekwondo sono: è un’arte marziale ed è diventato sport nel 1955, in Corea del Sud (dove è sport nazionale); è alle Olimpiadi dal 2000; è praticato da Chuck Norris e tradotto vuol dire «l’arte dei calci e dei pugni in volo», che è un’ottima sintesi di come funzionano le gare. La gara femminile 67 Kg l’ha vinta la coreana Hyeri Oh, quella maschile negli 80 Kg l’ha vinta Cheick Sallah Cissé, della Costa d’Avorio. È il primo oro olimpico della Costa d’Avorio, che partecipa alle Olimpiadi dal 1964 e fini qui aveva vinto un argento e un bronzo.
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L’atletica leggera
Iniziamo dall’Italia: la 4×400 femminile – la cui atleta migliore è Libania Grenot – ha fatto il nuovo record italiano e si è qualificata alla finale che sarà domenica notte. Ci siamo qualificati con il sesto miglior tempo e una medaglia è praticamente impossibile, ma va già benissimo così. Nella notte c’è stata anche la finale femminile dei 5000 metri: Almaz Ayana – l’etiope che qualche giorno fa ha fatto il record del mondo dei 10mila e vinto l’oro – era strafavorita ma è arriva terza, dietro alle keniane Vivian Jepkemoi Cheruiyot e Hellen Obiri. Ayana è stata in testa per gran parte della gara, ma a 700 metri dall’arrivo le due keniane l’hanno raggiunta e superata. Cheruiyot ha fatto cinque chilometri di corsa in 14 minuti, 26 secondi e 17 centesimi: è il nuovo record olimpico.
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L’unica finale maschile tra le gare di atletica leggera di questa notte è stata quella di lancio del martello: ha vinto Dilshod Nazarov, del Tajikistan, una repubblica ex sovietica dell’Asia Centrale. Il Tajikistan aveva già vinto medaglie olimpiche, quella di Nazarov è la prima d’oro. Dietro a Nazarov – che ha lanciato il martello ha 78 metri e 68 centimetri – è arrivato il bielorusso Ivan Tsikhan, che ha 40 anni e una vecchia squalifica per doping. Il bronzo è andato al polacco Wojciech Nowicki.
Il salto con l’asta femminile, senza Isinbayeva
Nella notte c’è stata anche la finale femminile di salto con l’asta, vinta dalla greca Ekaterini Stefanidi. La vera notizia di ieri è però che la fortissima russa Yelena Isinbayeva, che ha 34 anni, ha vinto due ori olimpici ed è l’attuale detentrice del record del mondo. Non ha potuto partecipare alle gare di Rio perché – seppur mai trovata positiva per doping – è russa, e agli atleti russi di atletica leggera è stato vietato di partecipare alle Olimpiadi. Isinbayeva – che l’altro ieri è stata eletta in una commissione atleti del CIO, il comitato olimpico internazionale, ha annunciato il ritiro. Non ci è andata giù leggera e qualche ora prima della finale ha detto: «A fine giugno ai campionati russi ho saltato 4.90 metri [Stefanidi ha vinto con 4.85] con il mio coach avevamo come obiettivo di saltare a Rio 5.10 metri e migliorare il record del mondo. Non avevo dubbi sulle mie possibilità. Credevo nella vittoria. Stasera ci sarà la finale senza di me. Non sono arrabbiata con le atlete, non è colpa loro, ma se vinci senza la Isinbayeva non è vero oro. Se stasera guarderò la finale? No, ci sono atleti russi in altri sport da supportare. Non andrò in un posto dove invece non c’è nessun mio connazionale in gara. Non sarà un vero oro». Ha anche detto: «Non sono pronta a perdonare coloro che mi hanno fatto del male, ma è Dio che li dovrà giudicare».
Lupo portabandiera
Nella tarda serata di ieri si è anche saputo che Daniele Lupo, argento nel beach volley insieme a Fabio Nicolai, sarà il portabandiera dell’Italia nella cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, che sarà nella notte tra sabato e domenica.
(LEON NEAL/AFP/Getty Images)
Il medagliere
Siamo noni, ma Francia e Australia sono subito davanti a noi.