Non dirmi che hai paura
Dovremmo rivolgerci agli altri in modo più formale?
L’attitudine a darsi del tu e chiamarsi per nome più spesso che in passato non implica che sia sempre appropriato e inoffensivo farlo

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L’effetto che “Perfect Days” fa a Tokyo
«È stato un po’ strano guardare il film, che ha tutta l’aria di essere un film d’essai, in un multisala di Shinjuku con Godzilla che sbuca sul tetto. Ma dai primi minuti ho provato una forte nostalgia: la casa abitata dal protagonista è identica a quella in cui ho passato i cinque anni all’inizio della mia vita a Tokyo. Le case costruite in quel periodo e sopravvissute alla modernità sono tutte fatte allo stesso modo, hanno tutte le stesse forniture di serramenti, lavandini, balaustre alle finestre e persino le stesse luci con le cordicelle per accendere e spegnere quando, al mattino, bisogna lavarsi i denti nell’unico lavandino della casa che serve anche da lavello della cucina»

Ma come fanno i centurioni
«Il terzo centurione non vuole dirmi quanto guadagna al mese, ma ci tiene a sottolineare che lui è un tipo serio. “I delinquenti ce rovinano la piazza, ce stanno gli abusivi… io al lavoro mio ce tengo”. Centurioni abusivi? “Be’, perché si stupisce? Questo è un buon lavoro”. “Lo consiglierebbe a un ragazzo in cerca di occupazione?” “Sì, ma devi sape’ le lingue”. Dice, impettito. “E se Musk e Zuckerberg venissero davvero a sfidarsi al Colosseo?”

Dove abitiamo dormendo
«Prima di vivere sulle Ande peruviane pensavo che il sonno fosse un’esperienza orizzontale, che dura otto ore, intima e privata come i sogni. Quando mi sono trasferita a Marsiglia ho capito che dormire e sognare su una montagna, non è lo stesso che farlo in un palazzo di dieci piani in cemento nella periferia di Marsiglia»

Un protocollo per morire
L'ultimo articolo scritto da un programmatore di successo con un tumore in fase terminale, sulla sua morte e su chi gli sta intorno

I primi due giorni di Dracula
Cento anni fa è morto Bram Stoker: Einaudi ripubblica il suo romanzo più famoso e il Post ve ne fa leggere l'inizio, che alla fine conosciamo quasi tutti solo i film

L’attesa di un ex follicolo venuto bene
Cioè di una bambina che sta per nascere: la figlia dello scrittore Stefano Sgambati, in sette pagine del suo ultimo libro

Ciascuno di noi recita
Alessandro Piperno riflette sulla versione di noi che spacciamo agli altri, e a noi stessi, a partire da una giornataccia in università

Ayrton Senna, trent’anni fa
«Era una bella e calda giornata di primavera. Ricordo il viavai della gente, il rombo dei motori, le corse di classi minori prima di pranzo. Per la gara trovammo posto attaccati alla rete, subito prima della Villeneuve, in fondo al rettilineo dopo il Tamburello. Mi sembra di sentirlo ancora adesso – sulle braccia, negli orecchi, nello stomaco – il frastuono delle macchine al giro di ricognizione, l’eccitazione di vedere per la prima volta la Ferrari dal vivo. Poi quei cinque giri dietro alla safety car per il tamponamento di Lamy a JJ Lehto. Infine il rombo più acuto, la voce di Francesco che dice “ecco, sono ripartiti”, il grido dei motori che si avvicina. E quel proiettile, laggiù, che si schianta contro il muro, la scia della Ferrari di Berger che frulla l’alettone in aria come un coriandolo, il casco giallo reclinato, i soccorsi, l’elicottero in pista. E il silenzio. L’irreale silenzio. Un intero autodromo ammutolito»

Come si dimostra l’empatia
Una riflessione della scrittrice americana Leslie Jamison, che nella vita ha anche finto di essere malata per mettere alla prova studenti di medicina

Tutti a scuola con La Salle

Vacanze romane
«Ci si inchina a Roma, sull’Appia Antica. Si dimenticano il romanesco invasivo che sta de-italianizzando l’Italia, la minacciosa corporazione dei tassinari, il traffico incallito, l’eterno fascismo che stilla dalle scritte sui muri, le greggi di turisti con la panza di fuori in qualunque stagione, le radio devozionali che parlano solo d'aa Roma e d'aa Lazzio, dicessero giusto almeno il nome che amano»

Inseguendo Bill Murray
Un giornalista ha cercato di intervistarlo per mesi, inutilmente, ma nel frattempo ha raccolto molte storie strambe e notevoli dai suoi amici

Chiacchierata con Simone Moro
L'unico alpinista di sempre che ha raggiunto tre vette da ottomila metri in inverno, e che ora conduce il reality Monte Bianco [Continua]

Democrazia, staminali e divani

James Taylor, cantautore agrodolce
Il Washington Post ne ha ripercorso in un'intervista la vita e la lunga carriera, tra malinconia, fallimenti e droga

Non scrivere di me
La giornalista Livia Manera Sambuy racconta in un libro i suoi incontri con scrittori americani: in questo estratto, quello con David Foster Wallace in un McDonald's

Platini, una leonessa e la Coppa dei Campioni
Un capitolo del nuovo libro di Michele Dalai, che racconta la storia di un criminale torinese di periferia

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Il presidente del Ruanda è stato a lungo adottato dall'Occidente come modello, ma le accuse contro i suoi modi autoritari crescono
