manuali di filosofia

Chiedi chi erano l’Abbagnano-Fornero (e il Reale-Antiseri)

«La domanda è perché questo tipo di manuali abbia tanto successo. Sono best e long seller che hanno prodotto fatturati multimilionari, per decenni. La risposta mi pare abbastanza semplice: queste adozioni inerziali ricalcano le aspettative dei docenti, identiche a sé stesse di generazione in generazione, e perciò risultano confortanti. Quanti professori dedicano tempo a aggiornarsi e, dopo essersi aggiornati, mettono in discussione le proprie scelte didattiche, il proprio metodo, il proprio stile di fare lezione?»

Chiedi chi erano l’Abbagnano-Fornero (e il Reale-Antiseri)

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La biblioteca ermetica di Rota e Verginelli

«Davanti alla loro collezione di libri, i miei occhi si perdevano in un tripudio di illustrazioni e dettagli visivi: simboli da interpretare, raggi che si diramano, bocche che invitano al silenzio, occhi, triangoli, cuori alati, serpenti, cerchi magici e geometrie sacre, a simboleggiare, a seconda dei casi, immortalità, sapienza, umiltà, desiderio di conoscenza; e poi ancora calcoli numerici e diagrammi, arditi e complessissimi, come a voler fermare l’inafferrabile, su carta, almeno per un momento»

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In guerra a volte si legge di più

«Tra i titoli di maggiore successo in Gran Bretagna nei primi mesi della Seconda guerra mondiale c’era il libro scritto da una filosofa oggi dimenticata, ma che bisognerebbe ricordare: Susan Stebbing. All’uscita, nel 1939, "Thinking to Some Purpose" era stato ignorato. Divenne un bestseller in poco tempo perché sembrò particolarmente adatto per affrontare quello che stava accadendo. Secondo l’autrice per difendere la democrazia in Europa bisognava imparare a pensare in modo chiaro»

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