La Norvegia si è scusata con le donne punite dopo la Seconda guerra mondiale per aver avuto relazioni con i soldati nazisti

L'entrata delle truppe tedesche a Oslo, 12 aprile 1940 (AP Photo)
L'entrata delle truppe tedesche a Oslo, 12 aprile 1940 (AP Photo)

La prima ministra norvegese Erna Solberg si è scusata ufficialmente con le donne norvegesi che sono state punite durante la Seconda guerra mondiale per aver avuto dei legami con i soldati tedeschi. La Norvegia fu invasa dai nazisti nell’aprile del 1940 ed è stato calcolato che 50 mila donne norvegesi abbiano avuto delle relazioni con i soldati tedeschi, i quali furono anche incoraggiati ad avere figli con le donne norvegesi dal comandante delle SS Heinrich Himmler, che sperava che quei legami potessero contribuire a promuovere il concetto di razza ariana.

Molti dei bambini nati da quelle relazioni vennero partoriti nelle strutture per la maternità amministrate dalla Germania e istituite in Norvegia nel 1941 dai nazisti. Le donne che avevano avuto rapporti con i soldati divennero famose con il soprannome di “ragazze tedesche” e furono oggetto di rappresaglie e maltrattamenti alla fine della guerra, perché accusate di tradimento. Vennero private dei loro diritti civili, detenute o espulse dal paese insieme ai loro figli.

«Le giovani ragazze e donne norvegesi che hanno avuto relazioni con i soldati tedeschi o sono state sospettate di averle avute, sono state vittime di un trattamento indegno», ha detto Solberg a un evento in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani delle Nazioni Unite: «Le autorità norvegesi hanno violato un principio fondamentale secondo cui nessun cittadino può essere punito senza un processo o condannato senza che ci sia una legge». Si pensa che dalle relazioni tra donne norvegesi e soldati tedeschi siano nati circa 10-12.000 bambini. Anche alcuni di loro, oltre che le loro madri, sono stati maltrattati: affidati ad altre famiglie o collocati negli istituti.