C’è stato un luna park con le opere di Keith Haring e Basquiat
Aprì nel 1987 ad Amburgo ma durò poco, e oggi è stato riallestito in una mostra a New York con l'aiuto di Drake

Aprì nel 1987 ad Amburgo ma durò poco, e oggi è stato riallestito in una mostra a New York con l'aiuto di Drake

Quelle della nuova collezione di Benetton ad esempio, che celebra l'artista a 30 anni dalla sua morte e si propone di farlo conoscere anche alla "generazione Z"

Gli angioletti, i nanetti, molti sederi, e una comunicazione riconoscibilissima per quasi cinquant'anni

Fotografati da Martha Cooper, una delle prime a farlo, e in mostra a Gaeta durante il festival "Memorie Urbane"

Fu realizzato dall'artista 26 anni fa con l'aiuto di alcuni bambini della città

Quali parole occupano le conversazioni su Twitter e per quali ragioni

La storia e le foto dell'artista che disegnava gli omini, nato il 4 maggio del 1958

Vedo che a Pisa si discute se restaurare il murale di Keith Haring, opera molto bella che occupa un grande muro di fianco a piazza Vittorio Emanuele. Lo meriterebbe, e merita un’occhiata da chi passa di lì. Io me lo ricordo, quando lo fecero: mi ricordo Keith Haring e le serate con lui in un [...]

In mostra a Torino fino al primo maggio: per esempio c'è un dipinto di De Chirico in "Batman" mentre questo de "I Tenenbaum" chi l'ha fatto?

Quella di Louis Vuitton e quella di Off-White, con i modelli e Gigi Hadid in un prato di garofani bianchi

Già, però fa ancora l'hula hoop ai concerti ed è rimasta un pezzo memorabile degli anni Ottanta

Negli anni '70 le campagne si riempirono di installazioni a forma di toro che promuovevano un brandy, molte delle quali sono ancora lì

Una di quelle belle malgrado siano canzoni di Natale

Il primo marzo 1983 fu lanciato a Zurigo il prodotto che salvò l'industria svizzera degli orologi, e che abbiamo avuto praticamente tutti

Mese per mese, calendario di cose interessanti in programma: da Picasso e Caravaggio alla Biennale di Venezia, tra molti fotografi e artisti contemporanei

Quarant'anni fa fu presentato il primo modello, nato da una serie di intuizioni che si presero un posto nella cultura popolare

Le meraviglie rinascimentali le sappiamo tutti: ma è anche una terra di collezionisti e istituzioni attente alle nuove sensibilità, da apprezzare tra musei e giardini

Può darsi siano esse stesse Street Art: le espone Filippomaria Pontani dopo aver visto le due discusse mostre di Roma e Bologna

«Il 2 aprile 1984 i Queen, travestiti da casalinghe inglesi, lanciarono una canzone che era un grido di liberazione: "I Want To Break Free". Poi arrivarono gli Smiths, i Pet Shop Boys e i Culture Club. Ma la vera esplosione arrivò a ottobre, quando uscirono i Bronski Beat, Depeche Mode, Frankie Goes To Hollywood e Madonna. Nel giro di pochi mesi “l’amore che non si può dire”, come lo aveva battezzato un secolo prima Oscar Wilde, si dichiarava orgogliosamente al mondo. Fu la vera nascita del “pride”. Attraverso quelle canzoni l’omosessualità maschile entrava in scena in quanto esplicita produttrice di musica, cultura e immaginario. L’inizio di quell’onda continua ancora oggi, ma è talmente sovrapposta al paesaggio culturale e ai consumi da esserne ormai indistinguibile»
